Test d’ingresso a medicina da cambiare per una sanità migliore
05/11/2019
Il Consiglio di Stato a metà ottobre 2019, ribaltando le decisioni del TAR del Lazio di febbraio, si è pronunciato ammettendo con riserva circa 250 studenti.
I 250 ragazzi avevano fatto ricorso per essere ammessi alla facoltà di medicina e odontoiatria nell’anno accademico 2018/2019.
La sentenza ha confermato così le tesi sostenute da Consulcesi che da anni ormai tutela gli studenti dalle ingiustizie e dalle iniquità dei test d’ingresso.
E’ importante non arrendersi anche dopo una pronuncia sfavorevole e, ove possibile, impugnare tale decisione per far valere le proprie ragioni. Proprio come hanno fatto gli studenti destinatari di queste ordinanze che oggi festeggiano la vittoria, ottenuta grazie alla loro tenacia e alla professionalità dei nostri legali.
Ma la pronuncia del Consiglio di Stato ha un valore ben più grande di quello di una semplice vittoria nell’annosa questione del numero chiuso della facoltà di medicina e odontoiatria.
Decisive per l’organo giudicante le valutazioni relative all’aumento di 1600 posti, per l’anno accademico 2019/2020, scaturito anche dalle numerose polemiche sulla carenza di medici dei mesi precedenti alla pubblicazione del bando relativo ai test di quest’anno.
Nell’ordinanza si legge testualmente che:
“Tale aumento non soltanto è indice del sottodimensionamento dei posti sin qui disponibili, ma sembra anche più aderente ai prevedibili fabbisogni sanitari futuri”.
Dunque, nel quadro generale di difficoltà e carenze della Sanità italiana, ancora una volta sono i tribunali a dare la giusta direzione.
Infatti, il Consiglio di Stato, facendo seguito anche ad altre ordinanze dei mesi scorsi, ha individuato nel numero programmato uno strumento da cui partire per aumentare il numero di camici bianchi.
L’aumento dei medici sarebbe un primo passo fondamentale per superare o, quanto meno ridurre, molte delle problematiche attuali, come i turni massacranti e i conseguenti rischi di responsabilità professionale, oltre che funzionale a fornire agli utenti un servizio indubbiamente più efficiente.
Spesso la giurisprudenza è stata il propulsore di cambiamenti anche radicali nel nostro ordinamento, come dimostrano le vicende delle numerose cause collettive di cui ci occupiamo da anni.
Le pronunce del Consiglio di Stato sono dunque un segnale importante, non solo per gli studenti che ne beneficeranno direttamente, ma per tutti coloro che come Consulcesi da anni ormai auspicano un rinnovamento di questo sistema palesemente inadatto, che comporti quantomeno una revisione drastica sia in relazione alle numeriche degli ammessi che alle modalità di svolgimento della prova, che anche quest’anno è stata caratterizzata da numerose irregolarità.
Speriamo che gli studenti che oggi iniziano il loro percorso accademico nella facoltà di medicina e odontoiatria trovino dopo la laurea da un sistema più efficiente, funzionale e corretto.