Sanità di Frontiera: a un mese dal corso “Salute e migrazione”
19/10/2017
A distanza di un mese dall’attività di Formazione per il progetto Sanità di Frontiera “Salute e migrazione: curare e prendersi cura”, tenutosi dal 19 al 22 settembre 2017, vale davvero la pena di tracciare un bilancio del percorso realizzato.
Il Corso, che si è svolto presso il Centro Astalli di Roma, ha visto la partecipazione di 40 operatori sanitari e 5 uditori, rappresentanti delle diverse specializzazioni mediche e non solo, uniti dall’impegno condiviso di offrire supporto ai migranti che vivono o transitano nel nostro Paese.
Segnaliamo con soddisfazione come il Corso nell’ambito del progetto Sanità di Frontiera, realizzato con OIS e Consulcesi ONLUS abbia suscitato grande interesse già nella fase preliminare di iscrizione: per soli 40 posti disponibili abbiamo infatti ricevuto oltre 600 candidature, peraltro pervenute nel mese di Agosto, in pieno periodo estivo!
Tale circostanza dimostra quanto alta siano la necessità e la voglia di approfondire le tematiche oggetto del corso, e di come questo abbia di fatto intercettato un bisogno diffuso su tutto il territorio.
Il programma, articolato su 4 giornate, ha inteso offrire un panorama completo delle questioni relative alla medicina delle migrazioni: partendo da un inquadramento generale del fenomeno migratorio a livello globale, si è passati all’analisi della situazione italiana, per poi concentrarsi sugli aspetti più specificamente medici in tutte le loro diverse sfaccettature. L’ultima giornata è stata infine dedicata ad un’analisi delle prospettive in termini di accoglienza dei migranti.
Il corso si è caratterizzato per la particolare attenzione dedicata alle problematiche psicologiche dei migranti, con l’intento di favorire un approccio multiculturale nell’interazione tra gli operatori sanitari e gli stranieri presenti sul nostro territorio.
In tale ottica, il momento fondante del percorso formativo è consistito nella trattazione delle tematiche connesse alle barriere culturali, ai traumi subiti dai migranti ed alle conseguenti patologie psico-emozionali. A questo proposito un ringraziamento particolare va al Centro Astalli ed al coordinatore Scientifico del corso, il Dott. Maurizio Bacigalupi, che con la profonda esperienza maturata “sul campo” ha riempito di contenuto la giornata più significativa delle quattro.
Va sottolineato come il percorso formativo non abbia tradito le aspettative: la formazione ha riscosso un successo oltre le attese, pur alte, sia da parte dei discenti che da parte dei relatori, rappresentanti dei molti attori istituzionali implicati dalla tematica, quali il Ministero della Salute, l’OIM, dell’OMS, Save the Children, CRI, solo per citarne alcuni.
Il quadro eccellente del corso ci è stato restituito, tra l’altro, da quanto emerso dalle schede di valutazione: i tre elementi qualitativi indagati, hanno riportato in altissima percentuale il massimo del punteggio: rilevanza dei temi trattati rispetto alle necessità di aggiornamento (97%); qualità educativa del programma ECM (78%); utilità per la formazione (75%). E’ d’obbligo rilevare come, tra i suggerimenti dei corsisti, sia stata segnalata la necessità di prevedere un maggiore spazio per l’interazione coi docenti, le domande e la condivisione di esperienze. Esigenza che condividiamo appieno e che sarà tenuta in considerazione nell’organizzazione dei prossimi corsi.
Chiudiamo illustrando quello che appare essere il risultato più importante della formazione svolta: si è creata, in particolare tra i discenti, una rete virtuosa di scambio di pratiche e di reciproco e qualificato supporto. A un mese di distanza dall’inizio del corso, diverse idee di collaborazione si sono già fatte strada all’interno della rete, e si intravedono scenari di possibili fruttuose collaborazioni. Ciò a riprova del fatto che il valore aggiunto della formazione realizzata sia proprio l’unione di forze tese al raggiungimento dei medesimi obiettivi.
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