Danni da trattamento sanitario e malpractice: i punti chiave del Report OMS

Scopri quali sono le raccomandazioni dell’Ordine Mondiale della Sanità per migliorare la sicurezza delle cure

Sommario

  1. 1 - Panoramica generale del Report OMS
  2. 1.1 - I dati preoccupanti
  3. 2 - Principali cause di danni ai pazienti
  4. 3 - Effetti dei danni sulle persone e sul SSN
  5. 4 - Raccomandazioni dell'OMS per migliorare la sicurezza delle cure
  6. 5 - Conclusione e prospettive future

1 - Panoramica generale del Report OMS

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha recentemente pubblicato un report allarmante sulla sicurezza delle cure sanitarie a livello globale. Secondo il report, un paziente su dieci subisce danni durante il trattamento sanitario, e solo un terzo dei Paesi ha attuato un piano d'azione per migliorare la sicurezza delle cure. Questa guida esplora i principali punti del report, i dati rilevati, le cause principali dei danni ai pazienti e le raccomandazioni dell'OMS per migliorare la situazione. Il rapporto ha evidenziato che, da quando è stato introdotto il Piano d'Azione Globale per la Sicurezza del Paziente (GPSAP) 2021-2030 nel 2021, c'è stato un progresso significativo nell'implementazione di politiche, programmi e interventi strategici volti a migliorare la sicurezza dei pazienti, nonostante i progressi rispetto a diversi indicatori chiave siano stati limitati. Questo rapporto di grande importanza offre informazioni preziose, in precedenza non disponibili, sui progressi compiuti dai paesi per prevenire danni evitabili ai pazienti e per ridurre i rischi mediante la creazione di sistemi che supportano pratiche, tecnologie e ambienti sicuri.

La facilità di accesso dei pazienti alle loro cartelle cliniche è essenziale per migliorare la sicurezza, e attualmente circa l'80% dei paesi ha stabilito procedure per consentire questo accesso. Tuttavia, a livello globale, il coinvolgimento dei pazienti e il finanziamento degli interventi per la sicurezza dei pazienti sono aree che destano particolare preoccupazione. Solo l'11% dei Paesi ha dichiarato di aver stanziato risorse finanziarie sufficienti per attuare tutti gli interventi previsti per la sicurezza dei pazienti. Il rapporto ha rivelato una mancanza di enfasi su questo aspetto, con solo il 13% dei paesi che ha rappresentanti dei pazienti nei consigli di amministrazione della maggior parte degli ospedali (oltre il 60%). È fondamentale che i pazienti o i familiari di coloro che hanno subito danni evitabili siano coinvolti nella progettazione delle soluzioni e nel processo decisionale condiviso presso il punto di cura.

Il rapporto valuta i progressi di oltre 100 Stati membri rispetto a 7 obiettivi strategici fissati nel GPSAP: sviluppo delle politiche; costruzione di organizzazioni affidabili; garanzia della sicurezza dei processi clinici; coinvolgimento di pazienti e famiglie; miglioramento della formazione, delle competenze e della sicurezza degli operatori sanitari; potenziamento dell'informazione, della ricerca e della gestione del rischio; e promozione della sinergia, dei partenariati e della solidarietà. Il rapporto globale sulla sicurezza dei pazienti dell'OMS è una risorsa fondamentale per i decisori politici, i leader clinici, gli operatori sanitari e assistenziali, i sostenitori della sicurezza dei pazienti, gli accademici e i ricercatori.

