Fondazione Consulcesi e Divertitempo: in viaggio nella Street Art romana
12/10/2023
È giunta alla sua sesta tappa il progetto di Fondazione Consulcesi e Associazione Divertitempo, dedicato a bambini e ragazzi con disabilità e bisogni speciali, questa volta alla scoperta della Street Art romana
Sommario
È giunta alla sua sesta tappa il progetto di Fondazione Consulcesi e dell’Associazione Divertitempo, dedicato a bambini e ragazzi con disabilità e bisogni speciali. Dopo visite guidate come quella a Palazzo Farnese di Caprarola e Castel Sant’Angelo, passeggiate alla scoperta dei Fori Imperiali e del Parco degli Acquedotti, nel percorso artistico, culturale e sociale denominato “Insieme nella Storia” non poteva mancare una giornata all’insegna della Street Art.
“La scelta di dedicare un appuntamento del progetto di ‘inclusione a due vie’ alla Street Art risiede nella sua stessa natura – spiega Simone Colombati, Presidente di Fondazione Consulcesi – questa forma d’arte è infatti tra le più inclusive, accessibili e partecipative, in grado di comunicare quotidianamente con la comunità”.
“A Roma – aggiunge Colombati – la Street Art riveste una particolare importanza, tanto che ad oggi si contano oltre 350 murales che ne adornano i quartieri e che l’hanno fatta eleggere ‘Capitale Europea della Street Art’. Un viaggio tra la Storia passata, presente e futura della città non poteva dunque non includerla”.
Street Art: tra denuncia sociale e arte partecipata
Un fenomeno artistico dalle molteplici sfaccettature, fin dalla sua diffusione a New York negli anni settanta, la Street Art ha visto e continua a vedere evoluzioni. Nata infatti dalla necessità delle nuove generazioni di diffondere e manifestare i propri ideali nel tessuto urbano, questa forma d’arte è divenuta sempre più partecipata, coinvolgendo gli abitanti dei quartieri, persone di età ed estrazioni sociali diverse.
“In Italia, in particolar modo negli ultimi anni, si stanno diffondendo sempre di più progetti che proprio grazie alla Street Art contribuiscono a creare coesione sociale”, spiega Silvia Mortari, direttrice insieme a Lavinia Lais dell’associazione culturale Art-Club che da anni ormai accompagna i ragazzi di Divertitempo nelle visite guidate come quelle organizzate con Fondazione Consulcesi. “Basti pensare ai tanti progetti di riqualificazione urbana affidati ad artisti anche esordienti, studenti e volontari, dai piccoli borghi alle grandi città, che permettono di dare nuova vita a luoghi e storie, rendendo i cittadini protagonisti e rendendo l’arte parte della nostra quotidianità”.
“Fare esperienza della Street Art non significa semplicemente esaminare le creazioni degli artisti, ma comprende anche l’elemento di interazione che si verifica con lo spazio urbano in cui queste opere vengono collocate, come anche con le persone che le vivono. Questa infatti implica anche l’osservazione di parti nascoste della città che in precedenza erano invisibili e promuove una riflessione critica sulla natura stessa della città. Verso i suoi fruitori poi, le immagini e l’ambiente suscitano emozioni e sentimenti sempre nuovi”, conclude la Mortari.
L’uscita tra la Street Art di Ostiense
È partito, non a caso, dal Quartiere Ostiense il tour dei figli dei dipendenti Consulcesi e dei ragazzi con disabilità dell’Associazione, guidato da Art-Club domenica 25 settembre. Questo quartiere romano infatti, oltre ad essere stato il primo della Capitale dove la Street Art si è diffusa in maniera legale e in formato “super size”, è considerato il più famoso “Street Art district” d’Italia.
“Dai 27 volti giganteschi che giocano con l’architettura del palazzo dell’Aeronautica militare al Wall of Fame di JB Rock, fino all’Hunting Pollution, il più grande murales d’Europa realizzato con pitture ecosostenibili, in grado di purificare l’aria, ogni ragazzo è stato affascinato da opere d’arte diverse ma tutte sono state accolte con grande curiosità ed entusiasmo”, racconta Silvia Superbi, Direttrice di Fondazione Consulcesi.
La visita guidata dei ragazzi è stata all’insegna dell’esplorazione della loro città dal suo passato industriale ad oggi, tra le opere di artisti come Sten Lex, Blu, Clemens Behr, Momo, Andreco, Martina Merlini, Tellas e molti altri che hanno restituito nuova vita e vitalità a luoghi per troppo tempo dimenticati.
Fabiola Zaccardelli, BA (Hons) Journalism, University of Westminster