Le buone pratiche per il professionista sanitario ecologico

Scopri le buone pratiche ecologiche per i professionisti sanitari. Consigli su come ridurre l'impatto ambientale nel settore sanitario.

Sommario

  1. 1. Scopri le buone pratiche ecologiche per i professionisti sanitari
  2. 2. Consigli per ridurre l'impatto ambientale nel settore sanitario
  3. 3. Benefici delle pratiche ecologiche sanitarie
  4. 4. Errori da evitare

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Scopri le buone pratiche ecologiche per i professionisti sanitari. Consigli su come ridurre l'impatto ambientale nel settore sanitario.

1. Scopri le buone pratiche ecologiche per i professionisti sanitari

Il settore sanitario, nonostante la sua missione fondamentale di proteggere e migliorare la salute delle persone, può avere un impatto considerevole sull’ambiente. Dall’uso intensivo di risorse come acqua ed energia, alla produzione di rifiuti difficili da smaltire, fino alle emissioni legate al trasporto e alla produzione di farmaci, il peso ambientale della sanità non è trascurabile. Tuttavia, c’è una buona notizia: esistono molte pratiche che possono rendere il sistema sanitario più sostenibile, e il contributo dei professionisti sanitari è cruciale. 

Ad esempio, adottare dispositivi riutilizzabili invece di quelli monouso, migliorare la gestione dei rifiuti e collaborare con fornitori che offrono prodotti con imballaggi ridotti sono passi semplici ma molto efficaci. Inoltre, le strutture sanitarie possono ridurre il consumo energetico grazie all’uso di impianti a basso consumo e fonti rinnovabili. Anche i farmaci meritano attenzione: una gestione responsabile delle scorte, il corretto smaltimento e la preferenza per terapie a basso impatto ambientale possono fare una grande differenza. 

Oltre ai benefici per il pianeta, queste pratiche portano vantaggi tangibili anche alle strutture sanitarie: si riducono i costi operativi, si migliora l’immagine presso i pazienti e si contribuisce a costruire un sistema sanitario più resiliente. Educare il personale e coinvolgere i pazienti in questo percorso è essenziale per ampliare l’impatto positivo. 

Essere un professionista sanitario ecologico significa non solo curare le persone, ma anche proteggere l’ambiente in cui vivono. Un obiettivo che unisce etica, efficienza e sostenibilità, costruendo un futuro più sano per tutti. 

1.1 Perché la sostenibilità in sanità è importante? 

Il sistema sanitario, pur essendo essenziale per la salute e il benessere delle persone, ha un peso considerevole sull’ambiente. La produzione di rifiuti sanitari non riciclabili, come aghi, guanti monouso e imballaggi, rappresenta una delle principali fonti di impatto. A questi si aggiungono i consumi energetici elevati, necessari per mantenere operativi ospedali, cliniche e laboratori, e che spesso si basano su fonti di energia non rinnovabile. Inoltre, l’uso diffuso di prodotti monouso, scelti per motivi di igiene e praticità, aumenta la quantità di rifiuti difficili da smaltire. Infine, i trasporti sanitari e la logistica, così come la gestione stessa delle strutture sanitarie, contribuiscono significativamente alle emissioni di gas serra. 

Adottare pratiche più sostenibili non è solo possibile, ma è anche un dovere verso il pianeta e le generazioni future. Le soluzioni sono molteplici e alla portata di ogni realtà sanitaria. Per esempio, si possono ridurre i rifiuti privilegiando dispositivi riutilizzabili laddove possibile, migliorare la gestione dei materiali di scarto e favorire il riciclo dei rifiuti non pericolosi. In termini di energia, l’efficientamento delle strutture è un passo cruciale: investire in pannelli solari, sistemi di illuminazione a basso consumo e processi di manutenzione regolari non solo riduce l’impatto ambientale, ma consente anche un risparmio economico. Per quanto riguarda i prodotti monouso, è utile esplorare alternative biodegradabili o compostabili e promuovere un uso più responsabile di tali materiali. Il trasporto è un altro ambito in cui si possono adottare pratiche sostenibili, come l’utilizzo di mezzi a basso impatto ambientale, la pianificazione efficiente dei percorsi e la digitalizzazione delle pratiche per ridurre gli spostamenti non necessari. 

