Unicef avverte: 700 mila decessi di bambini sotto i 5 anni connessi all’inquinamento

Il recente report Unicef parla chiaro: sono 700 mila i decessi di bambini connessi all’inquinamento e alla crisi climatica

31 Luglio 2024, 13:10

Unicef avverte: 700 mila decessi di bambini sotto i 5 anni connessi all’inquinamento

Il rapporto di UNICEF “The Climate-Changed Child” esplora in profondità come la crisi climatica stia alterando radicalmente la vita dei bambini. Sono 700 mila, secondo il report, i decessi di bambini sotto i 5 anni connessi all’inquinamento. I cambiamenti climatici non sono solo una minaccia futura; stanno già plasmando l’infanzia di milioni di bambini in tutto il mondo. Con un focus particolare sulla scarsità d’acqua e sulla vulnerabilità idrica, il rapporto evidenzia le sfide immediate e a lungo termine che i bambini devono affrontare a causa del cambiamento climatico.

Il cambiamento climatico sta colpendo i bambini ovunque, senza distinzione di geografia. In Europa, Canada e Stati Uniti, i bambini con condizioni respiratorie, come l’asma, soffrono per l’inalazione di fumo da incendi boschivi. Nel Corno d’Africa, la siccità e la desertificazione stanno devastando la regione, compromettendo la salute e il benessere dei bambini. La regione del Medio Oriente e del Nord Africa prevede un aumento delle temperature estive fino a 4°C entro la fine del secolo, aggravando ulteriormente le condizioni di vita.

Le vulnerabilità dei bambini per il cambiamento climatico

I bambini sono particolarmente vulnerabili agli impatti del cambiamento climatico. Rispetto agli adulti, i loro corpi e menti in via di sviluppo sono più suscettibili a inquinamento, malattie mortali e eventi meteorologici estremi. Le malattie infantili, come la diarrea e la malaria, stanno aumentando a causa della degradazione ambientale. Inoltre, i bambini sono più inclini alla disidratazione e alle malattie respiratorie, e la malnutrizione è aggravata dai fallimenti dei raccolti e dall’aumento dei prezzi alimentari.

Il cambiamento climatico sta anche influenzando l’istruzione e la stabilità sociale. Ogni anno, circa 40 milioni di bambini vedono la loro istruzione interrotta a causa di disastri naturali legati al clima. Questi eventi non solo danneggiano le infrastrutture scolastiche, ma costringono anche i bambini a spostarsi, spesso in condizioni di vulnerabilità estrema. La povertà e la mancanza di accesso a servizi essenziali come l’acqua potabile e i servizi igienico-sanitari peggiorano ulteriormente la situazione.

 

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Scarsità d’acqua e conseguenze sui più piccoli

La scarsità d’acqua si riferisce alla disponibilità fisica limitata di acqua, mentre la vulnerabilità idrica combina la scarsità d’acqua con la mancanza di accesso a servizi di acqua potabile sicura. Circa 739 milioni di bambini vivono in aree con alta scarsità d’acqua, e 436 milioni affrontano una vulnerabilità idrica estrema. Questi bambini sono esposti a rischi elevati di malattie trasmesse dall’acqua e malnutrizione.

La mancanza di acqua sicura ha un impatto devastante sulla salute dei bambini. Senza accesso a servizi igienico-sanitari adeguati, i bambini sono esposti a malattie come la diarrea, che è una delle principali cause di morte infantile. Inoltre, la scarsità d’acqua costringe molti bambini, soprattutto le ragazze, a percorrere lunghe distanze per raccogliere acqua, compromettendo il loro diritto all’istruzione e aumentando il rischio di violenze e abusi. Il rapporto include vari studi di caso che illustrano come la scarsità d’acqua e la vulnerabilità idrica stiano già influenzando le vite dei bambini. Ad esempio, in Etiopia, le prolungate siccità stanno spingendo le comunità verso il bordo della sopravvivenza, con i bambini che soffrono maggiormente per la mancanza di risorse essenziali.

Azioni da mettere in pratica

Per affrontare efficacemente la crisi climatica, sono necessarie azioni di mitigazione che riducano le emissioni di gas serra. Questo include la transizione dai combustibili fossili alle energie rinnovabili, l’adozione di pratiche agricole sostenibili e la protezione delle foreste. I paesi ad alta emissione devono raggiungere emissioni nette zero il più vicino possibile al 2040, supportando al contempo le economie emergenti nei loro obiettivi di riduzione delle emissioni.

L’adattamento è essenziale per prepararsi a un mondo cambiato dal clima e proteggerlo dagli effetti peggiori. Questo comporta adattamenti fisici, come la protezione delle coste e il miglioramento della gestione delle risorse idriche, e adattamenti sociali, come l’espansione della protezione sociale e la gestione del rischio di disastri.

Le perdite e i danni causati dalla crisi climatica rappresentano una delle ingiustizie intergenerazionali più gravi che i bambini devono affrontare oggi. La creazione di un Fondo per Perdite e Danni a COP27 è stato un passo fondamentale, ma è solo l’inizio. È cruciale che questo fondo includa i diritti dei bambini nella sua governance e nel processo decisionale.

La crisi climatica è la più grande minaccia della nostra generazione e sta creando una crisi dei diritti dei bambini. È imperativo che i governi e le organizzazioni internazionali agiscano ora per proteggere i diritti e il benessere dei bambini, investendo in servizi resilienti al clima e includendo i bambini nelle politiche e nei finanziamenti climatici. Solo attraverso un’azione collettiva e decisiva possiamo garantire un futuro vivibile per tutte le generazioni future.