Infiammazione vascolare coronarica: la tomografia computerizzata

La tomografia computerizzata è una tecnica diagnostica per immagini che consente di esaminare diverse parti del corpo. Tutto ciò che c’è da sapere in un corso FAD da 6,3 crediti ECM

L'infiammazione vascolare coronarica è un tema centrale nella diagnosi e nella gestione delle malattie cardiovascolari, in particolare quando si utilizza la tomografia computerizzata (TAC) per identificare e valutare i rischi.

Fattori di rischio cardiovascolare

Tra i vari fattori di rischio cardiovascolari, un elemento rilevante è la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), che comprende condizioni come bronchite cronica ed enfisema. È noto che la BPCO ha una base infiammatoria e può contribuire allo sviluppo di patologie cardiovascolari ischemiche. Tuttavia, non è completamente chiaro come l'infiammazione legata alla BPCO influisca sul rischio cardiovascolare.

Un altro fattore di rischio cardiovascolare significativo è la deprivazione socioeconomica. Studi hanno dimostrato che pazienti con condizioni socioeconomiche svantaggiate presentano un aumento di marker infiammatori, come l'interferone gamma. Questo suggerisce un ruolo dell'infiammazione anche in questo contesto, in linea con le linee guida europee che riconoscono l'importanza dei fattori infiammatori.

I disturbi del sonno sono emergenti come fattori di rischio cardiovascolare. Studi su campioni di popolazione numerosi hanno mostrato una correlazione tra disturbi del sonno e alti livelli di infiammazione sistemica. Anche l'obesità è un fattore di rischio documentato per le patologie ischemiche e presenta una forte associazione con l'infiammazione sistemica.

Terapie farmacologiche e infiammazione

A questo tema è dedicato il corso FAD Infiammazione vascolare coronarica: la tomografia computerizzata”, il cui responsabile scientifico è il dott. Domenico Tuttolomondo (Unità Operativa Complessa di Cardiologia dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma), vincitore del premio Toscano per la SIMEDET. Come spiegato nel corso, presente sulla piattaforma Consulcesi Club (6,3 crediti ECM), l'utilizzo di farmaci come le statine, ampiamente impiegati in cardiologia, ha dimostrato di ridurre i livelli di proteina C reattiva, un marker di infiammazione sistemica. Questo effetto antinfiammatorio potrebbe spiegare parte del beneficio cardiovascolare di questi farmaci. Studi hanno rilevato una correlazione tra la riduzione dei livelli di proteina C reattiva e il miglioramento del profilo lipidico, suggerendo una possibile relazione tra LDL e infiammazione.

Le malattie infiammatorie croniche, come l'artrite reumatoide, alterano il profilo lipidico e aumentano il rischio cardiovascolare. Studi su donne con artrite reumatoide hanno dimostrato modifiche significative nei livelli di apolipoproteine e omocisteina, che sono fattori di rischio cardiovascolare.

Nuove evidenze dalla tomografia computerizzata

Nel 2014, uno studio noto come Romicat-2 Trial ha dimostrato che, oltre alla stenosi coronarica, esistono altri marcatori prognostici che possono essere identificati mediante la TAC coronarica. Questi marcatori includono il rimodellamento positivo e le calcificazioni della placca aterosclerotica. Nel 2018, un altro studio pubblicato su The Lancet ha evidenziato l'importanza dell'infiammazione coronarica localizzata, rilevabile tramite TAC, nel predire non solo la mortalità cardiaca, ma anche quella per tutte le cause.

L'infiammazione è stata identificata come un fattore di rischio per la fibrillazione atriale. Studi su larga scala hanno dimostrato che livelli elevati di proteina C reattiva aumentano il rischio di fibrillazione atriale. La misurazione dell'infiammazione periatriale mediante TAC cardiaca potrebbe offrire nuove prospettive per la diagnosi e il trattamento della fibrillazione atriale, permettendo di identificare i pazienti a maggior rischio e ottimizzare il timing delle strategie ablative.

In conclusione, l'infiammazione gioca un ruolo cruciale in molti fattori di rischio cardiovascolari, dalla BPCO all'obesità, passando per i disturbi del sonno e le condizioni socioeconomiche. La TAC coronarica si rivela uno strumento fondamentale non solo per valutare la stenosi coronarica, ma anche per identificare l'infiammazione localizzata, offrendo nuove possibilità per la stratificazione del rischio e l'ottimizzazione delle terapie. La comprensione dell'infiammazione come elemento centrale nelle patologie cardiovascolari potrebbe aprire la strada a nuove strategie terapeutiche e preventive.

Di: Arnaldo Iodice, giornalista

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