Svizzera: allevatori fanno causa al Governo per il clima
Gli allevatori svizzeri fanno causa al governo per i danni del cambiamento climatico. Scopri i dettagli della battaglia legale.
5 Febbraio 2025, 15:20

Sommario
Un gruppo di allevatori svizzeri ha deciso di intraprendere un’azione legale contro il governo federale, accusandolo di non aver fatto abbastanza per contrastare il cambiamento climatico. Le temperature in Svizzera sono aumentate di circa 2,9°C rispetto al periodo preindustriale, causando siccità, ondate di calore ed eventi meteorologici estremi che stanno mettendo in ginocchio il settore agricolo.
Una battaglia legale per il cambiamento climatico
Negli ultimi anni, gli allevatori hanno visto un calo drastico nella produttività del bestiame e dei raccolti. La scarsità di pascoli a causa della siccità e l’aumento delle malattie legate al caldo stanno riducendo i profitti e mettendo a rischio la sopravvivenza di molte aziende agricole. La causa intentata dagli allevatori svizzeri si inserisce in un contesto più ampio di battaglie legali contro i governi per la tutela del clima. Dal 2017 ad oggi, il numero di azioni legali legate al cambiamento climatico è più che raddoppiato a livello mondiale, con cittadini e associazioni che chiedono maggiore responsabilità alle istituzioni.
Non tutti gli agricoltori si oppongono alle misure climatiche
Le proteste dei trattori contro la legge sul ripristino della natura e altre misure del Green Deal europeo ci hanno abituato a dare per scontato che gli agricoltori siano ostili alle norme contro il cambiamento climatico e in favore della sostenibilità. Ma il caso della Svizzera dimostra che non è necessariamente così, scrive Nature.
Il gruppo di agricoltori e associazioni del settore ha intentato questa causa contro il governo svizzero, sostenendo che il cambiamento climatico sta rendendo economicamente insostenibili le loro attività. Negli ultimi tre anni, la siccità, le tempeste, le grandinate e l’instabilità meteorologica avrebbero causato perdite comprese tra il 10 e il 40 per cento dei loro ricavi.
Secondo i querelanti, il governo svizzero sarebbe parzialmente responsabile dei danni a causa del mancato rispetto dei suoi impegni sulla riduzione delle emissioni di gas serra e avrebbe quindi violato il loro diritto alla libertà economica.
Dopo che il caso è stato respinto in primo grado, gli agricoltori hanno fatto appello al tribunale amministrativo federale e, in caso di ulteriore rifiuto, potrebbero rivolgersi alla Corte Suprema.
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La sentenza della Corte Europea e il precedente delle KlimaSeniorinnen
La loro tesi si basa su altri casi che negli anni scorsi hanno portato al riconoscimento della responsabilità degli stati di proteggere i loro cittadini dagli effetti del cambiamento climatico, in particolare quello intentato da un gruppo di anziane donne svizzere, soprannominate KlimaSeniorinnen. Ad aprile del 2024, la Corte europea dei diritti umani ha dato loro ragione, affermando che il governo svizzero aveva violato il loro diritto alla salute e al benessere.
La sentenza ha scatenato forti polemiche in Svizzera, e il governo e il parlamento hanno minacciato di ignorarla, accusando la Corte di aver abusato dei suoi poteri. Ma visto il peso degli agricoltori nella politica svizzera, il loro caso potrebbe ricevere un trattamento diverso.
Identità a rischio e il futuro dell’agricoltura svizzera
A causa della predominanza delle aree montuose, che si riscaldano più velocemente di quelle pianeggianti, la Svizzera è uno dei paesi europei più esposti agli effetti del cambiamento climatico, che sta già mettendo in crisi attività fortemente legate alla cultura nazionale come l’allevamento.
Una vittoria legale potrebbe favorire la comprensione di questa minaccia anche nel resto d’Europa, spingendo i coltivatori, che sono stati spesso vittime della manipolazione delle forze di estrema destra, a riconoscere che la transizione verso un’agricoltura sostenibile è anche nel loro interesse.