Come si sta integrando l’intelligenza artificiale in ambito sanitario, e in particolare nella medicina di prossimità territoriale? Esistono già dei casi concreti di strumenti molto avanzati tecnologicamente che riescono a dare un contributo sostanziale alla presa in carico del paziente? Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Ombretta Papa, fiduciario aziendale FIMMG Roma 1.
Le competenze da sviluppare in ambito IA
Quali competenze dovrebbero sviluppare i medici per utilizzare al meglio l'intelligenza artificiale?
Intanto, è importante dire che vanno sviluppate delle competenze specifiche per utilizzarla. Non è uno strumento da sottovalutare, ma neanche da sopravvalutare. È uno strumento meraviglioso, ma anche molto pericoloso, che, paradossalmente, può dire tutto ed esattamente il contrario di tutto, anche solo in base a come vengono poste le domande, poiché viene rifornito da un numero infinito di informazioni. È quindi importantissimo definire con precisione il contesto di riferimento quando si formula una domanda.
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Casi concreti di integrazione tra IA e medicina territoriale
Esistono già casi concreti di successo nell'integrazione dell'intelligenza artificiale nella medicina di prossimità territoriale?
Sì, anche nella nostra realtà italiana, naturalmente. A proposito di quanto dicevo prima, è fondamentale che, quando l'intelligenza artificiale viene utilizzata a scopo sanitario, si faccia riferimento a piattaforme scientifiche certificate. Non bisogna affidarsi a strumenti di cui non è possibile conoscere l'origine delle informazioni, ma occorre utilizzare piattaforme validate dalle società scientifiche. In particolare, per quanto riguarda la medicina generale, la società scientifica di cui sono Segretario Nazionale ha certificato uno strumento gratuito per tutti i medici: MedQuestio.
Si tratta di una piattaforma che permette di porre domande come se ci si stesse confrontando con un proprio collaboratore o con un collega esperto, ma con la garanzia di ricevere risposte certificate e corredate dalle relative fonti. Questo, però, non è l'unico esempio. In realtà, gli strumenti di intelligenza artificiale vengono già impiegati anche nella stratificazione del rischio dei pazienti, per esempio nella scelta delle priorità per la vaccinazione. Inoltre, possono essere utilizzati in diverse altre branche della medicina, soprattutto per la diagnostica di primo livello.