Inizialmente visto come un semplice periodo di inattività, il sonno è ora riconosciuto come un processo fondamentale per la salute. Tuttavia, gli attuali dati evidenziano un preoccupante declino nelle ore e nella qualità di sonno in Italia. Diversi fattori, tra cui l'inquinamento ambientale, contribuiscono all'aumento dei disturbi del sonno nella popolazione, con conseguenze sulla salute che potrebbero rivelarsi gravi. Purtroppo, tali impatti sono ancora troppo frequentemente sottovalutati.
In questo contesto, emerge nuovamente l'importanza di promuovere un sonno di buona qualità tra la popolazione e di sostenere pratiche che incoraggino abitudini di sonno salutari. Tra i professionisti della salute in particolar modo, è essenziale ribadire il ruolo chiave della gestione dei disturbi del sonno nelle strategie di prevenzione per la salute.
In occasione della Giornata mondiale del Sonno, che si celebra ogni anno il 15 marzo, approfondiamo cause e conseguenze di questi disturbi in preoccupante crescita, ed alcuni dei corsi Consulcesi più rilevanti sul tema.
L’importanza del sonno
Durante la fase profonda del sonno notturno, avviene un vitale processo di ricarica energetica, accompagnato dalla riduzione del cortisolo, l'ormone dello stress, e dall'aumento dell'ormone della crescita.
Questo periodo di riposo non solo è fondamentale per la memoria che organizza e consolida informazioni accumulate durante la giornata, ma gioca un ruolo essenziale nella guarigione, nel potenziamento delle difese immunitarie e nel mantenimento dell'equilibrio ormonale.
Di conseguenza, disturbi frequenti del sonno come insonnia, apnee notturne e la sindrome delle gambe senza riposo (SGR) emergono come fattori di rischio significativi per patologie come obesità, ipertensione, diabete, infarto, ictus, cancro e demenza.
Quanto e come si dorme
Aumenta la consapevolezza sulla salutedel sonno, ma non la qualità di questo. Un’indagine condotta da Samsung Health mostra che negli ultimi due anni il numero di coloro che hanno monitorato attivamente il proprio sonno è aumentato del +182%. Tuttavia, dalla stessa ricerca emerge anche un preoccupante deterioramento della qualità del sonno registrato a livello globale.
Complessivamente, la durata media del sonno è scesa al di sotto delle sette ore consigliate, mentre il tempo di veglia notturna è in aumento. Questo trend non risparmia nessuna regione o gruppo demografico, con le donne che mostrano una contrazione particolarmente significativa nell'ultimo anno e gli anziani che registrano un calo più marcato della qualità del sonno.
Il sonno sta diventando una risorsa sempre più scarsa anche per gli italiani, con un decimo della popolazione che soffre d’insonnia. Il trend nel Belpaese appare in linea con quello globale. Secondo gli ultimi dati infatti, un terzo delle persone in Italia dorme meno di sette ore, con una diminuzione di 90 minuti nel sonno rispetto a un secolo fa.
Le cause dei disturbi del sonno
Mentre sovrappeso e obesità emergono come principali responsabili delle apnee notturne, l'insonnia è spesso legata a molteplici elementi. Fattori genetici possono predisporre alcune persone, mentre lo stress psicologico legato a lavoro e preoccupazioni può aumentare la difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno. Anche le cattive abitudini e l’inquinamento ambientale possono contribuire in modo significativo all’insorgenza di insonnia e altri disturbi del sonno.
Inquinamento e disturbi del sonno
L’esposizione prolungata a livelli elevati di rumore può causare insonnia e stress cronico, aumentando di conseguenza il rischio di sviluppare problemi come ipertensione, ma anche ansia e depressione.Disturbi del sonno sono infatti sempre più riconducibili alla cosiddetta "eco-ansia", una condizione di malessere psicologico legata all’apprensione verso il cambiamento climatico e le sfide ambientali, prima fra tutte l’inquinamento dell’aria.
All’emergente ansia climatica, Consulcesi dedica il corso “Eco-ansia: effetti del cambiamento climatico sul benessere psicologico”. Presentato in formato ebook (con 3.0 crediti ECM), l'obiettivo del corso è esplorare approfonditamente la complessa connessione tra l'evoluzione del clima e la salute mentale umana. Durante il corso, il dottor Lagona, psicologo e psicoterapeuta, indaga come i cambiamenti climatici possono influenzare sia a livello individuale che collettivo, affrontando specificamente le sintomatologie psichiche come ansia, depressione, stress cronico e la sensazione di impotenza. L'obiettivo è fornire una comprensione approfondita del fenomeno dell’”eco-ansia” sulla salute mentale e le strategie al momento note per contenerlo.
