Prescrizione, specializzazione e lavoro d’equipe: l’infermieristica del futuro passa da qui

I tre giorni che hanno cambiato il verso dell'Infermieristica in Italia nel 2024. Il Ministro torna a parlare di possibilità di prescrizione per gli infermieri, prendono corpo le nuove proposte formative specialistiche e da fuori Italia esempi concreti di ottimi risultati.

Sommario

  1. L’istituzione dei nuovi percorsi magistrali per infermieri
  2. La prescrizione infermieristica: come funzionerà?
  3. Un momento di confronto internazionale sull’educazione infermieristica
  4. Collaborazione internazionale per un’infermieristica nuova
  5. La figura dell’infermiere specialista: altrove una realtà

Dal 10 al 12 ottobre scorsi, in meno di 72 ore, gli infermieri italiani hanno incassato una serie di “assegni in bianco” sul futuro della professione, grazie a due meeting internazionali e a una “ospitata” del ministro della Salute, Orazio Schillaci, al Consiglio nazionale della FNOPI.

In bianco, non perché non sia chiaro il contenuto del mandato politico uscito fuori dalla “tregiorni”, ma perché il valore specifico di queste aperture di credito nei confronti delle professioni infermieristiche nel nostro Paese dovrà, ora, concretizzarsi attraverso una serie di misure e azioni che faranno capo a diversi soggetti.

L’istituzione dei nuovi percorsi magistrali per infermieri

Non solo l'Ordine, con i Ministeri competenti, ma anche le Società scientifiche, le Istituzioni accademiche e i Sindacati saranno chiamati a dare “sostanza” ai messaggi venuti fuori da questi importanti incontri tenuti a Roma, e dei quali la FNOPI ha dato puntuali aggiornamenti sul proprio portale.

Riavvolgendo il nastro, la notizia che ha destato maggior clamore è arrivata sabato 12 ottobre, quando il ministro Schillaci ha annunciato la nascita di tre nuove Lauree magistrali specialistiche in Cure Primarie e Sanità pubblica, in Cure Pediatriche e Neonatali e in Cure Intensive e nell’Emergenza.

Questo, nell'ambito di “un progetto complessivo che guarda al futuro della sanità italiana e al ruolo cruciale che gli infermieri ricoprono oggi e che svolgeranno nell’assistenza sul territorio. La vostra professionalità e il vostro contributo - ha dichiarato Schillaci ad una platea formata dai 102 presidenti degli Ordini provinciali - sono insostituibili per garantire qualità alla sanità pubblica. Grazie a voi, il nostro servizio sanitario potrà affrontare con maggiore forza e preparazione le sfide future, rispondendo in modo efficace alle esigenze dei cittadini”. All’istituzione delle tre aree di specializzazione, che prossimamente saranno recepite dalla revisione della classe di Laurea da parte del MUR, la Federazione lavora da anni con i Ministeri della Salute e dell’Università. L’obiettivo è quello di offrire più opportunità formative e sbocchi di carriera agli infermieri in possesso della Laurea triennale abilitante.

La prescrizione infermieristica: come funzionerà?

Si finalizza così un modello di assistenza infermieristica disegnato sulle reali necessità dei cittadini. E, al contempo, per la prima volta, si apre, in Italia, la strada della prescrizione infermieristica di trattamenti assistenziali e tecnologie specifiche (tra i quali presìdi sanitari e ausili) per garantire continuità e sicurezza delle cure.
Un'attività che, in più di dieci Paesi europei, è consolidata da anni: in Spagna, per esempio, gli infermieri possono prescrivere anche farmaci selezionati. Altrove, test diagnostici e, sempre più spesso, esami come l'ecografia, vengono usati dallo stesso infermiere per rilevare il bisogno di cura che, una volta individuato, gli consente di formulare una diagnosi infermieristica sulla quale baserà sia il suo intervento che il riconoscimento dello strumento assistenziale necessario.

