Anche l’accesso al corso di formazione specialistica in Medicina generale è regolato dal numero chiuso. Un sistema spesso viziato da manifeste irregolarità: disposizione non a norma delle postazioni, mancata schermatura delle aule, utilizzo di telefoni cellulari, errori nei quesiti somministrati, domande non inedite.
Irregolarità che compromettono il prosieguo degli studi di migliaia di giovani. Una vera e propria emergenza già di per sé, che diventa ancora più preoccupante se rapportata alla carenza di medici di base nel nostro Paese. Se infatti le borse di studio messe a disposizione dalle Regioni ammontano a 1302 per il triennio formativo 2020/2023, si stima che il fabbisogno nazionale sia di gran lunga maggiore. Una situazione certamente aggravata dalla pandemia da Covid-19, con ripercussioni pesanti sul Servizio sanitario nazionale.
Per tutti questi motivi – dalle irregolarità durante il test al numero di posti disponibili non coerenti con il fabbisogno nazionale – è possibile contestare la graduatoria e fare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) chiedendo l’adozione del provvedimento cautelare di sospensione e/o di iscrizione con riserva al corso, l’annullamento della graduatoria e la contestuale ammissione di tutti i ricorrenti, l’annullamento della graduatoria e dell’intera procedura di selezione.