Oltre ai benefici ambientali, adottare un approccio ecologico in sanità promuove un modello di equilibrio tra salute e ambiente, migliorando anche la percezione che pazienti e comunità hanno delle strutture sanitarie. Essere sostenibili significa prendersi cura delle persone e, allo stesso tempo, del pianeta, creando un circolo virtuoso in cui il benessere umano e quello ambientale si rafforzano a vicenda. 

In definitiva, il cammino verso una sanità più sostenibile non solo è auspicabile, ma è anche un'opportunità per ridisegnare il sistema sanitario in chiave innovativa, responsabile e resiliente. 

2. Consigli per ridurre l'impatto ambientale nel settore sanitario

2.1 Riduzione dei rifiuti sanitari

Il settore sanitario genera una grande quantità di rifiuti ogni giorno, molti dei quali finiscono in discarica o richiedono processi di smaltimento speciali, con un impatto significativo sull'ambiente. Per affrontare questo problema, la riduzione dei rifiuti deve diventare una priorità strategica per ogni struttura sanitaria. Uno dei primi passi è creare un sistema efficace di raccolta differenziata. Spesso, molti materiali riciclabili come plastica, carta, vetro e metalli si mescolano con i rifiuti sanitari non riciclabili, finendo per essere inceneriti o smaltiti in modo inappropriato. Installare contenitori ben identificati nelle aree comuni e nei reparti, uniti a una chiara formazione per il personale, può fare una grande differenza. Inoltre, collaborare con aziende specializzate nel riciclo di rifiuti sanitari garantisce che i materiali recuperabili vengano effettivamente riutilizzati, riducendo la quantità complessiva di rifiuti. 

Un altro aspetto cruciale riguarda la necessità di eliminare, dove possibile, il monouso, senza compromettere la sicurezza. Molti strumenti utilizzati in ambito sanitario, come contenitori, bacinelle e pinze, possono essere sostituiti con alternative riutilizzabili realizzate in materiali duraturi come l’acciaio inox o il silicone. Questi materiali, se adeguatamente sterilizzati, garantiscono la stessa igiene e sicurezza dei prodotti monouso ma con un minore impatto ambientale nel lungo periodo. 

Per quanto riguarda i rifiuti pericolosi, come farmaci scaduti, dispositivi medici contaminati o sostanze chimiche, è essenziale garantire una gestione sicura. Spesso, il personale sanitario non è adeguatamente formato su come smaltire questi materiali, portando a errori che possono avere conseguenze negative per l’ambiente. Investire in programmi di formazione specifica aiuta non solo a ridurre i rischi ambientali, ma anche a migliorare la sicurezza generale del personale e dei pazienti. Ad esempio, i farmaci non devono mai essere smaltiti con i rifiuti comuni o attraverso gli scarichi, ma consegnati a servizi di raccolta specializzati per il loro trattamento sicuro. 

Questi accorgimenti, se applicati su larga scala, possono trasformare il settore sanitario in un modello virtuoso di sostenibilità. Ridurre i rifiuti non significa solo prendersi cura dell’ambiente, ma anche ottimizzare le risorse economiche, migliorare la gestione interna delle strutture e promuovere una cultura di responsabilità condivisa tra tutto il personale sanitario. In questo modo, il settore può continuare a garantire la salute delle persone senza compromettere quella del pianeta. 

 2.2 Efficienza energetica nelle strutture sanitarie

L’efficienza energetica rappresenta un aspetto fondamentale per ridurre l’impatto ambientale delle strutture sanitarie. Ospedali, cliniche e centri diagnostici richiedono una grande quantità di energia per funzionare, sia per alimentare apparecchiature salvavita, sia per mantenere condizioni ambientali confortevoli e sicure. Tuttavia, è possibile implementare strategie che rendano queste strutture più sostenibili, senza compromettere la qualità dell’assistenza. 

Uno dei primi interventi da considerare riguarda l'illuminazione a LED. Le lampadine tradizionali, come quelle a incandescenza o alogene, consumano molta energia e hanno una durata limitata. Sostituirle con luci LED, che consumano fino al 75% in meno e durano molto più a lungo, rappresenta un investimento semplice ma estremamente efficace. L'illuminazione a LED non solo riduce i costi energetici, ma richiede meno manutenzione, un vantaggio significativo in ambienti come ospedali e cliniche dove l’efficienza operativa è essenziale. 