Questo tipo di report mira a garantire che ogni persona e comunità abbia accesso a cure sicure e di qualità senza affrontare difficoltà finanziarie. La chiave per realizzare questo obiettivo fondamentale risiede nel garantire la sicurezza dei servizi sanitari, un principio base anche del nostro SSN, ribadito anche dalla Legge Gelli-Bianco che ha cristallizzato la responsabilità medica. Riconoscendo questa esigenza cruciale, la 72esima Assemblea Mondiale della Sanità (2019) ha adottato la risoluzione intitolata Azione globale sulla sicurezza del paziente. Questa risoluzione enfatizza il ruolo fondamentale della sicurezza del paziente nell’istituzione, nel funzionamento e nella valutazione di tutti i sistemi sanitari. Ribadisce il principio fondante del “non nuocere”, sottolineando l’imperativo di migliorare la sicurezza del paziente nei sistemi sanitari in tutte le dimensioni, settori e ambienti, comprendendo sia la salute fisica che mentale. La risoluzione ha chiesto al Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) di sviluppare un piano d’azione globale completo per la sicurezza del paziente, in collaborazione con gli Stati Membri e tutte le parti interessate rilevanti. Nel 2021, la 74esima Assemblea Mondiale della Sanità ha preso anche una decisione fondamentale adottando, come anticipato pocanzi, il Piano d'azione globale per la sicurezza del paziente 2021–2030. Questa decisione includeva anche la richiesta al Direttore Generale di riferire regolarmente all'Assemblea sui progressi nell'attuazione del piano d'azione, a partire dal 2023 e continuando ogni due anni fino al 2031. In risposta a questa direttiva, il segretariato dell’OMS ha avviato un’indagine globale sulla sicurezza del paziente per gli Stati Membri nel 2022. Un rapporto intermedio, basato su un’analisi iniziale dei dati ricevuti in risposta all’indagine, è stato presentato all’Assemblea Mondiale della Sanità nel maggio 2023. Questo primo rapporto globale sulla sicurezza del paziente presenta una panoramica globale completa, evidenziando una vasta gamma di iniziative e progressi compiuti in tutto il mondo, oltre alle sfide incontrate.

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1.1 - I dati preoccupanti

Il documento fornisce una comprensione fondamentale dello stato attuale della sicurezza del paziente a livello globale. Le cure non sicure rappresentano un grave problema di sanità pubblica che colpisce milioni di pazienti in tutto il mondo, con stime che suggeriscono che più di un paziente su dieci subisce eventi avversi. Il report evidenzia che circa il 10% dei pazienti subisce danni durante il trattamento sanitario. Questo dato riflette un problema significativo di sicurezza delle cure a livello globale. Con riguardo all’impatto sui pazienti, i danni possono variare da eventi lievi a gravi, e in alcuni casi possono portare a disabilità a lungo termine o morte.

La gravità di quasi la metà dei danni ai pazienti va oltre le lesioni lievi e i danni temporanei. Fino al 12% dei danni causa disabilità permanente o morte del paziente. Le stime più recenti indicano che le cure non sicure causano più di 3 milioni di morti ogni anno a livello globale e che circa la metà di tutti i danni causati dalle cure non sicure è prevenibile. Il danno ai pazienti causato da cure non sicure provoca anche danni irreversibili alla reputazione dei sistemi sanitari, influenzando negativamente l'esperienza dei pazienti, la fiducia e l'interazione con i servizi sanitari, il morale e il benessere degli operatori sanitari e l'opinione pubblica sul valore di investire risorse preziose della società nei sistemi sanitari. Circa due terzi di tutti i danni ai pazienti causati da cure non sicure – e gli anni di vita persi per disabilità e morte risultanti – si verificano nei paesi a basso e medio reddito. Ogni anno, in questi Paesi si verificano 134 milioni di eventi avversi negli ospedali, contribuendo a circa 2,6 milioni di morti.

1.2 - La copertura globale

Il report copre dati provenienti da un'ampia gamma di Paesi, rappresentando diverse realtà sanitarie e livelli di sviluppo. Le cure non sicure nei sistemi sanitari comportano costi finanziari ed economici significativi. Portano a interventi medici aggiuntivi, consumando risorse che potrebbero essere allocate altrove. Nei Paesi ad alto reddito, le cure non sicure possono rappresentare una parte sostanziale della spesa sanitaria totale, con recenti analisi che indicano che circa il 15% della spesa sanitaria è destinato alla gestione delle conseguenze dei danni ai pazienti. L'impatto finanziario diretto è considerevole, influenzando sia i settori delle cure acute che delle cure a lungo termine.  Nel settore sanitario, le strutture per le cure acute (ad esempio, gli ospedali) sopportano costi elevati a causa di carenze nella sicurezza come infezioni, errori medici e complicazioni chirurgiche. I costi includono l'aumento della durata delle degenze ospedaliere e delle spese di trattamento, con un impatto significativo sui budget sanitari. Anche le cure primarie e ambulatoriali affrontano costi notevoli dovuti a errori di medicazione e diagnostici. Le strutture per le cure a lungo termine sostengono costi a causa di eventi avversi come ulcere da pressione e cadute. Complessivamente, i costi diretti dei danni ai pazienti sono notevoli e probabilmente sottostimati, mentre i costi indiretti, come la perdita di produttività, possono superare i costi diretti. I danni ai pazienti influiscono significativamente sulla produttività e sull'offerta di lavoro, con costi indiretti che spesso superano i costi diretti dell'assistenza sanitaria. Studi che utilizzano l'approccio del capitale umano evidenziano una sostanziale perdita di produttività e riduzione del reddito a causa dei danni ai pazienti. Questo impatto è più pronunciato nei gruppi socialmente ed economicamente svantaggiati. L'onere economico complessivo dei danni ai pazienti è considerevole, paragonabile a malattie croniche gravi come il diabete, riducendo significativamente la produzione economica globale. Questi costi, sebbene variabili in diversi studi, sottolineano le vaste conseguenze economiche delle pratiche sanitarie non sicure. Investire in interventi per la sicurezza del paziente offre un alto ritorno sull'investimento ed è conveniente rispetto ad altri servizi medici. Le strategie mirate a eventi comuni e dannosi come infezioni, errori di medicazione e ulcere da pressione sono particolarmente preziose. Soluzioni tecnologiche come i sistemi di codici a barre sono efficaci nel ridurre gli errori di medicazione. Inoltre, coinvolgere i pazienti e migliorare la cultura della salute può ridurre sostanzialmente i danni e gli oneri economici associati, beneficiando sia i pazienti che i sistemi sanitari.

