Tutti i dipendenti che svolgono la loro prestazione con turni superiori alle 6 ore hanno diritto a percepire un buono pasto, quando l’Azienda non mette a loro disposizione un servizio mensa.
Questo diritto, già previsto dalle normative di settore, è stato confermato in numerose sentenze che riguardavano molto spesso dipendenti pubblici delle amministrazioni sanitarie (medici, infermieri, professionisti sanitari ed Osa). Il riconoscimento del buono pasto è importante perché non solo perché attribuisce al dipendente il rimborso di tutti quelli non percepiti, ma anche la possibilità di vedere riconosciuti quelli futuri.
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Compila il Modulo "Richiesta rimborso Buoni Pasto" per completare la richiesta di rimborso verso il tuo datore di lavoro, sia in caso di cessato rapporto che di rapporto in corso.
L’elaborazione dei testi, anche se curata con scrupolosa attenzione, non sostituisce una prestazione professionale e non può comportare specifiche responsabilità per eventuali involontari errori e inesattezze. Se la tua richiesta presenta delle specificità richiedi una consulenza ai nostri esperti.
Come funzionano i moduli di richiesta rimborso Buoni Pasto
Dunque, tutti coloro che svolgono o hanno svolto la loro prestazione lavorativa secondo turni superiori alle 6 ore, senza buoni pasto o servizio mensa possono inoltrare una richiesta all’azienda datrice di lavoro per il rimborso dei Buoni Pasto
Per coloro che sono ancora in servizio, la richiesta sarà relativa al riconoscimento del diritto alla fruizione del buono pasto dal momento della richiesta e per tutta la durata del rapporto di lavoro, oltre al risarcimento per quelli non percepiti in precedenza, comprensivo di interessi legali. Il primo Modulo messo a disposizione da Consulcesi Club estingue questa necessità.
Per quelli che, invece, hanno chiuso il loro rapporto di lavoro con l’azienda destinataria della richiesta, la comunicazione sarà solo funzionale al risarcimento corrispondente al valore economico dei buoni pasto non percepiti comprensivo di interessi legali. Il secondo Modulo messo a disposizione da Consulcesi Club estingue questa necessità.
Il termine di prescrizione per il riconoscimento degli arretrati è pari a 10 anni e decorre dal momento in cui il dipendente avrebbe potuto esercitare il suo diritto.
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Quanto vale il buono pasto?
L’ammontare nominale del buono pasto è correlato all’indicazione economica, contenuta nelle previsioni di legge, del CCNL o, qualora previste, nelle migliori condizioni eventualmente stabilite nel regolamento aziendale, non potendosi comunque superare il limite di 7 euro per buono pasto nel caso di aziende pubbliche che peraltro generalmente erogano buoni pasto del valore di 4,13 euro.
Per conoscere l’importo complessivo che il lavoratore potrebbe richiedere è possibile usare il Tool per il calcolo del risarcimento dei buoni pasto e per effettuare la richiesta all’azienda inadempiente scaricare uno dei moduli messi a disposizione dei clienti Club Premium, per i quali sono state previste due modalità a seconda che il lavoratore sia ancora in servizio oppure lo abbia cessato.