Gestione fiscale dell'attività di telemedicina: come trovarsi in regola

Scopri come gestire fiscalmente l'attività di telemedicina e come rispettare le normative per essere in regola con le tasse e gli obblighi fiscali.

Sommario

  1. Riferimenti normativi e inquadramento giuridico della telemedicina
  2. Inquadramento fiscale dell'attività di telemedicina
  3. Aspetti amministrativi e autorizzativi
  4. Gestione della privacy e della sicurezza dei dati
  5. Aspetti previdenziali
  6. Detrazioni e deduzioni fiscali per i professionisti della telemedicina

La telemedicina rappresenta una delle innovazioni più significative nel settore sanitario, consentendo l'erogazione di servizi medici a distanza attraverso l'uso di tecnologie digitali. Tuttavia, l'esercizio di questa attività solleva importanti questioni fiscali, amministrative e normative che i professionisti sanitari devono attentamente considerare per operare in conformità con la legislazione vigente. Questo articolo si propone di fornire un'analisi dettagliata delle implicazioni fiscali, contabili e amministrative per chi offre servizi di telemedicina in Italia.

Riferimenti normativi e inquadramento giuridico della telemedicina

La normativa italiana sulla telemedicina si basa su diversi provvedimenti legislativi e regolamentari:

  • Decreto del Ministero della Salute del 17 dicembre 2020, che ha definito le linee guida per l’erogazione delle prestazioni di telemedicina nel SSN.
  • Legge 24/2017 (Legge Gelli-Bianco), che disciplina la responsabilità professionale dei sanitari, anche per le prestazioni erogate a distanza.
  • Codice della Privacy (D.Lgs. 196/2003) e GDPR (Regolamento UE 2016/679), che regolano il trattamento dei dati personali e sanitari.
  • Decreto Semplificazioni (D.L. 76/2020 convertito in L. 120/2020), che ha agevolato l’adozione della telemedicina semplificando alcuni adempimenti burocratici.

Le prestazioni di telemedicina sono equiparate a quelle erogate in presenza e devono rispettare le stesse norme deontologiche e professionali.

Inquadramento fiscale dell'attività di telemedicina

Regime fiscale applicabile

L'attività di telemedicina può essere esercitata in diverse forme giuridiche, con differenti implicazioni fiscali:

  • Libero professionista in regime ordinario: il sanitario emette fattura con esenzione IVA ai sensi dell’ 10, comma 1, n. 18 del DPR 633/1972.
  • Libero professionista in regime forfettario: il reddito viene tassato con un'imposta sostitutiva del 15% (o del 5% per i primi cinque anni), con l'obbligo di rispettare il limite di fatturato annuo di 85.000 euro.
  • Società tra professionisti (STP): qualora il sanitario operi attraverso una società, la tassazione seguirà il regime ordinario delle società di persone o di capitali.

Obblighi contabili

I professionisti che esercitano attività di telemedicina devono adempiere ai seguenti obblighi contabili:

  • Fatturazione elettronica: obbligatoria per tutti i professionisti, salvo esenzioni specifiche per chi opera in regime forfettario.
  • Registri contabili: obbligo di tenuta del registro incassi e pagamenti per il regime forfettario, e della contabilità ordinaria o semplificata per gli altri regimi.
  • Dichiarazione IVA e IRAP: per chi è in regime ordinario, con eventuali deduzioni per spese professionali.

Aspetti amministrativi e autorizzativi

L'erogazione di prestazioni di telemedicina richiede il rispetto di specifici requisiti amministrativi:

  • Iscrizione all'Albo Professionale: obbligatoria per tutti i professionisti sanitari.
  • Autorizzazione sanitaria: in alcune Regioni, può essere necessario ottenere un'autorizzazione per l'erogazione di prestazioni sanitarie a distanza.
  • Contratto con le piattaforme digitali: se il servizio di telemedicina è erogato tramite piattaforme terze, occorre verificare che queste rispettino la normativa sulla protezione dei dati personali.

Leggi anche

Gestione della privacy e della sicurezza dei dati

Un aspetto critico della telemedicina è la tutela dei dati sanitari, regolata dal GDPR e dal Codice della Privacy. I professionisti devono:

  • Designare un Responsabile della Protezione dei Dati (DPO) se operano in una struttura complessa.
  • Adottare misure di sicurezza adeguate, come la crittografia dei dati e l'uso di software certificati.
  • Ottenere il consenso informato digitale per ogni prestazione erogata.

Aspetti previdenziali

I sanitari che esercitano la telemedicina devono iscriversi all'ente previdenziale di riferimento:

  • Medici e odontoiatri: ENPAM (contributi variabili in base al reddito e alla categoria di appartenenza).
  • Altri professionisti sanitari: ENPAP, ENPAV, o altri enti di categoria.
  • Contributo INPS per forfettari: chi aderisce al regime forfettario versa un contributo fisso alla Gestione Separata INPS.

Detrazioni e deduzioni fiscali per i professionisti della telemedicina

Per ottimizzare il carico fiscale, i professionisti possono avvalersi di:

  • Deduzione delle spese per strumenti tecnologici, come software per la telemedicina e dispositivi di connessione sicura.
  • Credito dimposta per investimenti in digitalizzazione, previsto dal Piano Nazionale Transizione 4.0.
  • Detrazione delle spese di formazione per corsi di aggiornamento e certificazioni professionali.

L’esercizio dell’attività di telemedicina richiede una gestione fiscale e amministrativa accurata per garantire la conformità alle normative vigenti. I professionisti sanitari devono adottare un approccio strutturato che includa il rispetto degli obblighi fiscali, la tutela della privacy e la gestione delle autorizzazioni necessarie. Una corretta pianificazione fiscale e previdenziale consente di operare in piena regola, ottimizzando la gestione del proprio studio professionale.

Di: Marco Ginanneschi, commercialista-revisore legale e fondatore di Sercam Advisory

News e approfondimenti che potrebbero interessarti

Vedi i contenuti

La soluzione digitale per i Professionisti Sanitari

Consulcesi Club

Contatti

Via G.Motta 6, Balerna CH
PEC: consulcesisa@legalmail.it

Social media