Smog in aumento a Reggio Emilia: qual è la situazione attuale

Le rilevazioni dell’Arpae indicano il superamento della soglia di legge per il PM10 a Reggio Emilia. Ecco le misure straordinarie che sono state attivate per contrastare l’inquinamento

15 Novembre 2024, 12:03

Smog in aumento a Reggio Emilia: qual è la situazione attuale

Smog e inquinamento atmosferico rappresentano un problema persistente a Reggio Emilia – così come in molte città italiane – soprattutto in termini di qualità dell’aria. La città si trova nella Pianura Padana, una delle aree più inquinate d’Europa, dove si registra un’alta concentrazione di particolato fine (PM10 e PM2.5) e di ossidi di azoto (NOx), specialmente nei mesi autunnali e invernali.

Inquinamento a Reggio Emilia: i principali fattori inquinanti

L’inquinamento atmosferico è il più grande rischio per la salute ambientale in Europa perché causa malattie cardiovascolari, respiratorie e malattie a carico di altri organi che portano alla perdita di anni di vita sani e, nei casi più gravi, a morti premature. Le aree urbane sono i contesti più a rischio per la quota di popolazione che si concentra in questi territori.

Il traffico veicolare rappresenta, quasi ovunque, la causa principale di inquinamento, con contributi variabili dal 40% all’80% a seconda dei diversi contesti territoriali geografici. I valori più elevati sono stati registrati in numerose città del Nord Italia. Infatti, la conformazione orografica del bacino padano e le attività produttive di 23 milioni di abitanti determinano una condizione ambientale riconosciuta come ad elevato rischio per la salute umana per i riflessi sulla qualità dell’aria, dei prodotti delle colture ed allevamenti.

Ecco i principali fattori di inquinamento a Reggio Emilia:

  1. Traffico veicolare: la città è attraversata da diverse arterie trafficate, e il traffico rappresenta una delle principali fonti di inquinamento atmosferico. Le emissioni dei veicoli a motore, soprattutto diesel, contribuiscono notevolmente alla concentrazione di PM10 e NO2.
  2. Industria e attività produttive: Reggio Emilia ha una forte tradizione industriale e agricola. Le attività produttive emettono sostanze inquinanti, che contribuiscono a peggiorare la qualità dell’aria.
  3. Riscaldamento domestico: durante l’inverno, l’uso di impianti di riscaldamento, in particolare quelli a combustibili fossili o a biomassa, aumenta la concentrazione di polveri sottili.
  4. Condizioni climatiche: la Pianura Padana soffre di una condizione climatica particolare, caratterizzata da scarsa ventilazione e frequenti episodi di inversione termica, che intrappolano gli inquinanti vicino al suolo.

Le strategie antinquinamento

Il comune di Reggio Emilia ha adottato diverse misure per contrastare l’inquinamento:

  • Limitazioni al traffico: blocco dei veicoli più inquinanti, giorni di blocco del traffico e promozione della mobilità sostenibile.
  • Promozione del trasporto pubblico e della mobilità ciclabile: la città incentiva l’uso di mezzi pubblici e ha investito nella rete ciclabile.
  • Incentivi per la sostituzione di caldaie e impianti di riscaldamento: contributi per la transizione verso impianti meno inquinanti.
  • Aree verdi: creazione e manutenzione di parchi urbani e aree verdi, che contribuiscono ad assorbire parte degli inquinanti atmosferici.

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Misure emergenziali per la qualità dell’aria a Reggio Emilia

A Reggio Emilia, in queste ultime settimane, la qualità dell’aria è pessima a causa di alti livelli di particolato fine (PM10 e PM2.5).

In Emilia-Romagna, infatti, si è nuovamente aggravata la situazione sul fronte dell’inquinamento atmosferico. Il bollettino “Liberiamo l’aria” dell’Arpae di venerdì 11 novembre, infatti, ha fatto scattare l’allerta smog in tutte le province, sulla base di quanto previsto dal Piano aria integrato regionale (Pair) della Regione Emilia-Romagna per la riduzione delle emissioni degli inquinanti più critici (in particolare PMm10 e biossido di azoto).

Il PAIR2030 (Piano Aria Integrato Regionale) prevede per il 2024-25 una serie di misure emergenziali per Comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti, quindi anche per il Comune di Reggio Emilia. Ha l’obiettivo a ridurre l’impatto dell’inquinamento atmosferico.

I giorni di controllo della qualità dell’aria sono il lunedì, il mercoledì e il venerdì.
In caso di picchi di inquinamento che comportino lo sforamento del valore limite giornaliero del PM10 per più di 3 giorni consecutivi, rilevati sul bacino provinciale, e le previsioni confermano la tendenza, ARPAE fa scattare “Misure Emergenziali”. Queste misure si applicano dal giorno successivo (martedì, giovedì e sabato) e restano valide fino al giorno di controllo successivo compreso (lunedì, mercoledì e venerdì).

Oltre alle limitazioni strutturali già previste dal piano standard si aggiungono:

  • stop alla circolazione di tutti i veicoli diesel euro 4 dalle 8.30 alle 18.30 nei centri abitati;
  • estensione ai veicoli diesel Euro 5(Euro 5A, Euro 5B);
  • potenziamento i controllisui veicoli circolanti;
  • stop autoveicoli a benzina fino a euro 2 compreso;
  • stop autoveicoli metano-benzina e Gpl-benzina fino a euro 1 compreso;
  • stop ciclomotori e motocicli fino a euro 1 compreso;
  • divieto di sosta con motore acceso per tutti i veicoli;
  • divieto di combustione all’aperto di sfalci, sterpaglie, residui di potatura e scarti di vegetali di origine agricola;
  • divieto di accensione di barbecue e falò e di scoppio di fuochi d’artificio;
  • divieto di uso di biomasse (legna, pellet, cippato o altro) per il riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) con classe di prestazione energetica ed emissiva inferiore a 4 stelle;
  • riduzione delle temperature medie a 19° C (con due gradi di tolleranza) nelle abitazioni e a 17° C (con due gradi di tolleranza) negli spazi commerciali e ricreativi;
  • divieto di spandimento di liquami zootecnici con tecniche non ecosostenibili.

Le misure emergenziali rimarranno in vigore fino a nuovi aggiornamenti sullo stato dell’inquinamento atmosferico nelle singole province. Questo determinerà in ognuna di esse l’eventuale proroga del periodo di validità delle misure o, in caso contrario, la fine del regime emergenziale.