L’IMU (acronimo di imposta municipale unica) è quel tributo che il proprietario od altro titolare di diritto reale (usufrutto, uso, abitazione, superficie ed enfiteusi) di fabbricati, con esclusione delle abitazioni principali classificate nelle categorie catastali diverse da A/1, A/8 e A/9, di aree fabbricabili e di terreni agricoli, sono tenuti a corrispondere secondo la disciplina dettata dalla legge n. 160/2019 e succ. mod. ed integ.
Si applica in tutti i comuni del territorio nazionale, con facoltà di autonomia impositiva per le regioni a statuto speciale.
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Definizione di abitazione principale
Per abitazione principale si intende, ai sensi dell’art. 1, comma 741, lett. b) primo e secondo periodo, della legge n. 160/2019), per abitazione principale si intende l'immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore e i componenti del suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente.
Nel caso in cui i componenti del nucleo familiare abbiano stabilito la dimora abituale e la residenza anagrafica in immobili diversi situati nel territorio comunale o in comuni diversi, le agevolazioni per l'abitazione principale e per le relative pertinenze in relazione al nucleo familiare si applicano per un solo immobile, scelto dai componenti del nucleo familiare.
Esenzione prima casa
Con la nota pronuncia della Corte Costituzionale n. 209/2022, è stato però ridefinito il concetto di abitazione principale ai fini del riconoscimento dell’esenzione dal tributo.
In pratica, la richiamata pronuncia ha previsto che, ai fini dell'esenzione per abitazione principale, si deve intendere l’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente, a prescindere così dal resto del nucleo familiare, convivente o coniugato, oppure unito civilmente.
Questo significa che i coniugi, ovvero coloro che sono uniti civilmente, possessori di due distinte abitazioni principali, sia nello stesso comune che in comuni differenti, possono quindi beneficiare della esenzione IMU su entrambi i fabbricati, a condizione però che sia dimostrato che ciascuna di queste rappresenti il luogo della propria residenza anagrafica e dimora abituale.
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Richiesta rimborso IMU: istanza di rimborso
Vista la sentenza resa dalla Corte Costituzionale in data 13 ottobre 2022, che produce effetti retroattivi, ne discende la possibilità per tutti coloro che presentino le condizioni teste riprodotte di avanzare all’amministrazione impositrice competente formale istanza di rimborso delle somme versate.
La richiesta di rimborso deve essere presentata dal soggetto interessato entro il termine di cinque anni dal giorno del versamento, ovvero da quello in cui è stato accertato il diritto alla restituzione.
Decorso il termine di 5 anni, non sarà più possibile richiedere il rimborso.
Il Comune, al ricorrere delle condizioni suindicate, dovrà quindi procedere al rimborso delle maggiori somme ricevute entro il termine di 180 giorni dalla data di presentazione della domanda.
Onere della prova
In caso di contenzioso sulla legittimità o meno del beneficio, si ricorda che sarà onere dell’amministrazione fornire la prova dei presupposti costitutivi della sua richiesta di pagamento del tributo, mentre dall’altro lato è compito del contribuente, che intende fruire dell’esenzione, dimostrare di aver adibito l’immobile ad abitazione principale, eventualmente depositando copia dei documenti relativi alle utenze allacciate ed ai consumi effettuati nei periodi di riferimento.
Nella redazione dell’istanza di rimborso, occorrerà identificare il titolo che giustifica il possesso dell’immobile, specificando i motivi per i quali viene formulata la domanda di restituzione, facendo riferimento ai principi dettati dalla sentenza della Corte Costituzionale, e producendo i documenti a dimostrazione della ricorrenza dei presupposti giustificativi dell’esenzione.