Test di Medicina, il flop del TOLC e la via verso il "modello italiano"

Quella del Test di Medicina si è rivelata una vera odissea dal 2022: perché il TOLC è considerato illegittimo? La ministra dell’Università parla ora di un “modello italiano” con esami di sbarramento. Vediamo cosa è successo.

Sommario

  1. L’arrivo del TOLC nel test di Medicina
  2. I ricorsi contro il TOLC-Med
  3. La pronuncia del TAR: TOLC illegittimo
  4. Test Medicina verso il “modello italiano” con esami di sbarramento
  5. Numero chiuso: eliminarlo è ancora una chimera

Sono anni burrascosi per il test di Medicina. Una delle istituzioni del sistema universitario italiano ha cominciato a vacillare, sotto la pressione dei cambiamenti e delle proteste di tanti giovani privati del loro sogno di diventare medici. Alla base delle discussioni il numero chiuso, che ogni governo avvicendatosi negli ultimi 5 anni ha tentato di modificare mantenendone comunque intatta la struttura escludente ma cambiando la metodologia. L’ultimo flop sono stati proprio i TOLC -Med, i cui risultati sono stati definiti addirittura illegittimi dal Tar del Lazio. Ma andiamo per ordine.

L’arrivo del TOLC nel test di Medicina

Nel 2022 l’allora ministra dell’Università Maria Cristina Messa annunciò l’arrivo dei TOLC-Med con il Decreto Direttoriale n.1950 del 30 novembre 2022: “Modalità di svolgimento del test TOLC e della successiva formazione delle graduatorie di merito per l’accesso ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e chirurgia, Odontoiatria e protesi dentaria, e Medicina veterinaria.”

I TOLC venivano descritti come una svolta sia per le maggiori possibilità che il singolo candidato poteva avere di effettuare un buon punteggio, sia per un livello di sicurezza – a detta della ministra – garantito dal sistema CISIA e dal coefficiente di equalizzazione. Cosa cambiava di fatto?

La struttura del TOLC

Il TOLC-Med introduceva un sistema a due sessioni di esame. Ogni candidato effettuava due test in due appuntamenti separati di qualche mese, poi aveva la possibilità di scegliere il risultato migliore tra i due ottenuti e di inviarlo per la graduatoria di settembre. Ai test, oltre ai maturandi, potevano partecipare anche i ragazzi del quarto anno delle superiori che avevano la possibilità di accumulare così quattro risultati, invece di soli due, per la graduatoria dell’anno successivo.

Ogni sessione di TOLC – nel 2023 sono state ad aprile e a luglio – durava 10 giorni e CISIA garantiva di variare le domande dei test in maniera sistematica mantenendo lo stesso livello di difficoltà per tutti i 20 test proposti nelle due sessioni. Si trattava di 50 domande a risposta multipla su materie chiarite nel bando (biologia, chimica, fisica, matematica, logica e comprensione del testo) da completare in 90 minuti. A garantire la “parità di trattamento” tra i candidati il coefficiente di equalizzazione: un algoritmo matematico garantito da CISIA con il compito di equalizzare tutti i risultati come se fossero stati ottenuti sulla stessa prova. Una metodologia già utilizzata nei TOLC ad oggi in uso in Italia: ingegneria, farmacia, beni culturali.

I ricorsi contro il TOLC-Med

Dopo la pubblicazione della graduatoria dello scorso settembre 2023, i candidati al TOLC-Med insorgono e ricorrono in massa al Tar del Lazio denunciando presunte irregolarità nel trattamento. Due i punti di accusa: la presunta circolazione di alcune delle domande dei test su chat e gruppi tra studenti e il fallimento del coefficiente di equalizzazione come strumento di correttezza ed equità.

Nel frattempo la nuova ministra dell’Università, avvicendatasi a Messa con il governo Meloni, Anna Maria Bernini annuncia per il 2024 grandi cambiamenti. La ministra resta critica sin dal suo arrivo sulla modalità TOLC per il test di Medicina e si esprime a favore di un superamento non solo della metodologia, ma del numero chiuso in generale. A gennaio 2024 diventa palese che la prima sessione del TOLC-Med 24, prevista a febbraio, salterà per mancanza dei tempi tecnici di preparazione vista l’assenza ancora di un decreto che ne istituisce il bando. Bernini commenta indicando la strada verso un superamento dei TOLC.

