Il fisioterapista del futuro: “Più qualificato, flessibile ai nuovi bisogni e capace di integrarsi nella multidisciplinarietà”

In un’intervista, Marta Simonelli (FNOFI), partendo dall’analisi dei bisogni di salute attuali, in una società in cui la popolazione invecchia e le cronicità aumentano, disegna il fisioterapista del futuro e racconta l’impegno della Federazione a sostenerlo

Sommario

  1. Il ruolo del fisioterapista di fronte a una domanda di assistenza riabilitativa in crescita
  2. Il Centro Studi FNOFI: uno sguardo sul futuro della professione del fisioterapista

In un’Italia che invecchia sempre più e in cui nascono sempre meno bambini, parlare di futuro della sanità significa affrontare con coraggio le sfide demografiche e organizzative che ci attendono. Secondo gli ultimi dati Istat, il nostro Paese registra una natalità ai minimi storici, con una progressiva riduzione della popolazione in età lavorativa. In questo scenario, la tenuta del Servizio Sanitario Nazionale dipenderà anche dalla nostra capacità di pianificare oggi i bisogni di domani. Questo scenario è aggravato da un’annosa carenza di personale sanitario che non risparmia nessuna delle professioni. “La mancanza di professionisti è evidente anche tra i fisioterapisti e non possiamo più permetterci di considerarla un'emergenza episodica: è una questione strutturale”, commenta Marta Simonelli, Consigliera del Comitato Centrale FNOFI e Coordinatrice del Centro Studi FNOFI.

Il ruolo del fisioterapista di fronte a una domanda di assistenza riabilitativa in crescita

È evidente che l’invecchiamento della popolazione e la crescita delle cronicità alimentano la domanda di assistenza riabilitativa. A questa crescita non sempre corrisponde un’adeguata capacità di risposta sul territorio, né una distribuzione omogenea delle risorse professionali. Inoltre – continua Simonelli - stiamo assistendo a un cambio di paradigma nei bisogni assistenziali, che richiede modelli organizzativi nuovi e una valorizzazione strategica delle professioni sanitarie, tra cui la fisioterapia”. È inevitabile, dunque ripensare alle figure professionali della sanità, immaginando i ‘professionisti del domani. “Il fisioterapista del futuro sarà un professionista ancora più qualificato, capace di integrarsi nei percorsi multidisciplinari e di rispondere in modo flessibile ai nuovi bisogni delle persone – continua la Coordinatrice del Centro Studi FNOFI -. L’innovazione tecnologica, la digitalizzazione e la medicina di iniziativa stanno già trasformando il modo di fare assistenza. Il fisioterapista del futuro dovrà padroneggiare strumenti digitali, lavorare in équipe, contribuire alla programmazione dei servizi e alla promozione della salute, anche con competenze manageriali. Serviranno formazione continua, ricerca applicata e politiche lungimiranti per accompagnare questo sviluppo”.

Il Centro Studi FNOFI: uno sguardo sul futuro della professione del fisioterapista

Ed è proprio in quest’ottica che è nato il Centro Studi FNOFI, un laboratorio permanente che ha l’ambizione di guardare al futuro della professione. Ideato in collaborazione con SDA Bocconi, è uno spazio di analisi, elaborazione e proposta, che lavorerà a stretto contatto con il Comitato Centrale per sostenere le decisioni politiche e istituzionali della Federazione.Studieremo scenari occupazionali, modelli organizzativi, fabbisogni assistenziali e formativi, con l’obiettivo di offrire chiavi di lettura aggiornate e fondate, anche attraverso il confronto internazionale – spiega la fisioterapista -. È nostra intenzione, inoltre, valorizzare i dati già esistenti e contribuire a colmare le lacune conoscitive. In questo senso, sarà prezioso anche il documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sul riordino delle professioni sanitarie, che è stato presentato alla Camera dei Deputati lo scorso 10 aprile: un momento di riflessione e rilancio per tutto il comparto sanitario. 

Di: Isabella Faggiano, giornalista professionista

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