Ma proprio il tema della diagnosi è uno di quelli che, in queste ore, sta infuocando il dibattito: "Non esiste solo la diagnosi medica - ha tenuto a precisare la presidente FNOPI, Barbara Mangiacavalli -. Nel nostro caso, parliamo di diagnosi infermieristica, ovvero, la definizione di un bisogno di assistenza infermieristica in capo al paziente".

Nel concreto si fa riferimento, per esempio, a quale risposta dare in caso di incontinenza urinaria o di un'ulcera da decubito o di come gestire la sacca per una stomia. Detto questo, l'istituzione delle Lauree magistrali non è qualcosa che si concretizzerà domani: al momento, il ministero della Salute ha dato indicazione a quello dell'Università sulle competenze che dovranno essere acquisite nell'ambito di tre nuove Lauree magistrali specialistiche.  In tale ambito, una delle competenze da sviluppare si prevede possa essere la prescrizione. “Ci vorrà almeno un anno e mezzo per arrivare a qualcosa di concreto: tempo utile per trovare equilibri e sinergie”, spiegano dalla FNOPI.

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Un momento di confronto internazionale sull’educazione infermieristica

Il confronto con le esperienze da altri contesti professionali internazionali è stato alla base, poi, dei due confronti promossi sempre dalla Federazione Nazionale Infermieri a Roma, il 10 e 11 ottobre. Tanti Paesi, altrettante esperienze, ma un’idea comune di sviluppo della professione infermieristica che, a livello europeo, deve compattarsi nel rispetto delle specificità delle varie realtà nazionali. 

Giovedì 10 ottobre, nell’Auditorium del Museo Ninfeo, si sono ritrovati i referenti di numerosi Ordini infermieristici d’Europa e del Mondo per prendere parte alla seconda edizione dell’International Congress of Nursing Regulators.

Una giornata importante - dirà al termine la presidente FNOPI, Barbara Mangiacavalli - che ufficializza il percorso comune avviato per condividere lo stesso linguaggio, costruire i dati e sensibilizzare le istituzioni rispetto alle esigenze della professione infermieristica. Serve collaborare come abbiamo iniziato a fare, per assumere una posizione forte nei confronti dell’Europa e far sentire di più il peso degli Enti regolatori, con l’obiettivo di ottenere risultati importanti per i professionisti e per i cittadini che chiedono assistenza”.

L’evento prosegue il percorso iniziato il 18 novembre 2023 a Parigi, tenutosi sul temaNursing Professions: regulation and international mobility”, per sviluppare i principi-cardine della regolamentazione e sul funzionamento specifico della regolamentazione infermieristica in un’ottica di respiro internazionale.

La regolamentazione dell’educazione infermieristica non è uniforme tra i vari Paesi e si applica a livello nazionale e anche sub-nazionale; contenuti dell’educazione e i curricula rimangono ampiamente eterogenei tra i vari Paesi. L’educazione infermieristica è sì sempre più effettuata in istituzioni universitarie (tramite Lauree e Lauree magistrali), ma l’educazione a livello di diploma coesiste ed è ancora presente in molti Paesi continentali. Da qui, la necessità di consolidare momenti di confronto internazionali.

La prima sessione, moderata dai consiglieri nazionali FNOPI, Nicola Draoli e Maurizio Zega, ha visto alternarsi: Mircea Timofte, Presidente dell’European Nursing Council e Theodoros Koutroubas, CEO dell’European Nursing Council e membro del Comitato scientifico del Congresso, assieme al comitato centrale FNOPI e al Chief Nurse Officer, Alessandro Stievano. Ha preso, poi, la parola David Benton, Former CEO del National Council State Boards of Nursing, seguito da Cynthia Johansen, CEO and Registrar British Columbia College Nurses and Midwives e da Silvie Crawford, Executive Director & CEO del College of Nurses dell’Ontario.

