Senna inquinata dalle Olimpiadi: cosa succederebbe a Roma?

Parigi ha ospitato quest’anno le Olimpiadi ed è stata al centro di polemiche e scandali ecologici legati ai rischi verificatisi a causa dell’inquinamento nella Senna. Vediamo cosa accadrebbe se un evento di tale portata venisse organizzato in una città come Roma, già alle prese con problemi ambientali e una crescente crisi climatica. 

5 Settembre 2024, 08:21

Senna inquinata dalle Olimpiadi: cosa succederebbe a Roma?

Le Olimpiadi, da sempre considerate l’apice delle competizioni sportive internazionali, rappresentano un evento di portata globale che attira l’attenzione di milioni di persone in tutto il mondo. Tuttavia, l’organizzazione di questi giochi comporta una serie di sfide significative, non solo in termini di logistica e sicurezza, ma anche sotto il profilo ambientale. Recentemente, Parigi, che ha ospitato le Olimpiadi, è stata al centro di polemiche e scandali ecologici legati ai rischi verificatisi a causa dell’inquinamento, in particolare a seguito dell’escherichia coli contratta dagli atleti che hanno gareggiato nuotando nella Senna. Questo ha sollevato domande su cosa accadrebbe se un evento di tale portata venisse organizzato in una città come Roma, già alle prese con problemi cronici di gestione ambientale e una crescente crisi climatica. 

Sono diverse le criticità legate all’organizzazione delle Olimpiadi dal punto di vista ecologico, con un focus su Parigi. Tra i principali problemi ambientali che Roma potrebbe affrontare, considerando sia il contesto locale che il più ampio scenario della crisi climatica globale, possiamo considerare diverse incognite. 

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Gli scandali ecologici delle Olimpiadi di Parigi 

Uno degli scandali più discussi legati alle Olimpiadi di Parigi 2024 riguarda il fiume Senna, come anticipato pocanzi. Le autorità francesi hanno annunciato piani ambiziosi per ripulire il fiume, che dovrebbe ospitare eventi di nuoto e triathlon durante i Giochi. Tuttavia, questo progetto ha sollevato forti preoccupazioni tra ambientalisti e residenti. Nonostante gli sforzi di depurazione, il rischio di inquinamento della Senna è rimasto elevato, specialmente in caso di piogge abbondanti che potrebbero portare al rilascio di acque reflue non trattate nel fiume. La qualità dell’acqua della Senna è stata a lungo un problema e i lavori per migliorare la situazione hanno comportato un significativo impatto ambientale. Il dragaggio del fiume e la costruzione di nuove infrastrutture hanno disturbato l’ecosistema fluviale, minacciando la fauna locale e provocando l’erosione delle sponde. 

Le emissioni di CO2 e la costruzione di infrastrutture 

Un altro problema riguarda l’impronta di carbonio. Nonostante i propositi dichiarati di rendere Parigi 2024 le prime Olimpiadi “carbon neutral“, gli ambientalisti sono stati scettici con ragione, riguardo alla possibilità di compensare completamente le emissioni di CO2 generate dall’evento. La costruzione di nuovi stadi, villaggi olimpici e altre infrastrutture ha comportato un aumento significativo delle emissioni di gas serra, aggravando ulteriormente la crisi climatica. Il trasporto è stato un altro fattore critico: milioni di spettatori, atleti e staff si sono spostati per partecipare alle competizioni, contribuendo a un incremento delle emissioni globali. Sebbene siano stati promossi piani per incentivare l’uso di mezzi di trasporto sostenibili, come biciclette e veicoli elettrici, la portata dell’evento rende difficile contenere del tutto l’impatto ecologico. Oltre alle emissioni di CO2, un altro scandalo riguarda il consumo di risorse. Le Olimpiadi hanno richiesto enormi quantità di energia, acqua e materiali da costruzione. Nonostante gli sforzi per utilizzare energie rinnovabili e tecnologie a basso impatto, la domanda di risorse per un evento di questa scala è inevitabilmente elevata. Ad esempio, la costruzione del villaggio olimpico ha comportato l’abbattimento di aree verdi e la cementificazione di superfici, riducendo ulteriormente gli spazi naturali in una città già fortemente urbanizzata. 

