Nel corso della carriera professionale, qualsiasi operatore sanitario, dipendente pubblico o privato, è esposto, a ricevere una contestazione di addebito riguardo ad un comportamento, anche omissivo, tenuto in violazione del contratto di lavoro, di uno specifico ordine di servizio, del CCNL, del regolamento aziendale.
Come si configurano
Sempre più frequentemente questo tipo di contestazioni vengono inviate tramite posta elettronica certificata (PEC) di cui sono dotati i dipendenti pubblici. La notifica via PEC ha lo stesso valore di qualsiasi comunicazione avvenuta a mezzo di raccomandata con ricevuta di ritorno, con l’ulteriore rilievo che è praticamente impossibile contestare di non averne avuto effettiva conoscenza.
La contestazione avviene sempre dopo una prevalutazione amministrativa da parte del datore di lavoro, dunque, è opportuno attivarsi subito per la propria difesa dinanzi agli organi competenti, poiché un atto di ripensamento in questi casi è altamente improbabile anche perché di fatto, esporrebbe lo stesso Ufficio del Personale procedente a possibili censure per non aver operato correttamente.
Cosa fare
Qui di seguito le prime 3 operazioni fondamentali da svolgere.
1. Consultare un avvocato specializzato in materia, cui affidare l’incarico della difesa, evitando categoricamente di tutelarsi in autonomia, soprattutto nelle prime fasi si potrebbero fare errori difficilmente recuperabili.
2. Acquisire, anche tramite accesso agli atti amministrativi tutta la documentazione contenuta nel fascicolo relativo ai fatti oggetto di contestazione, acquisendone copia integrale.
3. Predisporre un proprio documento riepilogativo in cui vengono dettagliatamente esposti i fatti e le circostanze relative all’incriminazione contestata, con elencazione degli elementi di prova a supporto (anche eventuali testimonianze). Questo documento sarà fondamentale per l’impostazione della difesa da parte dell’avvocato.
Le sanzioni disciplinari possono essere le più svariate e vanno dalla censura fino al licenziamento, passando per una serie di provvedimenti che possono incidere gravemente sulla retribuzione e sugli scatti di carriera. Inoltre, i provvedimenti sanzionatori rimangono agli atti del fascicolo personale del dipendente per i successivi due anni, diventando necessariamente oggetto di considerazione ogni qual volta vi sia la necessità di procedere ad una sua valutazione professionale.
La percentuale di casi di aperture di procedure di responsabilità disciplinari è paragonabile per numero alle richieste di risarcimento danni dei pazienti e le possibili conseguenze possono essere altrettanto dannose, anche in termini pecuniari per la perdita di emolumenti retributivi dovuti alle sanzioni inflitte.
Per i clienti Club è a disposizione un servizio di Consulenza legale che sin da subito potrà indirizzare chi ha ricevuto la sanzione verso le migliori soluzioni limitandone o azzerandone in taluni casi gli effetti negativi sulla vita professionale.