Podcast InFormazione: Telemedicina e nuove tecnologie, apprendere una "nuova" professione

Dedichiamo il quarto episodio di InFormazione alla digital health e alla formazione tecnologica a cui tutti i professionisti sanitari dovranno dedicarsi nel loro avvenire per curare sempre meglio i propri pazienti.

Sono almeno 10 anni che l’evoluzione tecnologica, costante e straordinaria, bussa alla porta della sanità. Con l’idea di utilizzarla per migliorare le condizioni di lavoro dei professionisti e quelle di cura dei pazienti, si è arrivati a tre strumenti fondamentali come televisita, teleconsulto e telemonitoraggio. Rispettivamente una visita di controllo a distanza, un confronto da remoto tra professionisti su un caso clinico e un rilevamento a distanza dei parametri del paziente cronico.

Nonostante l’evidente utilità di simili mezzi, il vero sviluppo della digital health ha dovuto attendere la pandemia e le sue difficoltà per potersi concretizzare. Quando vedersi dal vivo è diventato difficile, anche i medici più reticenti hanno cominciato a rivolgersi alla tecnologia. Allo stesso modo, anche i pazienti meno fiduciosi hanno usato nuovi mezzi per raggiungere il proprio curante.

Il post pandemia e la tecnologia

Dopo l’emergenza, si sono rese necessarie una regolamentazione e una formazione ad hoc. Nel primo caso sono state approvate le Linee guida per i servizi di telemedicina, firmate dall’allora ministro della Salute Roberto Speranza, che raccolgono i requisiti funzionali e i livelli di servizio per garantire una omogeneità a livello nazionale e un’efficienza nei servizi. Provider, enti e ordini – nel secondo caso – si sono uniti per fornire a medici e professionisti sanitari un carnet in costante aggiornamento sull’uso della telemedicina, gli strumenti e un uso consono che possa proteggere medico e paziente. In questo modo, i camici bianchi hanno potuto costatare che la digital health ha ben pochi limiti e moltissime prospettive per il futuro che verrà.

Non è un caso che sia previsto il sub-investimento di 1 miliardo di euro dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, per l’implementazione della piattaforma nazionale di telemedicina. Uno strumento che vuole incentivare l’adozione della telemedicina; integrare le nuove soluzioni con i sistemi digitali sanitari già esistenti come il fascicolo sanitario elettronico; e misurare gli interventi migliori da diffondere su tutto il territorio nazionale. La sanità digitale è arrivata per restare. Le aziende protagoniste del cambiamento guardano ai professionisti sanitari come una popolazione con infinite possibilità in questo campo. Lo ha confermato il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani, che vede con entusiasmo gli investimenti del PNRR nel prossimo futuro.

I professionisti sanitari sono chiamati ad uno scatto ulteriore nel post Pandemia. Il digitale non è più una delle opzioni, ma la nuova frontiera del loro stesso lavoro. Fa parte del loro dovere, curare la propria formazione per abbracciare la tecnologia che ha reso possibili azioni che qualche anno fa sarebbero state impensabili. Televisite, consulti da remoto, wearables, digital therapeutics e monitoraggi a distanza: frontiere che puntano a rendere la vita del paziente sempre migliore.


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Di: Gloria Frezza, giornalista professionista

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