Quanto influiscono i rifiuti sull’inquinamento del suolo?
Tra le principali cause inquinamento del suolo ci sono i rifiuti solidi liquidi e gassosi provenienti in modo diretto dalle attività antropiche. I rifiuti sia urbani che industriali, gestiti in modo inadeguato, sono responsabili di oltre un terzo delle contaminazioni del suolo
13 Giugno 2024, 10:11
Sommario
L‘inquinamento del suolo è una delle forme di inquinamento ambientale più gravi. La vita del pianeta, infatti, è strettamente legata alla presenza di un suolo fertile e sano perché da esso dipende l’equilibrio degli ecosistemi e la ricchezza di biodiversità.
L’inquinamento del suolo è il fenomeno che altera la composizione chimica naturale del suolo ed è causato dall’attività umana.
Tra le sue cause principali ci sono:
- I rifiuti non biodegradabili
- Le acque reflue e di scarico
- I prodotti fitosanitari
- I fertilizzanti
- Gli idrocarburi
- Le diossine
- I metalli pesanti
- I solventi organici
Cos’è l’inquinamento del suolo?
L’inquinamento del suolo trasforma l’equilibrio chimico-fisico e biologico del suolo e lo prepara più facilmente all’erosione e alle frane. E non solo. Può comportare l’ingresso di sostanze dannose nella catena alimentare che arriva all’uomo. L’inquinamento del suolo, infatti, può intaccare le falde acquifere e le riserve d’acqua e influenzare in questo modo la qualità di quello che mangiamo.
L’impatto sulla salute umana
L’inquinamento del territorio e del suolo può avere impatti significativi sulla salute umana, sulla biodiversità del suolo e sulla salute dell’ecosistema. Questi inquinanti, infatti, possono colpire gli organismi presenti nel suolo e contaminare i nostri prodotti alimentari e l’acqua potabile.
L’aria e l’acqua possono trasportare inquinanti, compresi composti azotati e minuscoli frammenti di plastica ovunque nel mondo e depositarli sulla superficie terrestre. Si trovano inquinanti anche sulle cime più alte e sulle spiagge più remote.
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Rifiuti e inquinamento del suolo
Tra le principali cause inquinamento del suolo ci sono i rifiuti solidi liquidi e gassosi provenienti in modo diretto dalle attività antropiche. Per contrastare il fenomeno, la corretta raccolta differenziata e il corretto smaltimento dei rifiuti sono fondamentali.
Oltre ai rifiuti domestici ci sono quelli speciali derivanti dalle attività industriali. È il caso di idrocarburi e rifiuti contenenti diossine, metalli pesanti e solventi organici. I rifiuti sia urbani che industriali, gestiti in modo inadeguato, sono responsabili di oltre un terzo delle contaminazioni locali, seguiti dalle attività industriali.
Un flusso continuo di rifiuti, ogni giorno, si deposita sul suolo
Abbiamo visto che una delle fonti principali di inquinamento del suolo è la gestione dei rifiuti prodotti dalla nostra società. Parliamo degli scarti originati dai processi produttivi e dai cittadini.
Siamo abituati a vedere ormai, in prossimità di grandi centri urbani, “colline” composte dai rifiuti prodotti dai cittadini di quelle stesse città. Negli anni è aumentato sempre di più il volume di rifiuti prodotti dalle case, dalle fabbriche, dai negozi.
Ogni giorno un flusso continuo di rifiuti viene depositato sul suolo o, addirittura nel sottosuolo. Questo crea problemi di inquinamento ambientale e potenziali danni per la salute. Il suolo, infatti, quasi ovunque, non è più in grado di trasformare i rifiuti negli elementi minerali fondamentali e restituirli così al ciclo naturale.
Per due motivi: sia per le enormi quantità prodotte, sia perché non è più possibile tenere impegnati ampi spazi di territorio per lungo tempo. I rifiuti, poi, non sono composti solo da materiali biodegradabili, cioè che possono essere scomposti dai microrganismi del suolo negli elementi minerali costituenti e ritrasformati in modo da essere reimmessi nel ciclo.
I rifiuti non biodegradabili i più pericolosi
I rifiuti non biodegradabili sono quelli che non possono essere decomposti o degradati dagli agenti naturali. Rimangono sulla terra per migliaia di anni senza subire alcun processo di degrado o decomposizione. Ed è per questo che sono i più pericolosi.
I rifiuti di cui ci liberiamo, infatti, contengono anche componenti indistruttibili. Il suolo, infatti, possiede a livello microscopico una flora batterica in grado di distruggere quanto viene introdotto. In che modo? Operando la degradazione dei composti molecolari complessi nei componenti più semplici ed elementari, quali quelli carbonici e azotati, dai quali altre colonie batteriche possono ripartire per costruire la vita. Quando però i quantitativi diventano rilevanti, o gli oggetti sono costituiti da componenti che non possono essere degradate, o addirittura si introducono elementi che avvelenano la flora batterica, il processo non può avvenire.
Le strategie per la corretta gestione dei rifiuti
Quali sono, allora, le strategie per gestire i quantitativi di rifiuti che ogni giorno produce la nostra società? Innanzitutto, è bene incentivare commercianti e cittadini a separare correttamente i rifiuti tra quelli che possono essere riciclati (carta, vetro, metalli, ecc.) e quelli che devono per forza essere smaltiti.
Un ruolo particolare è svolto dai cosiddetti rifiuti organici (cioè gli alimenti che non sono più utilizzati) perché per loro si può provvedere ad un recupero e trasformazione in composti fertilizzanti per i terreni.
I rifiuti che non possono essere recuperati devono essere smaltiti in modo da non costituire un pericolo per la salute.