Roma e le Olimpiadi, cosa succederebbe? Un quadro critico 

Roma, con la sua ricca storia e il suo patrimonio culturale, è una delle città più iconiche al mondo. Tuttavia, la capitale italiana è anche nota per le sue sfide ambientali, che includono problemi di inquinamento, gestione dei rifiuti, eccessivo consumo di suolo e vulnerabilità agli effetti del cambiamento climatico. In questo contesto, ospitare un evento di portata globale come le Olimpiadi comporterebbe un notevole aggravamento delle problematiche esistenti. 

Uno dei principali problemi di Roma è la gestione dei rifiuti, un settore in crisi da anni. La città fatica a smaltire i propri rifiuti in modo efficiente, e spesso le strade sono invase da cumuli di immondizia non raccolta, con conseguenti rischi sanitari e ambientali. L’organizzazione delle Olimpiadi, con il suo afflusso massiccio di visitatori e l’incremento della produzione di rifiuti, metterebbe ulteriormente sotto pressione un sistema già al collasso. 

Inoltre, l’inquinamento atmosferico è un problema cronico a Roma. La qualità dell’aria è spesso al di sotto degli standard europei, a causa dell’elevato traffico veicolare e delle emissioni industriali. Ospitare le Olimpiadi, con l’aumento del traffico e delle attività correlate, peggiorerebbe ulteriormente la situazione, mettendo a rischio la salute dei cittadini e dei visitatori. 

Roma ha, tra l’altro, già subito una significativa espansione urbanistica negli ultimi decenni, spesso a scapito delle aree verdi e degli spazi naturali. La costruzione di nuove infrastrutture per le Olimpiadi, come stadi, villaggi olimpici e strade, comporterebbe un ulteriore consumo di suolo, con la conseguente perdita di biodiversità e l’alterazione del paesaggio. Questo processo di cementificazione potrebbe avere effetti devastanti sull’ecosistema urbano e sulla capacità della città di adattarsi ai cambiamenti climatici. 

Le risorse idriche

Un altro aspetto critico riguarda la gestione delle risorse idriche. Roma ha già affrontato crisi idriche in passato, con periodi di siccità che hanno messo a rischio l’approvvigionamento d’acqua per la popolazione. Le Olimpiadi richiederebbero una quantità significativa di risorse idriche per supportare gli atleti, i visitatori e le infrastrutture temporanee. Questo aumento della domanda potrebbe esacerbare la scarsità d’acqua, specialmente durante i mesi estivi, quando la disponibilità di risorse idriche è già limitata. 

Roma è particolarmente vulnerabile agli effetti dei cambiamenti climatici, come ondate di calore, alluvioni e siccità. Questi fenomeni stanno diventando sempre più frequenti e intensi, mettendo alla prova le infrastrutture urbane e la capacità di risposta della città. Organizzare le Olimpiadi in un contesto già così fragile potrebbe comportare rischi elevati per la sicurezza degli atleti e dei partecipanti, oltre che per la stessa popolazione romana. 

Ad esempio, un’ondata di calore durante le Olimpiadi potrebbe rendere impossibile lo svolgimento delle competizioni all’aperto, oltre a mettere in pericolo la salute dei partecipanti. Allo stesso modo, un evento meteorologico estremo, come un’alluvione improvvisa, potrebbe causare danni ingenti alle infrastrutture e interrompere le attività sportive. 

Le Olimpiadi “sostenibili”: realtà o utopia? 

