La fragilità degli adolescenti: come capire dove si cela un disturbo? I segnali di allarme

Quali sono i disturbi adolescenziali più frequenti? E i sintomi con cui si manifestano? E tu sai riconoscere e prevenire i segnali di disagio e individuare i campanelli d’allarme? Scopri di più nel film formazione "Dolores" disponibile con il Club

Sommario

  1. Il film formazione Dolores
  2. La chiave cinematografica onirica e surreale per raccontare la depressione
  3. I segnali di allarme e l’errore da non commettere
  4. Bullismo e cyberbullismo: resta aggiornato con il corso Ecm

Disturbi d’ansia e dell’umore, depressione, bassa autostima, disturbi psicosomatici del comportamento alimentare. E poi stress, uso e dipendenza da sostanze, chiusura e isolamento sociale.

Sono i problemi più frequenti con cui i giovani hanno a che fare durante l’adolescenza. Se un figlio adolescente mostra un malessere che non si riesce a comprendere, come capire quando è necessario chiedere aiuto? E, soprattutto, a chi rivolgersi?

Il film formazione Dolores

Al centro del cortometraggio "Dolores", scritto e diretto della regista Diletta Di Nicolantonio e disponibile con Consulcesi Club, c’è un tema sociale che è bene illuminare perché è tra i mali del nostro tempo. Affronta, infatti, il tema della depressione e dell’auto-isolamento generato, in questo caso, da bullismo e cyberbullismo e dalla latitanza della famiglia, in una dimensione onirica, empatica e surreale.

Il cortometraggio è stato prodotto dalla Regione Lazio per creare una maggiore consapevolezza su un fenomeno drammaticamente attuale. L’obiettivo del corto è sensibilizzare famiglie, scuola, media a non restare in silenzio di fronte ai soprusi e alle ingiustizie. A parlare e chiedere aiuto. Bullismo e cyberbullismo, infatti, possono avere effetti devastanti su giovani e adolescenti.

La chiave cinematografica onirica e surreale per raccontare la depressione

La regista ha scelto una chiave cinematografica onirica per raccontare la solitudine di un’adolescente emarginata e mostrare le conseguenze pericolose del bullismo e del cyberbullismo.

La protagonista della storia, Dolores, è una giovane studentessa timida e riservata che viene offesa e derisa dai compagni di scuola con continui messaggi sullo smartphone solo perché “diversa”. Viene schernita perché è silenziosa, insultata per l’aspetto fisico, la chiamano “l’aliena” nei gruppi whatsapp e ridono di lei. La vedono “strana” perché, ad esempio, non ama passare il tempo a guardare e pubblicare video di balli e canzoni sui social come le sue compagne.

La lontananza dei genitori e i pesanti episodi di bullismo che subisce fanno sprofondare la ragazza in uno stato di depressione e nell’auto-isolamento.

Nel film l’intento della regista è chiaro: accorgersi del malessere. Avere la scuola e la famiglia vicine per un adolescente vittima di bullismo e cyber bullismo può fare la differenza tra uscire dal tunnel o affondare in un buco nero da cui non si emerge più, come nel caso di Dolores che compirà un gesto estremo.

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I segnali di allarme e l’errore da non commettere

L’adolescenza è un periodo della vita complicato, di rapidissimi cambiamenti fisici, ormonali e psicologici. Cosa fare se un figlio adolescente inizia a manifestare disturbi che non si riesce a comprendere, contenere e gestire? Quasi sempre si isola, non parla e stabilire un dialogo è difficile. E allora come capire quando è necessario chiedere aiuto? E, soprattutto, a chi rivolgersi?

La presa in carico dei ragazzi è compito della scuola e degli inseganti a supporto della famiglia. Ma quali sono i campanelli d’allarme a cui dobbiamo prestare attenzione per poter intervenire al più presto? Quali i segnali da monitorare? Le manifestazioni che celano un disturbo adolescenziale possono essere tante e varie:

  • Il rendimento scolastico è un indicatore da tenere in considerazione. Un calo improvviso e repentino dei voti di un adolescente può essere sintomo di un disagio che si riflette nello studio. E quindi sull’attenzione, sulla concentrazione e sulla motivazione e che porta ad un abbassamento della media scolastica.
  • L’apatia, la solitudine, la tristezza. Ma anche la trascuratezza e la mancanza di stimoli sono altri campanelli d’allarme da monitorare. Spesso il disinteresse nei giovani è fisiologico, ma se questo dipende da scarsa e bassa autostima e dall’assenza di gratificazione ci si può trovare di fronte a un ragazzo senza scopi che sta sperimentando una fase depressiva.
  • Le relazioni sociali degli adolescenti. Se il ragazzo si isola, tende a chiudersi in casa o si allontana, non ha rapporti con i coetanei, è possibile che stia vivendo un forte disagio, spesso riconducibile, purtroppo, al bullismo.

Occorre trovare un modo per entrare in relazione con i figli: il genitore di un ragazzo adolescente deve essere disponibile a capire l’impatto emotivo dei cambiamenti che il figlio subisce, disponibile all’ascolto, né troppo tollerante né troppo repressivo.

Esistono anche programmi di parent training e sostegno alla genitorialità in cui si imparano le tecniche più adeguate a sostenere il proprio figlio per comprenderlo e aiutarlo lungo il suo percorso di crescita. Ma a chi si può parlare di eventuali problemi o malesseri adolescenziali?  In primis, al medico di base o al pediatra. Da subito, senza drammatizzare né minimizzare, si deve esporre il problema nei servizi di salute mentale sul territorio. Sono tante le situazioni che affrontate subito possono rientrare. L’importante è uscire fuori, approfondire, parlare, chiedere.

Bullismo e cyberbullismo: resta aggiornato con il corso Ecm

Il corso di formazione Adolescenza online. Dal cyberbullismo alla web-dipendenza da 3 crediti Ecm di Consulcesi Club, disponibile in formato e-book, si è ispirato proprio al film “Dolores”.

Le nuove tecnologie e il loro rapido sviluppo hanno cambiato profondamente il modo di comunicare delle nuove generazioni e generato quadri patologici specifici, come la dipendenza da internet e il cyberbullismo.

Le figure educative, oggi, riscontrano una crescente difficoltà nell'interpretare correttamente i disturbi ed i comportamenti dei ragazzi e faticano a trovare il linguaggio adatto per comunicare con loro. Anche i professionisti sanitari, tra tutti gli psicologi, hanno la necessità di comprendere i nuovi quadri clinici con cui si manifesta il disagio di questi pazienti. Il diverso modo di percepire la realtà, infatti, ha modificato le manifestazioni dei sintomi richiedendo competenze sempre più aggiornate per individuare approcci terapeutici specifici che necessitano anch'essi di competenze specifiche.

Il corso del Club ha proprio questo obiettivo: fornire ai partecipanti gli strumenti necessari ad entrare in contatto con le nuove generazioni di adolescenti. A comprenderne il modo di pensare e interpretare la realtà, a fornirgli l’aiuto necessario tramite la corretta interpretazione dei loro sintomi e a offrirgli le giuste terapie per sostenere loro e i nuclei familiari a cui appartengono.

Di: Viviana Franzellitti, giornalista

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