L’OSS guarda al futuro: istituito il Registro Professionale Unico Nazionale

L’istituzione del nuovo Registro Professionale Unico Nazionale per gli OSS segna un passo cruciale per la professione dell’assistenza, uno strumento fondamentale per la regolamentazione e la rappresentanza della categoria. Approfondisci

Sommario

  1. Registro Professionale Unico Nazionale: arriva il tanto atteso riconoscimento per gli operatori sociosanitari
  2. La differenza tra albo e registro
  3. A cosa serve il Registro Professionale Unico Nazionale degli OSS? Come e perché iscriversi
  4. La formazione continua per gli OSS
  5. L’OSS guarda al futuro

L’istituzione del Registro Professionale Unico Nazionale degli OSS come “Professionisti dell’Assistenza” è la dimostrazione di un significativo passo avanti nel riconoscimento e nella valorizzazione degli Operatori Socio Sanitari (OSS). Il Registro rappresenta una svolta decisiva e un momento cruciale per la professione. È l’opportunità per assegnare agli OSS un’identità evidente e riconosciuta a livello nazionale: il punto di partenza per un continuo processo di evoluzione della figura.

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Registro Professionale Unico Nazionale: arriva il tanto atteso riconoscimento per gli operatori sociosanitari

L’OSS (Operatore Sociosanitario) è una figura professionale recente, definita dall’accordo Stato-Regioni del 18 febbraio 2001. Si occupa di tutte le attività utili e necessarie a garantire i bisogni primari della persona. Può operare in un contesto sociale o sanitario in base alle proprie competenze. Lavora, dunque, in prima linea nel settore sanitario e assistenziale, collaborando con il personale sanitario come medici e infermieri per la salute dei cittadini. La figura dell’OSS si è trasformata, arricchita ed evoluta negli anni e continua a crescere e migliorarsi. Il suo bagaglio di esperienza si è confermato fondamentale in piena pandemia da Covid-19.

Già nel 2001 fu creato un elenco nazionale per gli OSS, formalizzato nel 2022 attraverso gli Stati Generali OSS. Questo percorso ha portato, oggi, alla definizione del Registro Professionale Unico Nazionale degli OSS come strumento fondamentale per la regolamentazione e la rappresentanza della categoria. Il nuovo Registro, infatti, garantisce una differenziazione dagli infermieri, raccoglie il patrimonio di competenze che l’OSS possiede e gli conferisce un’identità unica con pieni diritti e riconoscimenti.

La differenza tra albo e registro

“Albo” e “registro” sono termini simili ma si riferiscono a concetti diversi. “L’albo professionale è un registro pubblico che raccoglie i nominativi delle persone abilitate a esercitare una professione regolamentata – precisa Gennaro Sorrentino (Stati Generali Oss) -. Chi è iscritto a un albo professionale deve aggiornarsi regolarmente tramite corsi di formazione, certificare le proprie competenze, sottoscrivere un’assicurazione per eventuali danni e aderire a un codice deontologico. Il mancato rispetto di queste regole può comportare sanzioni o addirittura la radiazione dall’albo. Per accedere a un albo professionale – prosegue - è necessario possedere un titolo di studio specifico e aver superato un esame di Stato. Il Registro unico nazionale, invece, rappresenta uno strumento fondamentale per certificare l’esercizio di un’attività professionale e assolvere altre funzioni previste dal profilo professionale e dalla normativa vigente. A differenza dell’albo, il registro non implica necessariamente l’esistenza di un ordine professionale”. Nel caso degli operatori sociosanitari (OSS), “il Registro unico nazionale è l’unico strumento certificatore dell’esercizio della professione e rappresenta un passo cruciale verso la creazione di una Federazione OSS nazionale” evidenzia Sorrentino.

A cosa serve il Registro Professionale Unico Nazionale degli OSS? Come e perché iscriversi

Attualmente, dunque, parlare di “Albo OSS” è improprio perché l’OSS non è una professione regolamentata da un ordine professionale. Gli OSS non possiedono un titolo di studio universitario né hanno superato un esame di Stato. La loro formazione è regionale e termina con un attestato di qualifica professionale. Non hanno un’assicurazione e la formazione continua per gli OSS non è obbligatoria per legge.

Il Registro non solo permetterà di censire in modo più preciso i professionisti OSS ma anche di validare l'alto valore sociale della professione. Garantirà standard elevati di qualità professionale, visibilità e tutele, formazione continua, quindi, certificazione delle competenze. Si tratta di elementi necessari per l’evoluzione della carriera e delle competenze degli OSS.

La formazione continua per gli OSS

Il Registro Professionale dei Professionisti OSS, ad oggi, conta oltre 10 mila iscritti. “L’iscrizione al registro comporta il pagamento di una quota associativa - spiega il M.I.G.E.P. (Federazione nazionale delle professioni sanitarie e sociosanitarie) - è un contributo necessario per ottenere l’auto rappresentanza della categoria e per finanziare le attività del registro, compresa la formazione continua e la certificazione delle competenze a livello internazionale”. La formazione continua è essenziale per potenziare le competenze degli OSS e assicurare un’assistenza di alta qualità ai cittadini.

Per iscriversi al Registro Professionale Unico Nazionale, che è caratterizzato da un logo ufficiale, si può visitare il sito di riferimento ed eseguire la procedura di pagamento relativo alla quota annuale. L’iscrizione al Registro degli OSS, “non è solo un atto formale, ma una necessità per tutelare i lavoratori e garantire la qualità delle cure offerte”.

L’OSS guarda al futuro

Il registro non è un elenco di nominativi – rimarca - Gennaro Sorrentino (Stati Generali Oss) ma, sulla base della legge Lorenzin del 2018, è il mezzo con cui si potrà chiedere al ministero della salute l’istituzione di un nuovo ordine professionale con un collegio e relativo albo nazionale. Per farlo, è necessario aderire al registro OSS, iscriversi, tesserarsi e raggiungere il quorum di 50mila iscritti”. Pet tutti questi motivi, l’istituzione del Registro non è solo un traguardo, ma anche un punto di partenza per il futuro degli OSS in Italia. La certificazione delle competenze e la formazione continua, promosse dal Registro, rappresentano strumenti essenziali per l’integrazione degli OSS nel quadro europeo delle qualifiche professionali. E il rafforzamento dell’identità professionale avrà un conseguenze importanti sulle politiche sanitarie e formative future.

Di: Viviana Franzellitti, giornalista

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