In modo più diretto, l'inquinamento dell'aria si configura altresì come un determinante critico per la qualità del nostro riposo, oltre che per molteplici patologie anche gravi come cancro, malattie respiratorie e molto altro.
Durante la notte, l'espansione polmonare è più ampia, portando a una maggiore inalazione di polveri sottili che possono influenzare negativamente il sistema nervoso centrale e le aree cerebrali coinvolte nel controllo della respirazione e del sonno.
Inquinamento indoor e disturbi del sonno
Tra i fattori più trascurati c’è sicuramente l'inquinamento indoor, legato alla qualità dell’aria come all'elettrosmog. La crescente presenza di agenti inquinanti all'interno degli ambienti domestici, come sostanze chimiche volatili e muffe, può contribuire a problemi respiratori e allergie, influenzando negativamente la qualità del sonno. Allo stesso tempo, l'elettrosmog, generato da dispositivi elettronici e reti wireless, può interferire con i ritmi circadiani e il rilassamento necessario per un sonno rigenerante.
Le molteplici connessioni tra l'ambiente interno e i disturbi del sonno evidenziano ancora una volta l'importanza di adottare pratiche che favoriscano un ambiente salutare (anche) indoor, fondamentale per il benessere fisico e psicologico di tutti.
La tematica dell’inquinamento negli ambienti chiusi è approfondita ulteriormente nel corso “Covid-19, ambiente e salute. Elettrosmog, inquinamento domestico e sovraesposizione alla tecnologia” parte dell’ampia offerta FAD Consulcesi accessibile attraverso il Club.
Come emerge anche dalla formazione in formato ebook, se di inquinamento indoor si è tornati a parlare a seguito del lockdown pandemico, in realtà, questo rappresenta una delle maggiori criticità per la salute delle persone e i suoi effetti non sono più trascurabili.
Secondo l’ultimo rapporto Tracking SDG 7: The Energy Progress Report dell’Agenzia internazionale per l’energia (IEA), nel mondo 3,2 milioni di morti premature ogni anno sono attribuibili all’inquinamento atmosferico domestico.
Il corso affidato a Cinzia De Vendictis, Medico Anestesista ed esperta in Medicina Ambientale Clinica e sicurezza sul lavoro, affronta il concetto di inquinamento indoor, le sostanze inquinanti presenti negli ambienti domestici e lavorativi, le patologie ambientali comuni con relative diagnosi, e propone test, analisi, terapie e programmi di prevenzione. Si dedica in particolare ai rischi per la salute dei lavoratori da remoto, come i videoterminalisti, e considerazioni sul microclima. Interventi specifici come misure comportamentali e l'installazione corretta dei depuratori d'aria sono inclusi.
Di inquinamento domestico parla anche il corso “Habitat. Medicina ambientale e patologie correlate”, sempre affidato alla De Vendicitis. Dall'analisi della sindrome dell'edificio malato a quella della sensibilità chimica multipla, fino a esplorare nevriti, paralisi e dolori neuro-muscolari, l'esperta nella formazione multimediale esplora varie problematiche connesse all'inquinamento indoor. L'obiettivo è quello di contribuire a contrastare la sottodiagnosi e promuovere un approccio terapeutico completo attraverso una visione multidisciplinare al problema.
Burnout lavorativo e disturbi del sonno
Come accennato sopra, anche la cosiddetta “sindrome del turnista” e il burnout lavorativo sono fattori strettamente connessi ai disturbi del sonno. Elevati livelli di stress cronico e esaurimento emotivo legato al lavoro possono generare ansia e insonnia, compromettendo la capacità di rilassarsi e dormire adeguatamente. Allo stesso tempo, la mancanza di sonno di qualità può aggravare il burnout, rendendo le sfide lavorative ancora più difficili da affrontare.
Ad approfondire conseguenze e gestione dello stress lavoro correlato con particolare attenzione alle professioni sanitarie, da sempre tra le più interessate dal problema, ci pensa il corso “In&burnout. Il burnout nelle professioni d'aiuto”, affidato al dottor Lagona.
La formazione (da 2.0 crediti ECM) in formato ebook dà ampio spazio alle teorie sul burnout provenienti dalla letteratura scientifica di riferimento, nonché agli strumenti, organizzativi ed individuali, utili per fronteggiare e contenere il disagio del lavoratore esposto al fenomeno.