La telemedicina rappresenta una delle innovazioni più significative nel settore sanitario, consentendo l'erogazione di servizi medici a distanza attraverso l'uso di tecnologie digitali. Tuttavia, l'esercizio di questa attività solleva importanti questioni fiscali, amministrative e normative che i professionisti sanitari devono attentamente considerare per operare in conformità con la legislazione vigente. Questo articolo si propone di fornire un'analisi dettagliata delle implicazioni fiscali, contabili e amministrative per chi offre servizi di telemedicina in Italia.
Riferimenti normativi e inquadramento giuridico della telemedicina
La normativa italiana sulla telemedicina si basa su diversi provvedimenti legislativi e regolamentari:
- Decreto del Ministero della Salute del 17 dicembre 2020, che ha definito le linee guida per l’erogazione delle prestazioni di telemedicina nel SSN.
- Legge 24/2017 (Legge Gelli-Bianco), che disciplina la responsabilità professionale dei sanitari, anche per le prestazioni erogate a distanza.
- Codice della Privacy (D.Lgs. 196/2003) e GDPR (Regolamento UE 2016/679), che regolano il trattamento dei dati personali e sanitari.
- Decreto Semplificazioni (D.L. 76/2020 convertito in L. 120/2020), che ha agevolato l’adozione della telemedicina semplificando alcuni adempimenti burocratici.
Le prestazioni di telemedicina sono equiparate a quelle erogate in presenza e devono rispettare le stesse norme deontologiche e professionali.
Inquadramento fiscale dell'attività di telemedicina
Regime fiscale applicabile
L'attività di telemedicina può essere esercitata in diverse forme giuridiche, con differenti implicazioni fiscali:
- Libero professionista in regime ordinario: il sanitario emette fattura con esenzione IVA ai sensi dell’ 10, comma 1, n. 18 del DPR 633/1972.
- Libero professionista in regime forfettario: il reddito viene tassato con un'imposta sostitutiva del 15% (o del 5% per i primi cinque anni), con l'obbligo di rispettare il limite di fatturato annuo di 85.000 euro.
- Società tra professionisti (STP): qualora il sanitario operi attraverso una società, la tassazione seguirà il regime ordinario delle società di persone o di capitali.
Obblighi contabili
I professionisti che esercitano attività di telemedicina devono adempiere ai seguenti obblighi contabili:
- Fatturazione elettronica: obbligatoria per tutti i professionisti, salvo esenzioni specifiche per chi opera in regime forfettario.
- Registri contabili: obbligo di tenuta del registro incassi e pagamenti per il regime forfettario, e della contabilità ordinaria o semplificata per gli altri regimi.
- Dichiarazione IVA e IRAP: per chi è in regime ordinario, con eventuali deduzioni per spese professionali.
Aspetti amministrativi e autorizzativi
L'erogazione di prestazioni di telemedicina richiede il rispetto di specifici requisiti amministrativi:
- Iscrizione all'Albo Professionale: obbligatoria per tutti i professionisti sanitari.
- Autorizzazione sanitaria: in alcune Regioni, può essere necessario ottenere un'autorizzazione per l'erogazione di prestazioni sanitarie a distanza.
- Contratto con le piattaforme digitali: se il servizio di telemedicina è erogato tramite piattaforme terze, occorre verificare che queste rispettino la normativa sulla protezione dei dati personali.
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Gestione della privacy e della sicurezza dei dati
Un aspetto critico della telemedicina è la tutela dei dati sanitari, regolata dal GDPR e dal Codice della Privacy. I professionisti devono:
- Designare un Responsabile della Protezione dei Dati (DPO) se operano in una struttura complessa.
- Adottare misure di sicurezza adeguate, come la crittografia dei dati e l'uso di software certificati.
- Ottenere il consenso informato digitale per ogni prestazione erogata.
Aspetti previdenziali
I sanitari che esercitano la telemedicina devono iscriversi all'ente previdenziale di riferimento:
- Medici e odontoiatri: ENPAM (contributi variabili in base al reddito e alla categoria di appartenenza).
- Altri professionisti sanitari: ENPAP, ENPAV, o altri enti di categoria.
- Contributo INPS per forfettari: chi aderisce al regime forfettario versa un contributo fisso alla Gestione Separata INPS.
Detrazioni e deduzioni fiscali per i professionisti della telemedicina
Per ottimizzare il carico fiscale, i professionisti possono avvalersi di:
- Deduzione delle spese per strumenti tecnologici, come software per la telemedicina e dispositivi di connessione sicura.
- Credito d’imposta per investimenti in digitalizzazione, previsto dal Piano Nazionale Transizione 4.0.
- Detrazione delle spese di formazione per corsi di aggiornamento e certificazioni professionali.
L’esercizio dell’attività di telemedicina richiede una gestione fiscale e amministrativa accurata per garantire la conformità alle normative vigenti. I professionisti sanitari devono adottare un approccio strutturato che includa il rispetto degli obblighi fiscali, la tutela della privacy e la gestione delle autorizzazioni necessarie. Una corretta pianificazione fiscale e previdenziale consente di operare in piena regola, ottimizzando la gestione del proprio studio professionale.