Un altro passo importante è l’introduzione di tecnologie intelligenti per ottimizzare il consumo di energia. I sistemi di gestione automatizzata, noti come Building Management Systems (BMS), permettono di monitorare e regolare il riscaldamento, il raffreddamento e l’illuminazione in base all’effettivo utilizzo degli spazi. Ad esempio, sensori di presenza possono spegnere automaticamente le luci nelle stanze vuote o ridurre il riscaldamento nelle aree non utilizzate. Questi sistemi non solo migliorano l’efficienza energetica, ma aumentano anche il comfort per pazienti e personale, mantenendo condizioni ottimali senza sprechi. 

Infine, l’adozione di energie rinnovabili rappresenta un cambiamento strategico per il settore sanitario. Installare pannelli solari sui tetti delle strutture sanitarie o adottare altre soluzioni come pompe di calore, sistemi geotermici o piccoli impianti eolici, consente di ridurre la dipendenza da fonti energetiche fossili. Sebbene l'investimento iniziale possa essere significativo, i risparmi a lungo termine sono notevoli, sia in termini economici che ambientali. Inoltre, l’utilizzo di energia verde migliora l'immagine delle strutture sanitarie, dimostrando un impegno concreto verso la sostenibilità. 

Questi interventi non sono solo una risposta all’emergenza climatica, ma anche un’opportunità per le strutture sanitarie di diventare più efficienti e resilienti. Ridurre il consumo energetico significa liberare risorse economiche che possono essere reinvestite in personale, attrezzature o ricerca, migliorando ulteriormente la qualità dell’assistenza. In definitiva, l’efficienza energetica non è solo una questione tecnica, ma una componente essenziale di un sistema sanitario moderno, responsabile e orientato al futuro. 

 2.3 Acquisti responsabili

Gli acquisti responsabili rappresentano un aspetto chiave per ridurre l’impatto ambientale delle strutture sanitarie e promuovere una gestione sostenibile delle risorse. Attraverso scelte consapevoli, le strutture possono ridurre le emissioni di gas serra, limitare la produzione di rifiuti e supportare pratiche di produzione più rispettose dell’ambiente. 

Un primo passo importante è privilegiare l’acquisto di materiali ecologici. Sempre più fornitori nel settore sanitario offrono prodotti biodegradabili, compostabili o realizzati con materiali riciclati, come buste, contenitori e dispositivi sanitari. Scegliere forniture con certificazioni ambientali, come quelle che attestano una produzione a basso impatto o il rispetto di standard internazionali, garantisce che i materiali siano stati prodotti in modo responsabile. Questi acquisti non solo riducono l’impatto ambientale diretto delle attività sanitarie, ma incentivano l’intera filiera produttiva a investire in soluzioni più sostenibili. 

Un altro aspetto fondamentale riguarda la provenienza dei prodotti, in particolare farmaci e forniture. Optare per prodotti locali o regionali aiuta a ridurre le emissioni legate al trasporto, che rappresentano una parte significativa dell’impronta ecologica del settore sanitario. Inoltre, supportare fornitori locali rafforza l’economia del territorio e aumenta la resilienza del sistema sanitario, rendendolo meno dipendente dalle catene di approvvigionamento globali, che possono essere vulnerabili a crisi o interruzioni. 

Un elemento spesso trascurato ma cruciale è la valutazione del ciclo di vita dei prodotti acquistati. Questo approccio implica considerare l’impatto ambientale di un prodotto non solo al momento dell’uso, ma durante tutte le fasi della sua esistenza: dalla produzione allo smaltimento. Ad esempio, un prodotto economico ma altamente inquinante in fase di produzione o difficilmente riciclabile può risultare più costoso in termini ambientali rispetto a un’alternativa più sostenibile. Valutare il ciclo di vita consente quindi di fare scelte che bilanciano efficacemente costi, qualità e sostenibilità. 

Queste strategie di acquisto responsabile richiedono un cambio di mentalità, passando da un approccio focalizzato sul costo immediato a uno che considera i benefici ambientali e sociali a lungo termine. Le strutture sanitarie possono giocare un ruolo pionieristico, dimostrando che è possibile coniugare la tutela della salute con la salvaguardia del pianeta. Questo non solo contribuisce a creare un sistema sanitario più sostenibile, ma rafforza anche la fiducia della comunità, mostrando un impegno concreto verso il bene comune. 

