Il PEIMAF e l’importanza di non farsi cogliere impreparati dalle emergenze

Articolo a cura di Muzio Stornelli, Dottore Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche e coordinatore Infermieristico di Terapia Intensiva. Abbiamo oramai più volte sperimentato quanto vicino a noi possano accadere eventi catastrofici i quali, inevitabilmente, invadono il nostro quotidiano, anche da un punto di vista professionale. Può capitare che un ospedale o, in generale una struttura sanitaria, si trovi a dover soccorrere un grandissimo numero di feriti, con conseguente inadeguatezza della risposta assistenziale, a causa della eccezionalità degli eventi che man mano si andranno a delineare. L'organizzazione dei soccorsi sanitari durante una catastrofe rappresenta uno dei fattori strategici e di prova di ogni sistema di emergenza territoriale. Poiché gli eventi catastrofici richiedono la partecipazione di più componenti dell'assistenza sanitaria, risulta opportuno che le suddette componenti seguano, nella gestione della catastrofe, dei criteri univoci e universalmente condivisi in quanto efficaci. Basti considerare che tra il 1998 e il 2017 i disastri climatici e geofisici hanno ucciso 1,3 milioni di persone e lasciato altri 4,4 miliardi di feriti, senzatetto, sfollati o bisognosi di assistenza. Mentre la maggior parte delle vittime è stata causata da eventi geofisici, principalmente terremoti o tsunami, il 91% di tutti i disastri è stato causato da inondazioni, tempeste, siccità, ondate di calore e altri eventi meteorologici esterni. I molteplici e inquantificabili danni a cose e soprattutto persone, hanno pesato sui Paesi colpiti con perdite economiche dirette per un valore di 2908 miliardi di dollari USA (CRED 2017).

L’importanza di un piano di maxi-emergenza

Diviene quindi indispensabile e doveroso che ogni singola realtà assistenziale e di cura predisponga un piano d’emergenza, ovvero un insieme di procedure operative di intervento da attuarsi nel caso in cui si verifichi una catastrofe o altri tipi di eventi che coinvolgono un numero imprecisato di feriti. Questo, denominato PEIMAF (piano di emergenza interno per il massiccio afflusso di feriti) permette la gestione dell’emergenza mantenendo uno standard elevato nel trattamento delle persone coinvolte, pari a quello che viene erogato ad un paziente in un giorno ordinario. Proprio alla formazione in materia di intervento in situazioni di maxi-emergenza è dedicato il nuovo corso ECM “Il ruolo del PEIMAF nelle maxiemergenze” promosso da Consulcesi Club e rivolto al personale medico-sanitario. Questo, partendo dall’analisi di elementi come, per esempio, la vulnerabilità in termini strutturali, di personale, materiale e tecnologie disponibili, e la massima capacità recettiva, ha l’obiettivo di fornire gli strumenti necessari per sviluppare e attuare un PEIMAF efficace. Nel corso, parte dell’ampia offerta formativa a distanza disponibile a tutti i camici bianchi, inoltre, Muzio Stornelli, esperto in Clinical Governance ed infermieristica legale-forense, entrerà nello specifico, descrivendo le singole iniziative da intraprendere al fine di fronteggiare la situazione emergenziale garantendo, al contempo, cure ed assistenza adeguate a tutti gli attori coinvolti.
Di: Redazione Consulcesi Club

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