Nel pomeriggio si sono svolte due tavole rotonde, durante le quali il dibattito, moderato dai presidenti delle Commissioni d’Albo Nazionale Infermieri e Infermieri pediatrici, Franco Vallicella e Laura Barbotto, ha permesso di entrare nel vivo degli assetti regolatori dei vari Paesi presenti al Congresso, conoscendo i modelli organizzativi e comprendendo quanto alcune criticità siano comuni a tutti gli Ordini. Hanno partecipato: Sérgio Branco, presidente del Board of Nursing of the Ordem dos Enfermeiros, Lampros Bizas, vice presidente del Greece Nursing Council, Carolyn Donohoe, interim CEO del Nursing and Midwifery Board of Ireland, Sylvaine Maziere-Tauran, Presidente dell’Ordre National des Infirmiers e Sandra Postel, Presidente del North Rhine-Westphalia Order. 

“Tutte le relazioni ascoltate - ha sottolineato il consigliere nazionale FNOPI, Zega - collimano con il quadro illustrato dalla nostra presidente Mangiacavalli, ma pongono anche una questione fondamentale: utilizzare un linguaggio infermieristico standardizzato. Parlare tutti la stessa lingua ridurrebbe al minimo le differenze che ancora persistono tra i vari Paesi: questa è materia degli Enti regolatori!”.

La sessione finale della giornata, moderata dal Tesoriere FNOPI, Pierpaolo Pateri e dal consigliere nazionale FNOPI, Giancarlo Cicolini, si è focalizzata sullo sviluppo della regolamentazione infermieristica nei Paesi emergenti, grazie ai contributi di Ghazi Darghout, CEO della Mediterranean School of Health della Tunisia, Blerina Duka, presidente dell’Albanian Nursing Order, Nexhmije Gori, Presidente del Kosovo Nursing Order.
Le conclusioni, affidate alla presidente Mangiacavalli, sono state anche l’occasione per dare appuntamento ai presenti al prossimo anno, per proseguire il dialogo iniziato nel 2023 in Francia, arricchito dalle suggestioni di questa seconda edizione.

Collaborazione internazionale per un’infermieristica nuova

Riunire professionisti, ricercatori, Società scientifiche, rappresentanti dei cittadini, responsabili politici e altri stakeholder di settore per condividere le migliori pratiche, la ricerca innovativa e la collaborazione internazionale, nell’ottica di elevare lo standard della cura infermieristica a favore dei professionisti, degli assistiti e dei Sistemi-salute sono stati, invece, gli obiettivi alla base di “Sfide e priorità della professione infermieristica in Europa e nel Mondo”, il secondo evento internazionale promosso dalla FNOPI, venerdì 11 ottobre, stavolta con il patrocinio del Ministero della Salute e svoltosi nell’Auditorium ministeriale di via Giorgio Ribotta. L’evento ha visto l’importante coinvolgimento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, grazie alla partecipazione di Margrieta Langins, Nursing and Midwifery Advisor at the World Health Organization-Europe e al contributo inviato da Giorgio Cometto, Health Workforce Department, World Health Organization a Ginevra. Un momento di confronto istituzionale importante che sancisce anche l’avvio del percorso di accreditamento di FNOPI e del CERSI come Centro collaborante dell’OMS.

Con il coordinamento del consigliere nazionale FNOPI, Carmelo Gagliano e del Chief Nursing Officer FNOPI, Alessandro Stievano, la mattinata è entrata nel vivo ospitando numerosi contributi internazionali.

Il primo è stato quello di Giorgio Cometto, che ha illustrato le linee guida realizzate dall’OMS per gli Enti regolatori delle professioni infermieristiche, fornendo indicazioni alla folta platea, composta dai presidenti degli Ordini delle Professioni Infermieristiche italiani, da rappresentanti delle Società scientifiche e da referenti infermieristici internazionali.