2 - Principali cause di danni ai pazienti

Solo un terzo dei Paesi analizzati ha implementato un piano d'azione specifico per la sicurezza delle cure e questo ha implementato i margini di errore che hanno sancito le principali cause di danni ai pazienti.

2.1 Errori Medici

Tra le principali cause di danni ai pazienti rientrano certamente gli errori diagnostici, per cui la diagnosi errata o tardiva è una delle principali cause di danni ai pazienti. In tal senso non va esclusa anche la possibilità di errori di terapia consistenti in somministrazione errata di farmaci o trattamenti inappropriati.

2.2 Infezioni correlate all'assistenza sanitaria

Un altro problema importante, come evidenziato dal report, sono le infezioni nosocomiali acquisite in ospedale, che contribuiscono significativamente al numero di danni ai pazienti. L'uso inappropriato di antibiotici che porta a infezioni resistenti ai trattamenti standard si sommano a quanto descritto in precedenza.

2.3 Comunicazione Inadeguata

La scarsa comunicazione tra professionisti che non si traduce solo in mancanza, ma anche in assenza di una comunicazione efficace tra i membri del team sanitario può portare a errori di trattamento importanti. Allo stesso modo, la comunicazione paziente-medico serba informazioni non chiare o incomplete fornite ai pazienti. Una causa per cui informazioni non chiare o incomplete fornite ai pazienti possono causare malintesi e trattamenti errati.

3 - Effetti dei danni sulle persone e sul SSN

L’impatto è una conseguenza da tenere bene a mente. Non si tratta soltanto di constatare gli errori, le mancanze o i provvedimenti da attuare subito; si tratta di essere consapevoli del fatto che tutto quello che viene eseguito ha un impatto sui pazienti con conseguenze anche sui caregiver e tutta la popolazione, come un effetto domino, e certamente un impatto importante anche sul nostro SSN.

3.1 Impatto sui Pazienti

Vanno considerate certamente le conseguenze che sono sostanzialmente dei danni che possono portare a invalidità permanente o complicazioni a lungo termine. I pazienti possono affrontare spese mediche aggiuntive e sofferenze inutili che vanno ad aggiungersi al pregiudizio di non essersi potuti appoggiare a un Sistema Sanitario Nazionale che ha garantito loro la sicurezza delle cure, diritto ormai esigibile.

3.2 Impatto sui Sistemi Sanitari

In secondo luogo, è ovvio che tutto questo ha dei costi per il Sistema Sanitario, perché significa effettuare dei trattamenti aggiuntivi per correggere gli errori e gestire le complicazioni. È così che la sicurezza viene compromessa delle cure e può portare a una diminuzione della fiducia del pubblico nel sistema sanitario.

4 - Raccomandazioni dell'OMS per migliorare la sicurezza delle cure

Questo rapporto esplora la situazione della sicurezza del paziente a livello mondiale, offrendo un'analisi completa e dettagliata dei dati dei sondaggi degli Stati membri, oltre a fonti pubblicate. La struttura del rapporto è allineata direttamente con gli obiettivi strategici del piano d'azione, focalizzandosi sull'implementazione di strategie a livello nazionale per migliorare la sicurezza del paziente.

