Lo smog aumenta il rischio di aritmie cardiache
L’esposizione acuta all’inquinamento atmosferico aumenta il rischio di aritmie cardiache. A decretarlo è stato uno studio della Fudan University di Shangai in uno studio pubblicato sulla rivista Canadian Medical Association Journal
17 Maggio 2023, 10:02
Sommario
L’esposizione acuta all’inquinamento atmosferico e allo smog aumenta il rischio di aritmie cardiache. A decretarlo è stato uno studio della Fudan University di Shangai in uno studio pubblicato sulla rivista Canadian Medical Association Journal. La ricerca, basata su quasi 200 mila ricoveri ospedalieri in Cina, ha riscontrato un aumento significativo del rischio di aritmie nelle prime ore dopo un aumento dei livelli di inquinamento atmosferico. Le aritmie cardiache, a loro volta, possono incrementare il rischio di malattie cardiache e morte cardiaca improvvisa. “Abbiamo scoperto che l’esposizione acuta all’inquinamento dell’aria era associata ad un aumentato rischio di aritmia sintomatica”, spiega Renjie Chen della Fudan University di Shanghai. “I rischi si sono verificati durante le prime ore dopo l’esposizione e potrebbero persistere per 24 ore”, aggiunge.
NO2 risulta fortemente associato a tutti i tipi di aritmia
Uno studio condotto l’anno scorso ha mostrato l’esistenza di un legame tra lo smog da particolato fine e le aritmie cardiache in adolescenti altrimenti sani e ha confermato che questo si traduce in un significativo rischio per la salute. La nuova ricerca ha suggerito che il rischio all’esposizione a sei inquinanti è approssimativamente lineare senza un’evidente soglia di sicurezza. Lo studio, in particolare, ha incluso 190.115 pazienti ricoverati in ospedale in 322 città cinesi, che soffrivano di aritmia ad insorgenza improvvisa, tra cui fibrillazione atriale, flutter atriale, battiti prematuri e tachicardia sopraventricolare. L’inquinamento atmosferico in Cina è ben al di sopra delle linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità relative alla qualità dell’aria. I ricercatori hanno analizzato le concentrazioni di sei inquinanti atmosferici rilevate dalle stazioni di monitoraggio più vicine agli ospedali segnalanti. Di questi, il biossido di azoto (NO2) presentava la più forte associazione con tutti e quattro i tipi di aritmia. L’impatto esatto dell’inquinamento atmosferico non è chiaro, ma ci sono alcune evidenze secondo le quali esso provoca stress ossidativo e infiammazione, che possono influenzare l’attività elettrica del cuore.
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Il legame tra smog e cuore è “biologicamente plausibile”
“Sebbene i meccanismi esatti non siano ancora del tutto chiari, l’associazione tra inquinamento atmosferico e insorgenza acuta di aritmia che abbiamo osservato è biologicamente plausibile”, scrivono gli autori dello studio. Uno studio precedente ha rilevato che nei giorni in cui i livelli di inquinamento sono alti in Inghilterra centinaia di persone vengono portate d’urgenza in ospedale per cure di emergenza dopo aver subito arresti cardiaci, ictus e attacchi di asma. Nel 2020, la British Heart Foundation ha stimato che più di 160mila persone potrebbero morire nel prossimo decennio a causa di ictus e infarti legati all’inquinamento atmosferico. E gli impatti sulla salute si estendono oltre le malattie cardiache: un recente studio mostra che l’inquinamento atmosferico da particolato sta aumentando i tassi di cancro ai polmoni, risvegliando “mutazioni dormienti” che innescano la crescita dei tumori. Secondo gli autori della nuova ricerca i risultati evidenziano la necessità di proteggere le persone a rischio nei periodi di forte inquinamento atmosferico e di ridurre l’esposizione complessiva.