Nuove risorse, più medicina territoriale e IA: cosa prevede l’atto di indirizzo 2025 del Ministero della Salute

Previste anche un’implementazione dell’attività formativa degli operatori sanitari e misure contro le aggressioni e per garantire la sicurezza negli ospedali

Sommario

  1. L'intelligenza artificiale e la digitalizzazione della sanita
  2. Il rafforzamento dell’assistenza territoriale
  3. Investimenti nella ricerca e nella sicurezza ospedaliera
  4. Equità, prevenzione e formazione sanitaria

La tutela della salute è un principio cardine della Costituzione italiana, fondato sui valori di universalità, solidarietà ed equità. In quest'ottica, il Servizio Sanitario Nazionale rappresenta un pilastro insostituibile per garantire il soddisfacimento dei bisogni sanitari dei cittadini e della collettività. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nel suo atto di indirizzo per il 2025, sottolinea la necessità di rafforzare il SSN attraverso una gestione più efficace delle risorse disponibili, rispettando al contempo i vincoli economici e sociali del paese. L'obiettivo è rilanciare il sistema sanitario con maggiori investimenti in risorse finanziarie, umane, digitali e tecnologiche, per renderlo più moderno, accessibile ed equo.

L'intelligenza artificiale e la digitalizzazione della sanita

Tra le innovazioni previste nel settore sanitario, un ruolo fondamentale sarà svolto dall'intelligenza artificiale, che potrà facilitare l’interdisciplinarietà e supportare la medicina, in particolare nella diagnostica, riducendo i tempi di attesa e migliorando la precisione degli esami. Inoltre, la sanita digitale sarà potenziata con l’implementazione del Fascicolo Sanitario Elettronico, lo sviluppo della telemedicina e la creazione di un ecosistema dei dati sanitari (EDS). Queste soluzioni permetteranno di migliorare l'assistenza domiciliare, favorendo un'interazione più efficiente tra medico e paziente e garantendo una gestione più uniforme e aggiornata delle informazioni sanitarie.

Il rafforzamento dell’assistenza territoriale

Un altro punto chiave dell’atto di indirizzo riguarda il rafforzamento dell’assistenza territoriale per superare le disomogeneità regionali e garantire una proporzionalità degli interventi nei tre macro-livelli di assistenza: prevenzione, territoriale e ospedaliera. Il potenziamento della medicina territoriale diventa imprescindibile di fronte all’invecchiamento della popolazione e all’aumento delle malattie croniche. In tal senso, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede la realizzazione di strutture strategiche come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità, fondamentali per decongestionare i pronto soccorso e migliorare la capillarità dell'assistenza sanitaria. Inoltre, un contributo importante sarà dato dalle farmacie, considerate presidi territoriali essenziali per garantire un supporto efficace ai cittadini.

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Investimenti nella ricerca e nella sicurezza ospedaliera

Il documento ministeriale prevede anche un rafforzamento della ricerca biomedica, con finanziamenti specifici per progetti su tumori rari, malattie rare e altamente invalidanti. Al contempo, il PNRR contempla il potenziamento tecnologico di 280 strutture sanitarie per migliorare la gestione delle emergenze. Un aspetto fondamentale riguarda la sicurezza del personale sanitario: verranno adottate misure per contrastare le aggressioni ai danni degli operatori, potenziando i sistemi di videosorveglianza e i controlli sugli accessi agli ospedali. In questo contesto, il Piano Nazionale Complementare affiancherà il PNRR con programmi specifici per garantire una sanità più sicura e sostenibile.

Equità, prevenzione e formazione sanitaria

Infine, il Ministero della Salute si impegna a promuovere una maggiore equità nell’accesso alle cure attraverso il Programma Nazionale Equità nella Salute 2021-2027, finanziato dall’Unione Europea. Grande attenzione sarà dedicata alla prevenzione, con interventi mirati contro le malattie croniche, l’antibiotico resistenza, il cancro e le emergenze sanitarie. Un ulteriore pilastro sarà la formazione dei professionisti sanitari, che dovranno acquisire competenze digitali e manageriali per rispondere alle nuove sfide del settore. Tra le iniziative previste, spicca il corso di formazione sulle infezioni ospedaliere, essenziale per migliorare la qualità dell’assistenza e la sicurezza dei pazienti.

Di: Arnaldo Iodice, giornalista

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