Lo smog ci fa ammalare di più? Le conseguenze dell’aria inquinata sulla salute

Malattie respiratorie, cardiopolmonari e cardiovascolari e indebolimento del sistema immunitario. Gli effetti nocivi, a breve e a lungo termine, dello smog sulla salute. Anziani, bambini e fragili le categorie più a rischio

11 Giugno 2024, 14:05

Lo smog ci fa ammalare di più? Le conseguenze dell’aria inquinata sulla salute

Smog e inquinamento atmosferico sono cause note e accertate di malattie e decessi prematuri ed evitabili.

Il rischio maggiore è provocato dai notevoli disturbi che generano le polveri sottili e gli alti livelli di inquinanti atmosferici come PM2,5 e ozono.

Gli effetti dello smog sulla salute. Bambini, anziani e fragili più a rischio

Quando respiriamo, particelle fini e sottili di inquinanti entrano nelle nostre vie respiratorie e penetrano in profondità, nei polmoni. Vengono immagazzinate nei bronchi e negli alveoli e possono causare effetti nocivi sulla salute a breve o a lungo termine.

La concentrazione eccessiva, infatti, di queste pericolose sostanze aumenta la frequenza dei disturbi respiratori, cardiopolmonari e cardiovascolari e delle affezioni alle vie respiratorie, come:

  • dispnea, tosse cronica e catarro;
  • bronchite acuta e cronica, infezioni delle vie respiratorie;
  • patologie cardiorespiratorie croniche (asma, BPCO);
  • tumore al polmone. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (International Agency for Cancer Research – IARC), ha classificato l’inquinamento dell’aria-ambiente come cancerogeno per l’uomo;

I bambini, le persone anziane e le persone affette da malattie come asma, insufficienza respiratoria, diabete o patologie cardiache sono i soggetti maggiormente vulnerabili.

Lo smog riduce l’aspettativa di vita: in Italia 50mila i decessi prematuri l’anno legati al PM2,5

L’inquinamento atmosferico, inoltre, aggrava i disturbi nelle persone che già ne soffrono. Più l’aria è inquinata – zone urbane trafficate – maggiore è la frequenza con cui gli attacchi si manifestano. Lo smog provoca una riduzione della capacità polmonare media. Di conseguenza, un aumento dei ricoveri ospedalieri dovuti ad affezioni alle vie respiratorie. Anche l’aspettativa di vita si riduce: salgono, infatti, i casi di decesso giornalieri per disturbi cardiocircolatori e respiratori o cancro ai polmoni.

L’Italia, purtroppo, detiene il record europeo di morti per inquinamento atmosferico. Sono quasi 50mila i decessi prematuri l’anno legati solo al particolato fine (PM2,5).

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Lo smog indebolisce il nostro sistema immunitario?

Esiste un collegamento tra esposizione allo smog e indebolimento del sistema immunitario. Uno studio della Columbia University Irving Medical Center ha dimostrato che l’esposizione continua all’inquinamento indebolisce il sistema immunitario. In che modo? Rende le cellule polmonari più vulnerabili e i nostri polmoni più esposti alle malattie respiratorie. Questo è il motivo per cui gli anziani sono più fragili e nel corso degli anni diventano più sensibili all’influenza e a malattie respiratorie come il noto Covid 19.

Donna Farber, a capo della ricerca, ha evidenziato che senza dubbio “l’inquinamento gioca un ruolo nella creazione di infezioni respiratorie più pericolose”. Per questo, è importante individuare strategie mirate e rapide per il miglioramento della qualità dell’aria.

Il sistema immunitario risulta compromesso

Lo studio ha esaminato le cellule immunitarie dei linfonodi di donatori deceduti. L’indagine, condotta negli ultimi dieci anni, ha mostrato che il tessuto linfonodale polmonare dei non fumatori si presentava al microscopio diverso da quello di altre parti del corpo. Per questa ragione, la squadra di lavoro ha raccolto più campioni di tessuto, da diversi tipi di donatori, mettendo sotto esame le cellule di 84 donatori deceduti, in un range d’età tra gli 11 e i 93 anni. Il colore più chiaro corrispondeva ai donatori più giovani. Le cellule più adulte erano invece annerite e, esaminate più approfonditamente, si è scoperto che il colore era provocato da particelle di smog e inquinamento atmosferico.

Gli scienziati sono così arrivati a questa conclusione: a danneggiare i linfonodi è l’inquinamento atmosferico. Lo smog, infatti, altera la capacità del sistema immunitario di rispondere quando i polmoni vengono attaccati. Le cellule immunitarie sono “soffocate” dal particolato atmosferico e “non possono svolgere funzioni essenziali che ci aiutano a difenderci dagli agenti patogeni”.

Dai risultati emerge che le particelle di inquinamento atmosferico si accumulano nei nodi polmonari incaricati di produrre macrofagi e ne compromettono il funzionamento. Più siamo esposti, più diminuisce la nostra capacità di combattere gli agenti patogeni e più ci ammaliamo per le infezioni respiratorie.