4.1 Sviluppo e implementazione di piani d'azione

L'OMS raccomanda che tutti i Paesi sviluppino e attuino piani d'azione specifici per migliorare la sicurezza delle cure. Sebbene la maggior parte dei paesi riconosca la sicurezza del paziente come una priorità sanitaria nazionale, solo un terzo dei paesi ha integrato pienamente la sicurezza del paziente nelle proprie strategie nazionali per raggiungere la copertura sanitaria universale. Lo sviluppo di politiche, strategie, piani d'azione e programmi per la sicurezza del paziente è ancora nelle fasi iniziali, e una frazione ancora più piccola di paesi riporta di avere risorse finanziarie e umane adeguate per l'implementazione. I meccanismi di regolamentazione, come la licenza obbligatoria delle strutture sanitarie, sono ampiamente utilizzati per far rispettare la sicurezza, con un numero significativo di Paesi che promulga leggi sull'uso dei prodotti medici e implementa gli standard di sicurezza nelle strutture sanitarie.

La Giornata mondiale della sicurezza del paziente, istituita nel 2019, ha creato un impulso internazionale senza precedenti, con l'80% degli Stati membri che partecipa attivamente alle campagne e agli eventi annuali per aumentare la consapevolezza sulla sicurezza del paziente. Le sfide globali per la sicurezza del paziente dell'OMS affrontano rischi critici per la salute e la sicurezza del paziente. I paesi hanno intrapreso azioni su queste iniziative, con quasi il 90% dei paesi che affronta almeno una delle sfide e un terzo dei paesi che implementa tutte e tre le sfide.

4.2 Formazione ed educazione

Migliorare la formazione continua per garantire che il personale sanitario sia aggiornato sulle pratiche di sicurezza e promuovere la consapevolezza dei pazienti sui loro diritti e su come possono contribuire alla propria sicurezza sono i due pilastri fondamentali da tenere a mente. Una cultura della sicurezza nell'assistenza sanitaria è riconosciuta come cruciale dalla maggior parte dei Paesi, ma solo un quarto dei paesi ha riferito di aver compiuto sforzi per sviluppare una cultura della sicurezza nelle strutture e nei servizi sanitari. Il Piano d'azione globale per la sicurezza del paziente 2021-2030 dell'OMS promuove una buona governance per la sicurezza del paziente, con circa la metà dei paesi che ha designato ufficiali nazionali per la sicurezza del paziente e ha istituito organismi di coordinamento nazionali.

Sebbene l'importanza dei fattori umani nell'assistenza sanitaria sia sempre più riconosciuta a livello globale, solo circa un quarto dei Paesi ha iniziato a implementare i principi dei fattori umani nelle misure di sicurezza del paziente nella pratica clinica, nell'uso di dispositivi medici, nelle soluzioni tecnologiche dell'informazione e nei processi di erogazione dei servizi. Un approccio proattivo e sistematico alla gestione dei rischi per la sicurezza del paziente prevede l'identificazione, l'esame e la mitigazione accurata dei potenziali pericoli e rischi negli ambienti sanitari. Solo un quarto dei Paesi riporta l'implementazione di strategie di gestione del rischio e conduce esercitazioni simulate regolari. La maggior parte ha stabilito norme di sicurezza fisica per le infrastrutture sanitarie, ma solo circa la metà riporta l'applicazione di queste norme, evidenziando una lacuna tra politica e pratica nella sicurezza delle infrastrutture.

4.3 Sistemi di segnalazione e monitoraggio

Un altro obiettivo strategico si basa su alcuni importanti dati di seguito riportati e ripresi dal Report OMS. Circa il 41% dei paesi ha lanciato programmi di miglioramento della sicurezza del paziente adattati ai loro contesti specifici, affrontando diverse fonti di danno. Le infezioni correlate all'assistenza sanitaria e gli errori di medicazione sono prioritari nella maggior parte dei paesi che implementano tali iniziative. Due terzi hanno approvato e stanno implementando la terza sfida globale per la sicurezza del paziente dell'OMS: intervento medico senza danni. Tuttavia, solo un quarto dei paesi sta affrontando attivamente tutte e tre le aree prioritarie della sfida: situazioni ad alto rischio, transizioni di cura e politerapia. Circa il 60% dei paesi riporta di avere un programma nazionale per la prevenzione e il controllo delle infezioni e metà dei paesi riporta l'implementazione di sistemi di sorveglianza attiva per le infezioni correlate all'assistenza sanitaria. I paesi hanno fatto investimenti significativi per garantire la sicurezza dei prodotti medici. Quasi tutti i paesi hanno programmi di farmacovigilanza funzionali, quasi l'80% ha implementato programmi per la sicurezza del sangue e circa la metà dei paesi ha iniziative per la sicurezza dei dispositivi medici. La sicurezza del paziente nell'assistenza primaria e ambulatoriale è meno prioritaria rispetto alla sicurezza negli ospedali, con solo il 17% dei paesi che include sistematicamente la sicurezza nei programmi di assistenza primaria.