2.4 Promuovere la mobilità sostenibile

La mobilità sostenibile è un pilastro fondamentale per ridurre l’impatto ambientale del settore sanitario, che spesso richiede spostamenti frequenti per i pazienti, il personale e i servizi di emergenza. Implementare soluzioni di trasporto più ecologiche non solo contribuisce a diminuire le emissioni di gas serra, ma migliora anche l’efficienza operativa delle strutture sanitarie e la qualità della vita delle comunità. 

Un primo passo concreto è l’adozione di car sharing e flotte ecologiche. Molti ospedali e cliniche utilizzano veicoli per trasportare pazienti, campioni di laboratorio o attrezzature mediche. Sostituire i veicoli tradizionali con modelli elettrici o ibridi può ridurre drasticamente le emissioni di CO₂. Inoltre, il car sharing, sia per il personale che per i pazienti, rappresenta un’opzione pratica ed economica che riduce il numero di veicoli in circolazione. Un esempio virtuoso potrebbe essere creare una rete di veicoli condivisi alimentati da energia rinnovabile, rendendo il sistema di trasporto sanitario non solo più efficiente ma anche più rispettoso dell’ambiente. 

Anche il personale sanitario può essere incentivato a scegliere mezzi di trasporto sostenibili, come trasporti pubblici, biciclette o spostamenti a piedi. Le strutture sanitarie possono agevolare questa transizione offrendo benefit, come abbonamenti agevolati ai mezzi pubblici, parcheggi dedicati alle biciclette e spogliatoi con docce per i ciclisti. Oltre a ridurre l’inquinamento, queste misure promuovono uno stile di vita più sano tra il personale sanitario, in linea con i valori del settore. 

Infine, una soluzione innovativa e sempre più diffusa è l’utilizzo della telemedicina. Le consulenze a distanza permettono di evitare spostamenti inutili, sia per i pazienti che per i medici. Questo è particolarmente vantaggioso per i pazienti che vivono in aree remote o che necessitano solo di consulti di controllo, riducendo il traffico e le emissioni legate ai viaggi. Inoltre, la telemedicina rappresenta una modalità efficiente che ottimizza il tempo dei professionisti sanitari, rendendo il sistema più flessibile e accessibile. 

Promuovere la mobilità sostenibile nel settore sanitario non è solo una scelta ecologica, ma un investimento in un modello più equo ed efficiente. Queste iniziative non solo riducono l’impatto ambientale, ma rafforzano anche il rapporto con la comunità, dimostrando un impegno concreto verso il benessere collettivo. In un mondo in cui la mobilità gioca un ruolo cruciale per la salute, adottare un approccio sostenibile significa garantire un futuro migliore per le persone e per il pianeta. 

2.5 Sensibilizzazione del personale sanitario

La sensibilizzazione del personale sanitario è un elemento fondamentale per integrare pratiche sostenibili all'interno delle strutture sanitarie. Medici, infermieri, tecnici e personale amministrativo sono in prima linea nella gestione quotidiana delle attività e, con le giuste conoscenze e motivazioni, possono fare la differenza nel ridurre l’impatto ambientale del settore. 

Un primo passo cruciale è la formazione continua. Organizzare corsi specifici sulle pratiche ecologiche sanitarie permette di aumentare la consapevolezza sui temi ambientali e di fornire strumenti concreti per agire in modo sostenibile. Ad esempio, i corsi potrebbero affrontare argomenti come la corretta gestione dei rifiuti, il risparmio energetico nelle attività quotidiane e l’uso responsabile dei materiali sanitari. È importante che questi percorsi formativi siano regolari e aggiornati, in modo che il personale sia sempre informato sulle nuove tecnologie e strategie per la sostenibilità. Oltre alla formazione, è fondamentale creare occasioni per la condivisione di buone pratiche. All’interno delle strutture sanitarie, si possono organizzare incontri, workshop o gruppi di lavoro dove il personale possa scambiarsi idee e condividere iniziative che hanno funzionato. Per esempio, un reparto che ha adottato con successo un sistema di raccolta differenziata o che ha ridotto gli sprechi di materiali potrebbe presentare la propria esperienza agli altri. Questo approccio non solo diffonde conoscenze utili, ma rafforza anche il senso di comunità e collaborazione tra i dipendenti. 

