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Rimborsi ai medici specialisti: altri 7 milioni a Bologna

09/10/2015

Rimborsi ai medici specialisti: altri 7 milioni a Bologna

Ai medici rappresentati da Consulcesi riconosciuti oltre 402 milioni: oggi nuova consegna assegni sotto le Due Torri. Pasquale Caviano, presidente della Commissione Sanità del Comune di Bologna: “Dobbiamo dire grazie a Consulcesi, fiore all’occhiello nella tutela dei camici bianchi”.  La prossima azione è imminente: c’è tempo fino al 20 luglio per consegnare i ricorsi.

BOLOGNA, 26 MAGGIO 2015 – Nuova tappa nel “Giro d’Italia” dei rimborsi targato Consulcesi. L’unica realtà capace di cambiare la giurisprudenza in Italia e in Europa in favore dei medici arriva a Bologna e restituisce oggi altri 7 milioni di euro a decine di specializzati, cui non era stato garantito il corretto trattamento economico durante la scuola post-laurea. Presenti alla consegna numerosi camici bianchi di tutta Italia, di cui la gran parte provenienti dall’Emilia-Romagna, che hanno ricevuto assegni in media di 40mila euro, completamente esentasse.

Forte l’emozione e la soddisfazione dei medici al momento della consegna:  “Oggi vengono riconosciuti i miei sacrifici durante gli anni di studio e quelli della mia famiglia. Eravamo laureati e lavoravamo a tempo pieno negli ospedali pubblici senza essere pagati. Questa somma ci ripaga degli sforzi e dell’impegno dedicati ai pazienti“, racconta Elena Zanni Brigliadori, gastroenterologa a Rimini.

Per me è un giorno speciale – dichiara commossa la pediatra di Bologna Laura Chientaroli – perché sono qui a veder riconosciuto il mio diritto e quello di mio marito, anche lui medico. Dunque, questa somma va direttamente dai genitori ai figli e per me questo ha un significato particolarmente intenso. Per queste ragioni mi sento di ringraziare Consulcesi“.

L’Italia, infatti, adeguandosi in ritardo a precise direttive europee, ha generato una valanga di ricorsi – relativi al periodo compreso tra il 1982 ed il 2006 – e, solo a favore dei medici tutelati da Consulcesi, sono stati riconosciuti ad oggi già più di 402 milioni. Una cifra destinata ancora a crescere visto che sono attese, a breve giro di posta, nuove sentenze. Solo in Emilia-Romagna nell’ultimo anno e mezzo sono stati riconosciuti più di 10 milioni di euro a 358 medici; di questi circa la metà a Bologna.

La giurisprudenza è ormai a favore dei camici bianchi – spiega Marco Tortorella, l’avvocato specialista dei rimborsi agli ex specializzandi – ed a riprova della velocità delle sentenze basta pensare che siamo passati in pochi mesi da 327 a 402 milioni riconosciuti dai Tribunali di tutta Italia solo ai medici Consulcesi”. Con la stessa rapidità, ora, arriva anche la liquidazione delle somme dovute ai camici bianchi da parte della Banca d’Italia. La Presidenza del Consiglio dei Ministri – aggiunge l’Avv. Tortorella – ci contatta non appena arriva la notifica della sentenza per risparmiare su interessi e more”.

Per lo Stato quella dei rimborsi è una emorragia incontrollabile: il rischio, sempre più concreto, è un esborso complessivo di oltre 4 miliardi. Tutte le forze politiche ne hanno preso però atto e pare davvero prossima la trasformazione in legge dei tre Ddl, già all’attenzione del Parlamento, che propongono un accordo transattivo, valido però solo per chi avrà precedentemente presentato ricorso.

L’approvazione dei Ddl rappresenta indubbiamente la migliore soluzione possibile – spiega Pasquale Caviano, presidente della Commissione Sanità del Comune di Bologna, testimone della consegna degli assegni – ma intanto dobbiamo dire grazie a Consulcesi, fiore all’occhiello nella tutela dei camici bianchi“.

A tal proposito è imminente la prossima azione collettiva di Consulcesi che, attraverso  l’Amministratore Delegato Andrea Tortorella, conferma di “aver già trovato una forte adesione tra OMCeO, Enti e Società scientifiche, insieme alle quali si faranno valere i diritti di migliaia di professionisti ancora in attesa di vedersi rimborsare ciò che è loro diritto ricevere. Resta altaaggiunge Andrea Tortorellala nostra attenzione anche sul fronte della mancata applicazione della direttiva europea 2003/88 relativa alle ore di lavoro in più. Dal 2008 i camici bianchi italiani sono gli unici professionisti a non vedersi riconosciuto il diritto ad orari di lavoro e riposo consoni alle loro esigenze. Ed inoltre siamo pronti anche ad una nuova battaglia contro le irregolarità bancarie: saremo i primi a difendere i medici su questo tema. Per questo motivo, per qualsiasi informazione specifica sono già a disposizione oltre 350 avvocati e consulenti legali che rispondono gratuitamente al numero verde 800.122.777″.