È possibile intentare un’azione legale relativa all’Estinzione anticipata del finanziamento. Si tratta di un importante strumento a tutela dei consumatori, il cui obiettivo principale è accertare il diritto dei consumatori che abbiano estinto anticipatamente un finanziamento ad ottenere la riduzione proporzionale di tutti i costi sostenuti in relazione al contratto di credito. Questi costi includono sia i cosiddetti costi up-front relativi al valore calcolato in base alla quota degli interessi relativi al periodo non goduto, sia i costi recurring, quindi pro-rata temporis, proporzionali al numero di rate residue.
Questa azione è rilevante per una vasta platea di consumatori, considerando l’ampia diffusione dei contratti di credito al consumo in Italia e il possibile danno economico subito. Si stima infatti che i consumatori potrebbero reclamare complessivamente fino a 5 miliardi di euro, secondo dati pubblicati da Milano Finanza sulla scia della sentenza Lexitor.
A chi si riferisce?
I soggetti potenzialmente interessati da questa azione sono tutti i consumatori che hanno sottoscritto un contratto di finanziamento e successivamente lo hanno estinto anticipatamente. Questa categoria comprende una varietà di situazioni:
- Contratti di credito al consumo, come prestiti personali o cessioni del quinto;
- Finanziamenti per l’acquisto di beni durevoli, come auto o elettrodomestici;
- Mutui e altri strumenti finanziari, purché soggetti alle norme di protezione dei consumatori.
L’azione legale si rivolge quindi contro l’istituto finanziatore, che è tenuto a rimborsare i costi non più dovuti in caso di estinzione anticipata. Il diritto al risarcimento è garantito da normative nazionali ed europee, e la prescrizione per esercitare l’azione è decennale, decorrente dalla data di estinzione del finanziamento.
Normativa e giurisprudenza
L’impulso principale per questa azione deriva dalla sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) Lexitor (C-383/2018). In questa decisione, la CGUE ha stabilito un principio chiave: in caso di estinzione anticipata di un finanziamento, il consumatore ha diritto alla riduzione proporzionale di tutti i costi, inclusi quelli non direttamente dipendenti dalla durata del contratto (costi up-front).
Questo ha avuto un impatto significativo sul mercato del credito, imponendo agli istituti finanziari di modificare le proprie politiche di rimborso e aumentando la protezione per i consumatori. La Lexitor ha aperto la strada a numerose controversie legali, consolidando un quadro giurisprudenziale favorevole:
- Sentenza CGUE Lexitor (C-383/2018): ha ribadito il diritto dei consumatori al rimborso proporzionale di tutti i costi in caso di estinzione anticipata.
- Sentenza Corte Costituzionale 263/2022: ha confermato la compatibilità delle norme italiane con le direttive europee, sottolineando l’equilibrio tra la tutela dei consumatori e il funzionamento del mercato del credito.
- Sentenza Tribunale di Milano n. 2975/2024: Il Tribunale ha applicato i principi della Lexitor, riconoscendo il diritto dei consumatori al rimborso integrale dei costi anticipati e ricorrenti.
Queste decisioni rappresentano un forte supporto per i consumatori nella rivendicazione dei propri diritti.
Il
- La Direttiva 2008/48/CE sancisce il diritto del consumatore, in caso di rimborso anticipato del finanziamento, alla riduzione proporzionale di tutti i costi, inclusi interessi e costi fissi (up-front e recurring).
- Il Decreto Legislativo 141/2010, recependo la direttiva, include l'art. 125-sexies nel Testo Unico Bancario (TUB), prevedendo la riduzione proporzionale del costo totale del credito.
- Il Decreto Sostegni Bis (2021) recepisce i principi della sentenza Lexitor ma limita la loro applicazione ai contratti stipulati dopo il 25 luglio 2021. La Corte Costituzionale ha poi dichiarato incostituzionale questa limitazione con la sentenza 263/2022.
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Fasi dell’azione legale
L’azione per l’estinzione anticipata del finanziamento si articola in due fasi principali:
Il primo passo consiste nella presentazione di un reclamo formale all’istituto finanziatore. Questo deve contenere:
- Dati del consumatore e del contratto di finanziamento;
- Indicazione della data di estinzione anticipata;
- Richiesta di rimborso proporzionale dei costi sostenuti.
L’istituto ha l’obbligo di rispondere entro 30 giorni. In caso di mancata risposta o diniego, si procede alla fase successiva.
In mancanza di una soluzione bonaria, il consumatore può avviare:
- Mediazione obbligatoria: è un passaggio previsto dalla normativa italiana per tentare, davanti ad un organismo di mediazione, una conciliazione tra le parti senza ricorrere al giudice;
- Ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF): una procedura semplice, economica e rapida per risolvere controversie bancarie e finanziarie.
Solo in caso di esito negativo di queste procedure è possibile adire le vie legali, portando la questione davanti all’organi giudiziario competente con le forme previste dal codice di rito.
Calcolo del quantum risarcitorio
Il risarcimento spettante al consumatore viene calcolato tenendo conto del periodo residuo del finanziamento al momento dell’estinzione anticipata. La proporzionalità del rimborso si basa su:
- La durata complessiva del finanziamento;
- Il periodo effettivo di utilizzo del credito.
In generale, i recuperi più significativi si verificano nei casi in cui l’estinzione anticipata avviene nei primi anni del contratto, quando i costi up-front e recurring sono ancora rilevanti rispetto al capitale rimborsato. Un esempio pratico: un consumatore che estingue un finanziamento quinquennale dopo due anni può reclamare il rimborso dei costi sostenuti per i tre anni residui, con importi che possono variare sensibilmente in base alle condizioni contrattuali.
Convenienza economica dell’azione
La convenienza economica dell’azione dipende da diversi fattori:
- Importo del finanziamento: Contratti di credito di maggior valore possono generare recuperi più elevati;
- Durata residua: Maggiore è il periodo residuo, più alto sarà il rimborso spettante;
- Tipologia di costi: Alcuni contratti prevedono costi upfront più significativi, rendendo più vantaggioso il ricorso.
In ogni caso, è consigliabile una valutazione personalizzata da parte di esperti del settore per avere una stima della potenziale entità del recupero.
L’azione per l’estinzione anticipata del finanziamento rappresenta un importante strumento per garantire il rispetto dei diritti dei consumatori e riequilibrare i rapporti contrattuali nel settore del credito al consumo. La giurisprudenza favorevole, a partire dalla sentenza Lexitor, ha rafforzato le basi per ottenere rimborsi significativi, tutelando milioni di cittadini da pratiche potenzialmente vessatorie.
Tuttavia, la complessità delle procedure richiede attenzione e competenza: affidarsi a consulenti esperti, anche per attivare le procedure semplificate davanti all’ABF, può fare la differenza nell’ottenere un risultato positivo. Con una prescrizione decennale, è ancora possibile per molti consumatori far valere i propri diritti e recuperare i costi non dovuti.