Medici più attenti alla formazione? "Nell’ ultimo triennio 2020-2022, rispetto ai due precedenti, abbiamo registrato un incremento nella formazione dei medici, sono stati fatti più crediti ECM". A fare il punto con l’ Adnkronos Salute è Roberto Monaco, presidente del Cogeaps, il consorzio che gestisce l’ anagrafe dei crediti ECM per conto delle Federazioni degli Ordini delle professioni sanitarie. "Parliamo di 1,4 milioni di professionisti della sanità", precisa Monaco che, alla domanda che posto occupano i medici nella classifica dei più ‘ virtuosi’ nella formazione, risponde che "sono in ottima posizione". Ma su quanti medici sono inadempienti nessun commento. Massima riservatezza sul tema.
“Chi non è in regola con la scadenza rischia provvedimenti”
Perché c’ è una scadenza tra pochi mesi e chi non è in regola rischia i provvedimenti. "Il 30 giugno - ricorda Monaco - è finito il periodo concesso ai sanitari per recuperare il debito formativo relativo ai trienni 2014-2016 e 2017-2019 ed il prossimo 31 dicembre terminerà quello per recuperare i 150 crediti Ecm previsti per il triennio 2020-2022. E stiamo inviando i dati dei crediti alle varie federazioni degli Ordini che poi faranno le loro comunicazioni agli iscritti. Chi non ha concluso non ha adempiuto agli obblighi di legge. Ma è presto per trarre delle conclusioni".
Formazione su campo
Sulla possibilità che ai medici venga riconosciuta la formazione sul campo, una proposta avanzata da Pierino Di Silverio, segretario nazionale del sindacato Anaao-Assomed, il presidente Cogeaps replica che "sono tante le proposte che vengono fatte per migliore il sistema, ma dovono essere vagliate dalla Commissione nazionale ECM. Ad oggi c’ è una legge e va rispettata. Stiamo mettendo qualche mattoncino, vediamo. Ci confronteremo". Intanto il ministro della Salute ha firmato il decreto di ricostituzione della Commissiona nazionale per l’ Educazione Continua in Medicina.
Partite le lettere del Cogeaps
Sono intanto partite le lettere del Cogeaps indirizzate alle Federazioni di tutta Italia con le posizioni di ogni singolo professionista sanitario rispetto all’ obbligo formativo ECM. Un passaggio formale annunciato mesi fa da Roberto Monaco, presidente del Consorzio. “Al di là del discorso sanzionatorio, che è previsto per legge, la cosa importante è che il professionista sanitario abbia una buona formazione”, ha ribadito Monaco ai microfoni di Sanità Informazione. Lo scopo della lettera è quello di “quantificare a tutte le Federazioni quali sono i professionisti certificabili e non certificabili di ogni singolo Ordine che rappresentano. È quindi un servizio che il Cogeaps, in accordo con le Federazioni, ha voluto trasmettere per dare lo stato dell’ arte al momento attuale, perché ricordiamo che ci sono ancora dei mesi per chiudere il triennio in corso, a tutte le Federazioni e di conseguenza a tutti i professionisti”. Ma, alla luce di questa comunicazione, come sono invitate a procedere le Federazioni? “Penso che manderanno i singoli file agli Ordini e il presidente di ogni Ordine dovrà decidere autonomamente cosa fare, avendo la contezza di quali sono i suoi iscritti certificabili, per poter dare loro anche un attestato, ma anche quanti sono gli iscritti che non sono riusciti a raggiungere i crediti previsti”, ha risposto Monaco.
Le sanzioni
La comunicazione chiarisce che le situazioni non sanate relative ai trienni precedenti non sono in alcun modo recuperabili. Che sanzioni si rischia di subire? “Le sanzioni – risponde il Presidente del Cogeaps – sono quelle previste dalla legge, che va applicata. È chiaro che le Federazioni dovranno fare un ragionamento unico e univoco, che ritengo sia necessario. Ci sarà sicuramente una discussione su questo. Ricordiamo però che in questo momento non abbiamo ancora una commissione nazionale ECM, quindi dovremmo aspettare che venga formato. Le sanzioni vanno dall’ avvertimento alla censura fino alla sospensione”.
Un’ opportunità per mettersi in regola entro il 31 dicembre 2022
Sempre la lettera inviata dal Cogeaps rappresenta un’ opportunità per mettersi in regola nel triennio in corso che scade il 31 dicembre 2022. “Al di là del discorso sanzionatorio, che è previsto per legge ma che, ripeto, va deciso insieme da tutte le Federazioni, la cosa importante è che il professionista sanitario abbia una buona formazione. Non ci interessa punire le persone, ma che queste possano dare prestazioni adeguate e di alto valore ai nostri cittadini. L’ importanza della formazione non è accumulare crediti ma erogare prestazioni di alta qualità. In Italia ci sono tante scuole di formazione ed eventi formativi che sono di alto spessore culturale. L’ invito è a far sì che tutti i professionisti, quelli in regola, continuino a formarsi per renderci competitivi in Europa. Chi non è in regola, motivo per cui arriva la lettera, deve invece avere tempo di formarsi da qui al 31 dicembre prossimo”, conclude Monaco.