Infine, per coinvolgere attivamente il personale, è utile adottare strategie di premiazione e riconoscimento. Premiare i team o i singoli dipendenti che adottano comportamenti virtuosi è un modo efficace per incentivare l’impegno ambientale. Ad esempio, si potrebbero istituire premi simbolici o incentivi economici per i reparti che riducono maggiormente i consumi energetici o che implementano con successo progetti di sostenibilità. Questo tipo di riconoscimento non solo motiva il personale, ma crea anche una sana competizione positiva che spinge tutti a fare meglio. 

La sensibilizzazione del personale sanitario non è solo una questione educativa, ma un investimento strategico per rendere le strutture sanitarie più sostenibili e resilienti. Quando il personale è coinvolto attivamente nel cambiamento, si crea un circolo virtuoso in cui ogni piccolo gesto contribuisce a un grande risultato collettivo. In questo modo, la sostenibilità diventa parte integrante della cultura organizzativa, trasformando la sanità in un modello di cura non solo per le persone, ma anche per il pianeta. 

 

3. Benefici delle pratiche ecologiche sanitarie

Adottare pratiche ecologiche nel settore sanitario non è solo una scelta responsabile dal punto di vista ambientale, ma offre anche una serie di benefici tangibili per le strutture sanitarie, i pazienti e l’intera comunità. La transizione verso una sanità sostenibile rappresenta un’opportunità per migliorare l’efficienza, la qualità dei servizi e la percezione pubblica delle strutture sanitarie, creando un circolo virtuoso che unisce salute e sostenibilità.

Uno dei vantaggi più evidenti è la riduzione dei costi operativi. Investire in soluzioni sostenibili, come l’illuminazione a LED, i sistemi di gestione energetica intelligente o il riciclo dei materiali, permette di tagliare le spese legate all’energia, all’acqua e allo smaltimento dei rifiuti. Ad esempio, un ospedale che installa pannelli solari o ottimizza il consumo energetico con tecnologie smart può ridurre significativamente la bolletta elettrica, liberando risorse economiche da reinvestire in personale, attrezzature o ricerca. Inoltre, diminuire la produzione di rifiuti non riciclabili riduce i costi di smaltimento, che rappresentano spesso una voce di spesa considerevole per le strutture sanitarie.

Un altro beneficio importante riguarda l’immagine positiva delle strutture sanitarie che adottano pratiche ecologiche. Sempre più pazienti e cittadini attribuiscono grande valore alle iniziative di sostenibilità e preferiscono affidarsi a organizzazioni che dimostrano un impegno concreto verso la tutela dell’ambiente. Comunicando in modo trasparente le azioni intraprese – come la riduzione delle emissioni, l’uso di materiali biodegradabili o l’adozione di flotte di veicoli ecologici – le strutture possono rafforzare la fiducia e il senso di appartenenza dei pazienti. Questo non solo migliora la reputazione dell’organizzazione, ma contribuisce anche a costruire una relazione più solida con la comunità, basata su valori condivisi.

Infine, le pratiche ecologiche hanno un impatto diretto sulla salute di pazienti e personale. Creare un ambiente più pulito e sostenibile riduce l’esposizione a sostanze tossiche derivanti da prodotti chimici, farmaci smaltiti in modo improprio o inquinamento atmosferico legato al trasporto. Ad esempio, ridurre l’uso di plastica monouso o adottare alternative prive di sostanze nocive può migliorare la qualità dell’aria e diminuire i rischi per la salute. Inoltre, la promozione di una mobilità sostenibile e l’uso di energie rinnovabili contribuiscono a ridurre le emissioni di gas serra, migliorando la qualità dell’aria nelle aree circostanti le strutture sanitarie.

In conclusione, adottare pratiche ecologiche nel settore sanitario non è solo una responsabilità morale verso il pianeta, ma una strategia vincente sotto molteplici aspetti. La sostenibilità consente di ottimizzare i costi, rafforzare l’immagine pubblica e migliorare il benessere complessivo di pazienti e operatori. Questo approccio integrato dimostra che salute e ambiente non sono due mondi separati, ma parti di un unico sistema che richiede equilibrio e attenzione per prosperare.

