A seguito del recente decreto attuativo della Legge Gelli-Bianco, sono emerse nuove disposizioni sulla responsabilità professionale e la copertura assicurativa per gli operatori sanitari. Il decreto, a sette anni dalla Legge 24/2017, chiarisce i requisiti di copertura per strutture e professionisti sanitari, richiedendo alle compagnie assicurative di adattare i contratti entro due anni.
Le principali novità includono: l’obbligo per le assicurazioni di coprire sia la responsabilità contrattuale delle strutture sanitarie sia la responsabilità extracontrattuale dei professionisti anche in regime di libera professione; massimali variabili per le polizze in base al tipo di struttura e al rischio associato all’attività svolta; un periodo di ultrattività di 10 anni per i sinistri; la possibilità per le strutture di gestire i sinistri attraverso un fondo di riserva e un team multidisciplinare per le valutazioni.
In merito all’istituzione del fondo sinistri e del fondo riserva, abbiamo chiesto un approfondimento a Raffaele La Russa, Professore associato di Medicina Legale presso l’Università dell’Aquila.
Professore, in merito al nuovo decreto attuativo della legge Gelli-Bianco, quali novità devono essere recepite con tempestività dalle strutture per garantire una copertura assicurativa adeguata?
"Il decreto attuativo dell'articolo 10 della legge Gelli introduce diverse nuove procedure che le strutture sanitarie devono rispettare per assicurare una copertura adeguata. Tra le novità più rilevanti, segnalo la creazione di un doppio fondo: il fondo sinistri, già presente in molte strutture, e il fondo riserva, che rappresenta l'elemento innovativo di questo decreto. A queste disposizioni si aggiunge anche l'aggiornamento dei massimali di polizza, con un rialzo significativo per offrire una maggiore tutela sia agli operatori sanitari sia alla struttura stessa."
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È già prevista una metodologia per la gestione e creazione di questi fondi?
"Per quanto riguarda il fondo sinistri, esiste già una prassi consolidata: il medico legale, in seno al comitato promotore, esamina la richiesta e valuta la cartella clinica e la dinamica dell’evento avverso, stimando il risarcimento economico potenziale. Su questa base viene poi creato il fondo sinistri. La gestione del fondo riserva, invece, è più complessa, poiché richiede un accantonamento preventivo non su una denuncia già esistente, ma su un possibile evento avverso che potrebbe sfociare in un sinistro. Per fare ciò, è fondamentale che le strutture implementino un sistema di monitoraggio continuo degli eventi avversi, così da poter stimare il fondo riserva con tempestività. Stiamo inoltre esplorando con il nostro gruppo di ricerca l'uso dell'intelligenza artificiale per supportare questa valutazione. Attraverso l'analisi dei DRG [Diagnosis-Related Groups, ndr.] di una struttura, possiamo identificare quelli con un potenziale maggiore di complicanze e creare modelli predittivi. Questi dati, rielaborati da un sistema elettronico, forniscono una stima iniziale che, tuttavia, deve sempre essere rivista da esperti, come il medico legale e i responsabili del rischio clinico, per garantire l’accuratezza e la congruità delle risorse destinate a questi fondi."