L’istanza di riliquidazione post ricalcolo pensione è una richiesta formale che il pensionato può presentare all’INPS per ottenere l’aggiornamento dell’importo pensionistico in seguito a variazioni o correzioni emerse dopo il primo calcolo. Questo strumento è fondamentale per garantire che l’assegno pensionistico rifletta correttamente i contributi effettivamente versati o i diritti riconosciuti successivamente al pensionamento, come ad esempio il riconoscimento di ulteriori periodi contributivi, sentenze favorevoli, ricostruzioni di carriera o rettifiche amministrative.
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Modulo editabile online per presentare un'istanza di riliquidazione della pensione dopo il ricalcolo. Dettagli sui requisiti, la procedura e i tempi di lavorazione.
L’elaborazione dei testi, anche se curata con scrupolosa attenzione, non sostituisce una prestazione professionale e non può comportare specifiche responsabilità per eventuali involontari errori e inesattezze. Se la tua richiesta presenta delle specificità richiedi una consulenza ai nostri esperti.
Per poter accedere alla riliquidazione, il pensionato deve soddisfare alcuni requisiti specifici: deve aver ricevuto un ricalcolo pensione ufficiale, frutto di un provvedimento o accertamento da parte dell’INPS, oppure deve aver ottenuto il riconoscimento di nuovi periodi utili ai fini pensionistici. È inoltre necessario presentare l’istanza entro i termini previsti, che nella maggior parte dei casi sono di cinque anni dal momento in cui si viene a conoscenza del nuovo diritto. Altro elemento imprescindibile è la presenza di una documentazione completa e coerente che giustifichi la richiesta.
La procedura per la presentazione dell’istanza è relativamente semplice ma richiede attenzione. Il primo passo consiste nel compilare un modulo, disponibile in versione online oppure cartacea. Una volta completato, il modulo va corredato da tutta la documentazione richiesta (ad esempio, copia dell’estratto contributivo aggiornato, eventuali sentenze, documenti di identità, ecc.) e inviato tramite PEC o raccomandata alla sede INPS territorialmente competente. Dopo l’invio, si dovrà attendere la risposta dell’ente, che generalmente comunica l’esito entro 60-120 giorni. In caso di esito favorevole, viene avviata la riliquidazione dell’assegno e, se dovuti, vengono erogati gli arretrati spettanti.
I tempi di lavorazione della pensione possono variare in base alla complessità della richiesta. In media, l’INPS impiega tra i due e i quattro mesi per completare l’istruttoria. Tuttavia, in presenza di contenziosi o verifiche più complesse, i tempi possono allungarsi. È comunque possibile monitorare lo stato della pratica online, tramite il portale INPS, accedendo con SPID, CIE o CNS, strumenti digitali oggi essenziali per l’interazione con la pubblica amministrazione.
L’istanza di riliquidazione rappresenta quindi un diritto importante per chi vuole vedere riconosciuto il proprio effettivo percorso contributivo e ricevere un trattamento pensionistico adeguato. Presentarla in modo corretto e nei tempi previsti è essenziale per tutelare il proprio futuro economico.