A Cometto è seguita Margrieta Langins, che, nella sua relazione sulle opportunità di rafforzare la regolamentazione nell’assistenza infermieristica, ha sottolineato le sfide da vincere in futuro, che riguardano la prima formazione e quella professionale continua; la mobilità; la salute digitale (compresa l’Intelligenza Artificiale); la tecnologia; il burnout e salute mentale. “Per me è una grande opportunità essere qui - ha detto -. Ringrazio la FNOPI per avermi dato la possibilità di condividere con tutti i presenti gli obiettivi dell’OMS. Mi auguro che si possa lavorare sempre più strettamente con la Federazione e con il suo Centro di ricerca, il CERSI”.

Mircea Timofte, presidente del Romanian Order of Nurses, Midwives, and Medical Assistants ha sottolineato l’importanza di fare network. “A livello nazionale, europeo o globale, la nostra capacità di connetterci, collaborare e imparare gli uni dagli altri è ciò che darà forma al futuro della professione infermieristica - ha spiegato -. Nel cammino che ci attende, mi impegno a continuare a costruire e rafforzare le nostre reti, puntando sempre all’eccellenza e lavorando insieme per affrontare le sfide che abbiamo di fronte. Solo rimanendo uniti e connessi possiamo davvero avere un impatto duraturo sull’assistenza infermieristica in Europa e oltre”.

L’iter di costruzione di un Centro collaborante dell’OMS, che dovranno intraprendere FNOPI e CERSI, invce, è stato illustrato da Thomas Kearns, codirettore del WHO Collaborating Centre RCSI, che, nel suo intervento, ha fornito informazioni importanti rispetto a un’attività che consiste “su richiesta dell’OMS, nel fornire consulenza tecnica per lo sviluppo della forza-lavoro infermieristica, di linee guida professionali per il personale sanitario e di assistenza e di un programma di formazione alla leadership dell’OMS per infermieri”.

La figura dell’infermiere specialista: altrove una realtà

Sulla pratica avanzata e specialistica, infine, sono intervenuti i professori irlandesi Fiona Timmins e Jonathan Drennan, che hanno evidenziato come, l’infermiere specialista, da anni operativo in Irlanda, sia alla base dell’evoluzione della professione. Alla tavola rotonda della sessione pomeridiana, hanno poi partecipato Americo Cicchetti, Direttore generale della Programmazione del Ministero della Salute e Theodoros Koutroubas, CEO dell’European Nursing Council. Proprio quest’ultimo è stato protagonista delle due giornate internazionali, con le sue proposte e con la sua visione rispetto al posto che l’Infermieristica deve occupare in Europa. Durante la tavola rotonda ha più volte rimarcato che: “gli Enti regolatori hanno il ruolo di portare avanti le politiche professionali a tutela dei cittadini e devono esercitarlo appieno”.

“Come Ministero della Salute - ha affermato in chiusura Cicchetti, che assieme a FNOPI e al Centro di Ricerca CERSI ha avviato una stretta collaborazione in termini di supporto alla ricerca infermieristica, soprattutto nella misurazione delle prestazioni - puntiamo a dare risposta all’esigenza di attuare un’integrazione organizzativa che permetta di rimettere in connessione l’ospedale e il territorio, quindi tra attività di assistenza per acuti e attività di assistenza primaria da potenziare. Il ruolo delle professioni sanitarie è fondamentale da un punto di vista gestionale”.

Dunque, se quanto stabilito in queste tre occasioni trovasse presto attuazione, il protagonista dell’Infermieristica del futuro potrebbe essere un professionista dalla visione transnazionale, con una Laurea magistrale a indirizzo clinico in tasca, che parlerà un linguaggio standardizzato, avrà un “potere di firma” che oggi gli è negato e che, assieme agli altri attori della sfera sociosanitaria, saprà condividere le migliori pratiche e la ricerca, al fine di tutelare al massimo l'assistenza e la salute pubblica.

Di: Silvestro Giannantonio

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