Le indiscrezioni sui cambiamenti al TOLC 2024

Le indiscrezioni dal Ministero parlano di un test che mantiene due sessioni (si indicano aprile e maggio 2024) ma che questa volta diffonderà un enorme banca dati pubblica con tutte le possibili 50 mila domande presenti nei test somministrati. La metodologia del punteggio equalizzato dovrebbe essere rivista e non più legata ad un coefficiente. Infine, non sarà più possibile per i ragazzi di quarto superiore partecipare al test. Un dietrofront sotto molti aspetti che, secondo la ministra, sarà solo un primo passo verso un cambiamento ben più radicale del test di Medicina, di cui per ora si discute a porte chiuse.

La pronuncia del TAR: TOLC illegittimo

Con la sentenza n. 863 del 17 gennaio 2024 il TAR del Lazio si pronuncia accogliendo parzialmente il ricorso di uno dei candidati al test. Quello dei TOLC nel test di Medicina viene definito un sistema “non idoneo ad assicurare la selezione dei candidati più meritevoli e non può, pertanto, superare il vaglio di legittimità”.

“Il meccanismo introdotto dall’amministrazione – scrive il Giudice – non soddisfa le richiamate esigenze, presentando elementi di rischio che, da un lato, non sono giustificati da esigenze oggettive della selezione e, dall’altro, non consentono un ordinamento degli aspiranti sulla base della sola performance, essendo la relativa posizione influenzata, in maniera anche significativa e determinante l’accesso ai corsi di laurea, dall’attribuzione di un fattore di parametrazione del punteggio che limita, in modo per ciascuno diverso, il punteggio massimo raggiungibile e che mina, pertanto, la par condicio tra i candidati”.

In un solo colpo, il TAR annulla il D.M. n. 1107/2022 e il D.D. n. 1925/2022 del MUR (che istituivano i TOLC-Med e i TOLC-Vet), nonché i bandi degli atenei e la graduatoria unica nazionale. Si esprime, tuttavia, contrario all’ammissione in sovrannumero degli studenti non ammessi e insieme annulla gli scorrimenti successivi all’ultimo. Una pronuncia quanto mai singolare, ma che di certo apre la via ad altri ricorsi della stessa tipologia.

Test Medicina verso il “modello italiano” con esami di sbarramento

Sembra che il 2024 sarà l’anno della svolta. Bernini si è recentemente espressa sulla possibilità dell’arrivo di un “modello italiano”. Agli studenti verrebbe data la possibilità di frequentare per un semestre dei “corsi caratterizzanti” gestiti dalle università stesse, sulle principali materie di indirizzo per Medicina. Alla conclusione di questi corsi gli studenti sosterranno degli esami e, in base ai loro risultati, avranno la possibilità di accedere alla facoltà e iniziare il percorso di studi. Simile quindi al modello francese con esame di sbarramento a metà del primo anno.

Numero chiuso: eliminarlo è ancora una chimera

Resta il nodo fondamentale: questa nuova modalità sarà aperta indiscriminatamente a tutti, di fatto superando il concetto di numero chiuso? Su questo la ministra è stata più fumosa. “Il numero chiuso – ha detto in un’intervista su Repubblica – per come lo abbiamo conosciuto ed ereditato non esiste già più. Abbiamo aumentato i posti di oltre 3 mila unità quest’anno e l’incremento è stimato in 30 mila nei prossimi sette anni”.

“Abbiamo il dovere di continuare a garantire la qualità dell’offerta formativa – ha proseguito – che un’apertura indiscriminata non assicurerebbe. Darsi l’obiettivo dell’apertura non è sbagliato, ma è appunto un obiettivo intorno al quale costruire le condizioni sistemiche, con gradualità, realismo e senso di responsabilità”. La strada sembra ancora lunga.

Gloria Frezza, giornalista professionista

Di: Gloria Frezza, giornalista professionista

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