Pavimento pelvico, il ruolo dell’ostetrica nella prevenzione e riabilitazione

Prevenzione e riabilitazione: sono queste le parole chiave per tutelare la salute del pavimento pelvico, sin dalla giovane età. L’intervista alle Ostetriche.

Sommario

  1. L’incontinenza urinaria
  2. Il ruolo dell’Ostetrica
  3. La prevenzione
  4. Un approccio One Health
  5. I caregivers
  6. La perineal card

Accoglie la crescita e il peso del feto durante la gravidanza e partecipa attivamente al momento della nascita, dal travaglio al parto e nel post partum, regola i meccanismi volontari ed involontari della continenza urinaria, evacuativa dei gas. Interviene anche nelle funzioni sessuali e riproduttive,contribuisce alla corretta postura ed alla corretta deambulazione entra in gioco anche durante la respirazione diaframmatica.

Si chiama pavimento pelvico ed è un insieme di muscoli, fasce e legamenti, situato all’interno del bacino osseo, che chiude la parte bassa dell’addome, un’amaca che contiene gli organi sessuali e riproduttivi e che, purtroppo, con il passare degli anni può perdere la sua naturale tonicità. 

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L’incontinenza urinaria

“Sono circa quattro-cinque milioni le persone che, in Italia, soffrono di incontinenza urinaria, una patologia talmente invalidante da costringere chi ne soffre a modificare il proprio stile di vita e a ‘nascondersi’. Laperdita di urina, soprattutto tra le donne, è una patologia in costante aumento, poiché risultano anatomicamente e per questioni ormonali le persone più suscettibili, oltre a manifestare già le prime alterazioni proprio con la gravidanza”, spiegaSilvia Vaccari, Presidente della FNOPO, la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica.

Il pavimento pelvico è un’area corporea piena di significato, non solo fisico ma anche emotivo, dunque, che subisce trasformazioni anche importanti se non si ha la possibilità di intervenire in maniera preventiva o semplicemente utilizzare tutte le metodiche rieducative e riabilitative che, soprattutto nella donna, sono fondamentali per il suo benessere”, aggiunge Cristina Panizza, Consigliera della FNOPO.

Il ruolo dell’Ostetrica

Tali danni, seppur non completamente evitabili, possono essere contenuti attraverso specifiche strategie preventive e terapeutiche messe in atto dagli specialisti che prendono in carico la donna dalla gravidanza al puerperio e comunque durante il ciclo della sua vita. In questo contesto è centrale il ruolo dell’Ostetrica/o che può offrire il suo contributo in tutte le fasi della vita, dall’adolescenza alla terza età, dal menarca alla menopausa. Le nozioni base in materia di riabilitazione e prevenzione del pavimento pelvico sono già apprese durante il corso di laurea di primo livello in Ostetricia anche con tirocini finalizzati a mantenere le skill previste dal percorso formativo. I professionisti che, successivamente, intendono formarsi in questo ambito possono arricchire il proprio bagaglio formativo attraverso uno specifico master universitario”, commenta la Presidente Vaccari.

La prevenzione

In molti casi non è possibile evitare che il pavimento pelvico si danneggi. Tuttavia- spiega la dottoressa Panizza -un’attività preventiva può rallentarne la progressione e limitarne i danni”. La cultura della prevenzione a tutela del proprio pavimento pelvico deve essere diffusa anche tra i giovanissimi. “Se fino a qualche anno fa, le donne che si rivolgevano alle Ostetriche/i per queste problematiche erano prevalentemente donne mature, il paradigma sta cambiando e le Ostetriche che incontrano la popolazione femminile fin dalla più giovane età attuano una sensibilizzazione sui sani stila di vita fin dalla pubertà andando a prevenire tutte le patologie che possono insorgere nel periodo pre-concezionale, concezionale, del parto e del puerperio”, evidenzia la Presidente della FNOPO. Risulta quindi fondamentale, l’introduzione di adeguati percorsi di educazione sessuale per stimolare nelle ragazze e nei ragazzi la miglior conoscenza del proprio corpo e per aver rispetto di loro stessi ma anche degli altri.

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Un approccio One Health

“L’Ostetrica/o come professionista esperta della fisiologia del ciclo vitale della donna si propone di individuare precocemente potenziali condizioni di rischio al fine di educare e proteggere la popolazione esposta, di identificare e trattare patologie insorgenti o già clinicamente note, di accompagnare le pazienti e i familiari o i caregiver, candidate alla chirurgia uro-ginecologica nel percorso pre e post-operatorio, di curare disfunzioni della sfera urologica, ginecologica, proctologica, neurologica, psicologica, algologica, sessuologica e comportamentale con un approccio One Health. L’offerta assistenziale delle Ostetriche permetterà di migliorare la qualità della vita delle donne e di rilevare gli indicatori economici di salute come il QualityAdjusted Life Years (QALY)”, commenta la Presidente Vaccari.

I caregivers

“Per quanto riguarda il caregiver,a cui non è richiesta alcuna conoscenza specifica bensì, mediante l’ausilio di dispositivi di supporto (tavole anatomiche, modellini, immagini didascaliche ed intuitive), le Ostetriche/i avranno cura di fornire tutte le informazioni utili al fine delle presa di coscienza dell’acquisizione delle conoscenze fisiopatologiche dei sistemi coinvolti, dell’attività respiratoria fisiologica, del reclutamento della muscolatura del pavimento pelvico, del miglioramento della performance muscolare e della rieducazione - assicura la dottoressa Panizza -. Illustreranno i corretti stili di vita e garantiranno l’acquisizione di concetti chiave utili per l’automatizzazione nella vita quotidiana”. Anche questo fondamentale nei percorsi di educazione sessuale rivolta alla cittadinanza.

La perineal card

Oggi, i professionisti sanitari nella pratica clinica possono disporre di un efficace strumento di analisi per la rilevazione precoce delle disfunzioni del pavimento pelvico: la Perineal Card. Facendo riferimento ad una scala di valori è possibile collocare le pazienti in una specifica fascia di rischio. A seconda del risultato ottenuto la donna sarà indirizzata a follow-up periodici o a percorsi riabilitativi a cui prendono parte, in base alla gravità della situazione più figure, dai medici specialisti, come ginecologi e fisiatri, ai professionisti sanitari della riabilitazione, come ostetriche e fisioterapisti, in un’ottica di assistenza multidisciplinare e interdisciplinare. L’Ostetrica/o può dunque pianificare con la donna un percorso di assistenza-cura condiviso e continuativo. L’alleanza terapeutica garantisce interventi di promozione e tutela della salute attraverso l’informazione ed educazione, nell’ottica di una personalizzazione delle cure”conclude Vaccari.

Di: Isabella Faggiano, giornalista professionista

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