Le raccomandazioni OMS dunque sono orientate nella creazione e nel potenziamento dei sistemi di segnalazione per monitorare e analizzare gli eventi avversi e nell’utilizzo dei dati raccolti per identificare aree di miglioramento e prevenire futuri incidenti.

4.4 Miglioramento delle comunicazioni

I pazienti e le loro famiglie sono partner chiave nella creazione e nell'esecuzione di politiche e piani d'azione per la sicurezza del paziente. Tuttavia, solo il 13% dei paesi ha nominato un rappresentante dei pazienti nel consiglio di amministrazione della maggior parte dei loro ospedali. Pur riconoscendo le carte dei diritti dei pazienti come mezzo per responsabilizzare i pazienti, circa il 70% dei paesi ha sviluppato o sta sviluppando tali carte a livello nazionale. Raccogliere feedback dagli utenti sulla sicurezza e la qualità del servizio è una pratica comune per migliorare i servizi. L'80% dei Paesi ha meccanismi per raccogliere tali feedback, con quasi il 20% che misura anche i risultati riportati dai pazienti.

L'accesso ai fascicoli medici è riconosciuto come un diritto fondamentale del paziente. Circa l'80% dei Paesi riporta di avere procedure in atto per permettere ai pazienti e alle famiglie di accedere ai loro fascicoli medici, sebbene solo il 50% abbia adottato misure proattive per informare i pazienti sulle procedure per accedere ai fascicoli medici. Le organizzazioni sanitarie dovrebbero avere politiche per promuovere la trasparenza, inclusa la piena divulgazione se i pazienti sono danneggiati nell'assistenza sanitaria. Tuttavia, solo un quarto dei paesi ha stabilito procedure per divulgare eventi avversi ai pazienti e alle famiglie. Aumentare la consapevolezza pubblica e l'educazione sulla sicurezza del paziente è di fondamentale importanza per rendere l'assistenza sanitaria più sicura. Sebbene due terzi dei paesi abbiano sviluppato materiali informativi ed educativi, solo il 14% dei paesi ha lanciato una campagna mirata a fornire informazioni e educazione ai pazienti e alle famiglie per il loro coinvolgimento nell'autocura e per responsabilizzarli nella decisione condivisa.

In tal senso si rende necessario stabilire protocolli standardizzati per la comunicazione tra professionisti sanitari e incoraggiare una comunicazione trasparente tra pazienti e operatori sanitari.

La comprensione della sicurezza del paziente è essenziale per tutti gli operatori sanitari, tuttavia l'integrazione completa della sicurezza del paziente nell'istruzione e nella formazione professionale sanitaria rimane limitata a livello globale. Solo circa un quinto dei Paesi ha incorporato la sicurezza del paziente nella formazione professionale di base e avanzata. Sebbene un quarto dei paesi fornisca corsi di formazione specializzati sulla sicurezza del paziente, vi è una significativa carenza globale di formatori sulla sicurezza del paziente, con il 14% dei paesi che riporta una capacità di formazione sufficiente.

Un quarto dei paesi ha stabilito competenze sulla sicurezza del paziente per tutte le categorie di operatori sanitari e solo nel 14% dei paesi le competenze fondamentali per la sicurezza del paziente sono integrate nei requisiti di licenza. Vi è una forte interdipendenza tra la sicurezza del paziente e la sicurezza degli operatori sanitari che è stata evidenziata durante la pandemia di COVID-19, portando a maggiori sforzi nazionali per garantire la salute e la sicurezza degli operatori sanitari. Circa il 70% dei paesi ha istituito o sta lavorando per istituire un programma nazionale per la salute e la sicurezza sul lavoro degli operatori sanitari.

5 - Conclusione e prospettive future

Il report dell'OMS mette in luce la necessità urgente di affrontare le problematiche legate alla sicurezza delle cure sanitarie a livello globale. Con un paziente su dieci che subisce danni durante il trattamento, è essenziale che i Paesi adottino misure proattive per migliorare la sicurezza e la qualità delle cure. Attraverso l'implementazione di piani d'azione efficaci, la formazione continua del personale sanitario e il miglioramento dei sistemi di segnalazione e comunicazione, è possibile ridurre significativamente il numero di eventi avversi e migliorare la fiducia del pubblico nei sistemi sanitari.

Di: Cristina Saja, giornalista e avvocato

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