Il riscaldamento a legna è una grave minaccia per la salute
I camini e le stufe a legna non sono così convenienti come si immagina, sia dal punto di vista economico che ambientale e sanitario. Un ampio servizio del quotidiano britannico The Guardian spiega come e perché, citando una serie di ricerche condotte sull’argomento.
27 Dicembre 2023, 08:30

Sommario
I camini, le stufe e il riscaldamento a legna non sono così convenienti come si immagina, sia dal punto di vista economico che ambientale e sanitario. Un ampio servizio del quotidiano britannico The Guardian spiega come e perché, interpellando uno scienziato esperto di incendi boschivi, Tom Smith. Lo studioso ha condotto una piccola indagine vicino casa sua a inizio mese, misurando con il suo rilevatore portatile quale fossero le fonti di inquinamento peggiori. Ha scoperto così che uno dei punti più inquinanti coincideva con il camino del pub vicino casa. “Un’esposizione come questa per lunghi periodi di tempo aggraverà il cuore e i polmoni di chiunque si trovi nel pennacchio di fumo”, spiega Smith. “I bambini, gli asmatici e le donne incinte sono particolarmente vulnerabili“, aggiunge. L’esperienza di Smith non è un esempio isolato. Lo scorso inverno, i ricercatori dell’Imperial College di Londra hanno rilevato alti livelli di inquinamento da combustione di legna e carbone nei giardini e nelle strade della città.
La combustione della legna impatta maggiormente di notte
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Manchester che effettuano misurazioni dettagliate dei gas e delle particelle nell’aria ha scoperto che l’inquinamento da particolato in città cambia a seconda del momento della giornata. Durante il giorno ci sono chiari segnali di emissioni del traffico, ma la sera nell’aria ci sono i fumi provenienti dalle abitazioni. “Di notte in inverno vediamo alte concentrazioni di inquinamento da particelle”, conferma James Allan, scienziato dell’Università di Manchester. “Le particelle sono più piccole di 1 micron [un millesimo di millimetro]. Ci sono molte particelle organiche e nerofumo, che associamo alla fuliggine”, aggiunge. Lo scienziato ha spiegato che i suoi strumenti rilevano la combustione del legno utilizzando la luce di diverse lunghezze d’onda. “La fuliggine prodotta dalla combustione del legno assorbe più luce ultravioletta rispetto alle emissioni di combustibili fossili, e quando confrontiamo le letture diurne con quelle notturne vediamo questa firma”, dice Allen. “Ciò indica che la combustione della legna ha un’influenza più forte di notte”, aggiunge.
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La combustione del legno non è economica, rinnovabile e innocua
L’esposizione regolare a questo tipo di inquinamento ha un impatto sulla salute. Uno studio recente ha stimato che 284 londinesi ogni anno muoiono prematuramente a causa dell’inquinamento dell’aria esterna dovuto al riscaldamento a combustibile solido. Si stima inoltre che circa 90 nuovi casi di asma nei bambini, 60 nuovi casi di ictus e 30 nuovi casi di cancro ai polmoni all’anno siano collegati a questo inquinamento. Si tratta di un onere sanitario di quasi 800 sterline all’anno creato dalla persona media a Londra che utilizza un caminetto o una stufa. Una ricerca commissionata dalle organizzazioni no profit Global Action Plan e Impact on Urban Health ha utilizzato una simulazione al computer di due case a schiera per studiare i costi delle diverse scelte di riscaldamento. Le case avevano occupanti simulati: una ospitava una famiglia con due bambini e l’altra una coppia di pensionati. Il costo sanitario del quartiere derivante dal riscaldamento centralizzato delle case con gas fossile era di circa 25 sterline all’anno. L’aggiunta di una stufa a legna per il 20% del riscaldamento ha portato il costo a circa 160 sterline per una delle stufe più moderne, o a più di 1000 sterline per una stufa dal design più vecchio. Il conto non include i danni alla salute dei proprietari della stufa. “La combustione del legno non è una soluzione per raggiungere lo zero netto o evitare bollette elevate per i singoli individui”, commenta Gesche Huebner dell’University College di Londra. “Non è più economico, non è veramente rinnovabile, ma costituisce un grave rischio per la salute”, conclude.