4. Errori da evitare

Essere un professionista sanitario ecologico richiede impegno e consapevolezza, ma anche attenzione a evitare alcuni errori comuni che possono vanificare gli sforzi verso la sostenibilità. Spesso, queste problematiche derivano da una mancanza di pianificazione, una conoscenza incompleta delle pratiche ecologiche o una cattiva gestione delle risorse. Approfondiamo insieme i principali errori da evitare per garantire un approccio realmente efficace e sostenibile. 

4.1 Trascurare la formazione continua

Uno degli errori più comuni è sottovalutare l'importanza della formazione nel campo della sostenibilità. Non aggiornarsi su nuove tecnologie, normative o strategie verdi significa rischiare di adottare soluzioni obsolete o poco efficaci. Ad esempio, scegliere materiali che sembrano ecologici ma che in realtà non lo sono (greenwashing) può portare a risultati opposti rispetto a quelli desiderati. La formazione regolare permette di distinguere tra scelte realmente sostenibili e iniziative di facciata, assicurando un impatto positivo concreto.

4.2 Non considerare l'impatto a lungo termine

Molti professionisti si concentrano su soluzioni immediate senza valutare il ciclo di vita completo di un prodotto o di un intervento. Ad esempio, optare per un dispositivo medico più economico ma non riciclabile o difficile da smaltire potrebbe ridurre i costi iniziali, ma aumentare l’impatto ambientale e i costi futuri legati allo smaltimento. È fondamentale valutare ogni decisione in un’ottica di lungo periodo, considerando la produzione, l’uso e la fine del ciclo di vita di materiali e tecnologie.

4.3 Sottovalutare l'importanza del coinvolgimento del team

Un altro errore frequente è agire in modo isolato, senza coinvolgere colleghi e personale sanitario nella transizione verso pratiche sostenibili. Un professionista da solo può fare la differenza, ma è il lavoro di squadra che garantisce un impatto significativo. Se non si comunica chiaramente l’importanza della sostenibilità o non si coinvolge il team con iniziative condivise, le azioni individuali rischiano di essere inefficaci. Creare un ambiente collaborativo e informato è essenziale per il successo delle pratiche ecologiche. 

4.4 Ignorare le opportunità di riduzione dei rifiuti

Molte strutture sanitarie continuano a produrre grandi quantità di rifiuti non differenziati, spesso per mancanza di una gestione adeguata. Non implementare un sistema di raccolta differenziata o utilizzare in modo eccessivo materiali monouso (senza considerare alternative riutilizzabili) è un errore comune. Ogni piccolo gesto, come separare correttamente i materiali o ridurre l’uso di plastica, può avere un impatto positivo. Ignorare queste opportunità significa sprecare risorse preziose e aumentare inutilmente l'impronta ecologica. 

4.5 Non adottare un approccio sistemico

Un errore significativo è focalizzarsi su un singolo aspetto della sostenibilità senza considerare il sistema nel suo complesso. Ad esempio, implementare un sistema di illuminazione a LED ma ignorare il consumo idrico o non promuovere la mobilità sostenibile significa limitare l'efficacia complessiva degli interventi. Per essere un vero professionista sanitario ecologico, è necessario adottare una visione d'insieme, considerando tutte le aree di impatto: energia, rifiuti, mobilità, approvvigionamento e formazione. 

4.6 Sottovalutare la comunicazione con pazienti e comunità

Infine, non coinvolgere i pazienti e la comunità può essere un errore rilevante. I pazienti apprezzano sempre di più le strutture che adottano un approccio sostenibile, ma è necessario comunicare chiaramente le azioni intraprese e spiegare come queste contribuiscano al benessere generale. La mancata trasparenza o il non valorizzare i successi raggiunti può portare a una percezione errata o a una sottovalutazione degli sforzi compiuti. 

Evitare questi errori richiede attenzione, pianificazione e collaborazione. Essere un professionista sanitario ecologico significa non solo agire nel presente, ma anche costruire un futuro sostenibile, equilibrato e rispettoso per le generazioni future. Con una formazione adeguata, una visione strategica e un approccio inclusivo, è possibile fare davvero la differenza per la salute del pianeta e delle persone. 

Di: Cristina Saja, giornalista e avvocato

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