Crisi ambientale ed emergenza caldo. Le notizie della settimana

Ecco cosa è successo nel settore sanitario nell’ultima settimana

Sommario

  1. Istat: “Oltre 50mila decessi prematuri dovuti ad esposizione a Pm 2,5”
  2. Record italiano in Europa per mortalità da caldo
  3. Emergenza caldo, il monito di Sima
  4. Via libera del Parlamento europeo alla legge sulla natura
  5. Presentato il Piano Nazionale Malattie Rare 2023-2026

Durante il periodo 2016-2019, l'esposizione a lungo termine al PM2,5 è stata in media in Italia di 20,5 microgrammi/m3 al Nord, 14,5 al Centro e 12,6 nel Mezzogiorno. Questa esposizione ha avuto un impatto significativo sulla salute, con una stima di 50.856 decessi prematuri all'anno. Inoltre, la stagione estiva del 2022, l'Italia ha registrato la più alta mortalità "per caldo" in Europa. Il Parlamento europeo ha dato il via libera alla proposta di legge sulla natura. Il testo votato si avvicina all'accordo raggiunto dal Consiglio Affari Ambiente lo scorso giugno. È stato infine presentato il Piano Nazionale Malattie Rare (PNMR) 2023-2026.

Istat: “Oltre 50mila decessi prematuri dovuti ad esposizione a Pm 2,5”

Secondo l'Istituto Superiore di Sanità, nel periodo 2016-2019, l'esposizione a lungo termine al PM2,5 è stata in media di 20,5 migrogrammi/m3 al Nord, 14,5 al Centro e 12,6 nel Mezzogiorno. Questo ha avuto un impatto significativo sulla salute, con una stima di 50.856 decessi prematuri all'anno, con una differenza marcata tra il Nord e il resto del Paese, sia in termini assoluti che in termini di incidenza sui decessi per cause naturali. Si stima che ogni anno, in media, l'8,3% dei decessi per cause naturali sia attribuibile all'esposizione a lungo termine al PM2,5, percentuale che sale al 10,9% al Nord. Questi dati sono stati evidenziati dall'Istat nel suo rapporto annuale 2023 dell’Istat, che ha affrontato la questione della qualità dell'aria e della salute dei cittadini.

Record italiano in Europa per mortalità da caldo

Durante la stagione estiva del 2022, l'Italia ha registrato la più alta mortalità "per caldo" in Europa. Secondo uno studio condotto dall'Istituto di Barcellona per la salute globale (ISGlobal) in collaborazione con l'Istituto nazionale della salute francese (Inserm) e pubblicato su Nature Medicine, si stima che tra il 30 maggio e il 4 settembre 2022 ci siano stati 61.672 decessi legati al caldo in Europa, di cui 18.010 in Italia. Il nostro Paese ha registrato una temperatura media di 2,28º C superiore alla media storica durante questo periodo. L'Italia è stata anche il Paese più colpito in termini di popolazione, con una media di 295 decessi per milione di abitanti, molto al di sopra della media europea (114 decessi per milione). L'analisi ha evidenziato una maggiore vulnerabilità delle donne, con il 63% in più di decessi rispetto agli uomini a causa del caldo, soprattutto nella regione mediterranea. Questi dati mettono in luce l'importanza di adottare misure di prevenzione e protezione durante le ondate di caldo estremo, soprattutto per le persone più vulnerabili.

Emergenza caldo, il monito di Sima

L'ondata di caldo eccezionale che sta per colpendo l'Italia, rappresenta una grave minaccia per la salute, soprattutto per le persone più vulnerabili come anziani, bambini e soggetti con patologie preesistenti. È questo l'allarme lanciato dagli esperti della Società italiana di medicina ambientale (Sima), i quali spiegano che gli effetti del caldo estremo sul corpo umano vanno dai colpi di calore alle congestioni. Inoltre, sono possibili danni agli organi vitali e al cervello.

"Il caldo estremo rappresenta un problema per la salute in quanto può interferire con il sistema di regolazione della temperatura corporea", afferma il presidente della Sima, Alessandro Miani. "Il corpo umano si raffredda attraverso la sudorazione, ma in determinate condizioni ambientali questo meccanismo non è sufficiente: un'elevata umidità impedisce all'umidità di evaporare, causando un rapido aumento della temperatura corporea che può danneggiare gli organi vitali e il cervello. Temperature estremamente elevate possono causare disturbi lievi come crampi, svenimenti ed edemi, ma anche problemi più gravi come congestione e disidratazione, aggravando le condizioni di salute delle persone con patologie croniche".

Via libera del Parlamento europeo alla legge sulla natura

Nel frattempo, il Parlamento europeo ha dato il via libera alla proposta di legge sulla natura, seppur con alcuni emendamenti rispetto al testo originale della Commissione. La votazione ha ottenuto 336 voti favorevoli, 300 voti contrari e 13 astenuti. Il testo votato dal Parlamento europeo si avvicina all'accordo raggiunto lo scorso giugno dal Consiglio Affari Ambiente, grazie all'approvazione di diversi emendamenti presentati da Renew. Il via libera è stato accolto con un lungo applauso dai gruppi favorevoli. Successivamente, è stato votato anche il rinvio della proposta di regolamento alla commissione Ambiente, un passaggio formale che definisce la posizione negoziale del Pe. Dopo la conclusione dei negoziati interistituzionali, il testo tornerà al Parlamento europeo per l'approvazione finale.

Presentato il Piano Nazionale Malattie Rare 2023-2026

Presentato al Ministero della Salute il Piano Nazionale Malattie Rare (PNMR) 2023-2026. L'evento, promosso dal Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, ha avuto luogo il 10 luglio e ha fornito un'opportunità per illustrare in dettaglio le novità del Piano. "Questo Piano è il risultato di un lungo percorso, guidato da una comunità scientifica, associativa e soprattutto umana molto forte, con ruoli complementari, che nel corso degli anni ha saputo camminare insieme e accelerare il raggiungimento di importanti traguardi", ha dichiarato Gemmato. "Con questo Piano, forniamo alle persone affette da malattie rare uno strumento terapeutico, un percorso di cura e un'assistenza omogenea su tutto il territorio nazionale".

Di: Arnaldo Iodice

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