Cosa sono i RAEE, perché sono dannosi per l’ambiente e come vanno smaltii?

Quali sono i Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) e che danni possono provocare se smaltiti in maniera scorretta?

24 Ottobre 2024, 06:29

Cosa sono i RAEE, perché sono dannosi per l’ambiente e come vanno smaltii?

I RAEE, acronimo di Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, indicano i rifiuti derivanti da dispositivi che funzionano grazie a correnti elettriche o campi elettromagnetici. Questi dispositivi, chiamati AEE, comprendono tutte le componenti e i materiali di consumo che ne costituiscono parte integrante. Diventano RAEE quando, secondo il Decreto Legislativo 152/06, soddisfano la definizione di “rifiuto”, basata sul concetto di “disfarsi” di tali apparecchiature.

Classificazione dei RAEE

I RAEE si dividono in due categorie principali: domestici e professionali. I RAEE domestici derivano da nuclei familiari, mentre quelli professionali provengono da attività commerciali, industriali e istituzionali. A seconda della loro origine e natura, i RAEE sono ulteriormente classificati in 10 categorie: grandi e piccoli elettrodomestici, apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni, strumenti di illuminazione, strumenti elettrici, giocattoli, dispositivi medici e altre apparecchiature specifiche, come distributori automatici.

Perché i RAEE sono dannosi per l’ambiente?

I rifiuti RAEE sono dannosi per l’ambiente principalmente per i seguenti motivi:

Sostanze tossiche. Molti dispositivi elettronici contengono materiali pericolosi, come piombo, mercurio, cadmio, e cromo esavalente, che possono contaminare il suolo e le falde acquifere. Queste sostanze sono altamente tossiche e, una volta disperse nell’ambiente, possono danneggiare la fauna, la flora e anche la salute umana.

Emissione di gas serra. Il processo di smaltimento improprio dei rifiuti elettronici, come l’incenerimento, può rilasciare gas tossici e contribuire all’inquinamento atmosferico, peggiorando il cambiamento climatico. Inoltre, i circuiti stampati e i cavi possono rilasciare diossine se bruciati.

Metalli pesanti. I rifiuti RAEE contengono metalli pesanti come l’arsenico, il nichel e il piombo, che possono accumularsi negli ecosistemi e causare effetti nocivi a lungo termine, come malformazioni nei pesci e problemi di salute nelle persone che vivono in zone esposte a questi inquinanti.

Difficoltà di smaltimento. I dispositivi elettronici non si decompongono facilmente. Se non vengono smaltiti correttamente o riciclati, occupano spazio nelle discariche per molti anni, contribuendo al problema dei rifiuti solidi urbani.

Perdita di risorse preziose. Molti dispositivi elettronici contengono materiali rari e preziosi come oro, rame e terre rare. Se non vengono riciclati correttamente, queste risorse vengono sprecate, e l’estrazione mineraria per sostituirle comporta impatti ambientali significativi.

Lo smaltimento responsabile e il riciclo dei RAEE sono fondamentali per ridurre questi impatti negativi e recuperare materiali preziosi, limitando così la necessità di nuove risorse naturali.

Aria Pulita è l’azione collettiva nata per tutelare il tuo Diritto alla Salute e per sensibilizzare le Istituzioni ad adottare azioni concrete per ridurre l’inquinamento, offrendoti supporto per chiedere un risarcimento per gli anni in cui hai vissuto in aree inquinate. Registrati gratis e scopri come possiamo aiutarti.

Cosa dice la normativa: gestione e responsabilità

Per favorire il recupero dei RAEE e ridurne la pericolosità, è stata introdotta una normativa europea specifica, inizialmente con la direttiva 2002/96/CE e poi con la più recente direttiva 2012/19/UE, recepita in Italia con il Decreto Legislativo 49/2014. Questo ha introdotto novità come l’inclusione dei pannelli fotovoltaici tra i RAEE e il ritiro gratuito “uno contro zero” dei RAEE di piccole dimensioni presso i distributori autorizzati.

La gestione dei RAEE si concentra sul riutilizzo e sul corretto smaltimento. I RAEE domestici sono gestiti come rifiuti urbani dai Comuni e dai sistemi consortili. I distributori devono offrire un servizio gratuito di ritiro al momento dell’acquisto di nuovi dispositivi, o anche senza acquisto, per dispositivi piccoli. Per i RAEE professionali, la responsabilità del trattamento varia a seconda che si tratti di RAEE storici o non storici: i primi sono a carico del detentore, mentre i secondi spettano al produttore.

Il marchio RAEE: simbolo e obblighi

Il marchio RAEE, rappresentato da un bidone dell’immondizia barrato, indica che il prodotto non deve essere smaltito come rifiuto indifferenziato ma inviato a strutture di raccolta specializzate. È obbligatorio per numerose categorie di apparecchi, come frigoriferi, monitor, lampade e piccoli dispositivi elettrici. Il marchio deve essere ben visibile e permanente sul prodotto, salvo eccezioni per articoli molto piccoli o sensibili.

La registrazione del marchio RAEE è gratuita, ma i costi di gestione dei rifiuti possono variare tra i Paesi dell’UE. Oltre all’obbligo di apporre il marchio, le aziende devono assumersi responsabilità finanziarie per la gestione dei rifiuti alla fine del ciclo di vita dei loro prodotti, contribuendo a un sistema di smaltimento più sicuro ed ecologico.