Negli ultimi anni, il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha promosso l’idea di Olimpiadi sostenibili, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale degli eventi sportivi. Tra le misure proposte vi sono l’uso di materiali riciclabili, la costruzione di infrastrutture temporanee che possono essere riutilizzate, e l’impiego di energie rinnovabili per alimentare le sedi delle competizioni. Roma, come altre città candidate, potrebbe adottare queste misure per cercare di minimizzare l’impatto ecologico delle Olimpiadi. Tuttavia, la realtà delle sfide ambientali e delle infrastrutture esistenti rende difficile immaginare che un evento di tale portata possa essere realmente sostenibile. L’enorme afflusso di persone, l’intensa attività edilizia e la richiesta di risorse rischierebbero comunque di avere un impatto significativo sull’ambiente. 

Uno degli aspetti più controversi legati alle Olimpiadi sostenibili è il rischio di greenwashing, ovvero l’uso di strategie di marketing per presentare come ecologiche attività che, in realtà, hanno un impatto ambientale significativo. Diverse edizioni passate delle Olimpiadi sono state criticate per aver utilizzato il concetto di sostenibilità come strumento di immagine, senza però implementare misure concrete ed efficaci. 

Se Roma dovesse ospitare le Olimpiadi, potrebbe essere tentata di adottare strategie simili, promuovendo iniziative apparentemente verdi ma che in realtà non affrontano le problematiche ambientali alla radice. Ad esempio, piantare alberi o installare pannelli solari potrebbe non essere sufficiente a compensare l’impatto ecologico dell’evento, specialmente se tali iniziative non fossero accompagnate da una riduzione significativa delle emissioni e da una gestione sostenibile delle risorse. 

L’eredità olimpica

Un altro aspetto da considerare è l’eredità olimpica, ovvero ciò che rimane in una città dopo la conclusione dei Giochi. Le infrastrutture costruite per le Olimpiadi possono diventare un beneficio a lungo termine per la comunità, se utilizzate e mantenute adeguatamente. Tuttavia, vi sono molti esempi di città che hanno ospitato le Olimpiadi e che si sono ritrovate con strutture abbandonate e costi di manutenzione insostenibili. 

Nel caso di Roma, la gestione dell’eredità olimpica rappresenterebbe una sfida significativa. La città già fatica a mantenere e gestire il proprio patrimonio architettonico e le infrastrutture esistenti; aggiungere nuove costruzioni potrebbe aggravare ulteriormente questa situazione. Inoltre, il rischio di cementificazione e degrado ambientale potrebbe superare i benefici a lungo termine, lasciando la città con un’eredità olimpica più dannosa che utile. 

Ospitare le Olimpiadi rappresenta certamente una sfida complessa per qualsiasi città, ma in un contesto come quello di Roma, già caratterizzato da significative problematiche ambientali, i rischi e le criticità assumono una dimensione particolarmente rilevante. L’esperienza di Parigi e gli scandali ecologici che l’hanno accompagnata offrono un importante monito sui possibili effetti negativi di un evento di tale portata, specialmente in un’epoca di crescente crisi climatica. 

E se Roma si candidasse per ospitare le Olimpiadi?

Se Roma dovesse candidarsi per ospitarle, sarebbe necessario affrontare con estrema attenzione le problematiche ambientali, adottando misure concrete e non semplicemente retoriche per ridurre l’impatto ecologico dell’evento. Tuttavia, la realtà delle sfide che la città deve affrontare suggerisce che ospitare le Olimpiadi potrebbe comportare più rischi che benefici, aggravando le già delicate condizioni ambientali di Roma e compromettendo ulteriormente la sua capacità di affrontare la crisi climatica. 

In conclusione, mentre le Olimpiadi rappresentano un’opportunità unica per celebrare lo sport e l’unità globale, è essenziale considerare attentamente le conseguenze ambientali e valutare se un evento di tale portata sia realmente sostenibile per una città come Roma. In un momento storico in cui la crisi climatica è una delle sfide più urgenti che l’umanità deve affrontare, è fondamentale che ogni decisione venga presa con un occhio attento alla sostenibilità e alla protezione del nostro pianeta.