Podcast InFormazione: Nuovi virus in circolo, come affrontarli insieme ai pazienti

In questo quinto episodio di InFormazione analizzeremo il preoccupante aumento di malattie infettive su scala globale e l’arma più potente che c’è a disposizione per non rimanere indietro nella cura dei pazienti.

Sommario

  1. Le cause dell'aumento di nuovi virus 
  2. Il progresso scientifico

Sembrava fosse una strana coincidenza, all’inizio. Dopo l’apparizione di Covid-19 e i primi due anni tra lockdown e tamponi, sembrava quasi che i giornali ci avessero preso gusto a fare ogni mese titoloni su una nuova malattia infettiva e preoccupante apparsa all’improvviso. La domanda poi ha cominciato a serpeggiare anche tra gli addetti ai lavori: “cosa sta succedendo e perché all’improvviso tutti questi nuovi virus?”. Va chiarito che non si tratta di una coincidenza, come sembrava più semplice pensare. Ma ricorrono una serie di fattori che hanno reso le malattie infettive più frequenti negli anni che stiamo vivendo.

Già nel 2007 l’Organizzazione mondiale della Sanità aveva pubblicato un rapporto che evidenziava la comparsa di malattie infettive a un ritmo “senza precedenti”. Basti pensare che negli ultimi 50 anni sono state scoperte 40 nuove patologie con origine da agenti infettivi. Tra le più pericolose Sars, Mers, Zika, Ebola, aviaria, suina e ovviamente Covid-19. Contemporaneamente sono riemerse “vecchie” malattie, che in alcuni casi sembravano ormai debellate per sempre, come polio, morbillo o vaiolo delle scimmie.

Le cause dell'aumento di nuovi virus 

Con questo aumento c’entriamo noi come genere umano, le nostre abitudini e ovviamente il surriscaldamento globale. Il primo step si svolge quando gli uomini cominciano a penetrare in zone geografiche prima inesplorate, dove si entra in contatto con animali che possono ospitare agenti infettivi. Il secondo avviene con la combinazione tra questa eventualità e l’aumento esponenziale di densità umana e spostamenti della stessa.

L’ultima concausa si ravvisa stranamente nel progresso scientifico. I vaccini e gli antibiotici sono stati due scoperte di portata colossale per il benessere dell’umanità nel trattamento e nell’eradicazione di tante malattie infettive. Come è accaduto con il vaiolo, patogeno scomparso grazie al vaccino, che proteggeva anche da agenti simili. Visto il successo si è abbandonata la vaccinazione di massa e, con la diffusione del vaiolo delle scimmie, le generazioni più giovane si sono trovate non protette e vulnerabili.

Infine - e questa è la motivazione che non va sottovalutata proprio da studiosi ed esperti di medicina – c’è da considerare che gli agenti patogeni imparano ed evolvono. Con il tempo, batteri e virus imparano a resistere alla cura che si impone loro e ad aggirarla pur di sopravvivere. Sta succedendo anche con gli antibiotici, ora che l’antibiotico-resistenza è una realtà chiara per tutti e la scienza sta studiando modi per aggirarla.

Il progresso scientifico

Nel secolo scorso la rivoluzione in Medicina è stata la più grande mai vissuta dall’umanità. Sono stati sviluppati farmaci, vaccini e cure di grande successo che hanno aiutato a rendere le malattie infettive più minacciose un ricordo. Quegli agenti patogeni però ora stanno reagendo e lo stanno facendo in modo “sincronizzato”. Ecco perché ci sembra che tante malattie siano tornate a far paura.

Non si tratta di una sconfitta per i nostri scienziati, ma è certo che la “guerra” con gli agenti nocivi non si possa fermare. È un inseguimento che viaggia di pari passo con il progresso scientifico e con i cambiamenti del nostro pianeta. Viene quindi automatico chiedersi come si potrà stare al passo, da professionisti sanitari, con le difficoltà che rappresenta questa situazione. La risposta sta nell’aggiornamento continuo dei protagonisti di questa eterna lotta.

 

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Di: Gloria Frezza, giornalista professionista

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