L'applicazione nazionale della riforma della disabilità è stata rinviata al 2027. La circolare INPS n. 42 del 17 febbraio 2025 riepiloga le disposizioni per il riconoscimento dell'invalidità civile, in attesa dell'entrata in vigore della nuova normativa prevista dal decreto legislativo n. 62/2024, originariamente programmata per il 1° gennaio 2026. Con il Decreto Milleproroghe, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 24 febbraio 2025, la riforma è stata posticipata e la fase sperimentale ampliata a nuove province.
Cosa introduce la Riforma sull'Invalidità Civile?
La riforma introduce significative innovazioni nel processo di riconoscimento dell'invalidità civile, con l'obiettivo di garantire maggiore efficienza, rapidità e trasparenza. La gestione esclusiva delle pratiche sarà affidata all'INPS, eliminando sovrapposizioni con altri enti e riducendo la frammentazione delle competenze. Questo cambiamento mira a semplificare il percorso per il cittadino, evitando lungaggini burocratiche e fornendo risposte più rapide e uniformi.
Un aspetto fondamentale riguarda la ridefinizione dei concetti di disabilità e di persona con disabilità, che saranno allineati agli standard internazionali per garantire maggiore coerenza con le esigenze delle persone interessate. La sperimentazione della riforma partirà nel 2025 in diverse province, permettendo di testare il nuovo approccio multidimensionale per la valutazione della disabilità. Questo metodo consentirà di prendere in considerazione non solo l’aspetto medico-legale, ma anche il contesto sociale e le reali necessità della persona.
Quali sono i nuovi criteri per il rilascio del certificato di invalidità?
Uno dei cambiamenti più rilevanti riguarda l'introduzione del certificato medico digitale, la cui trasmissione telematica sarà obbligatoria. Questo documento avrà una validità estesa a 90 giorni rispetto ai precedenti 30, offrendo maggiore flessibilità ai richiedenti. Sono stati inoltre definiti nuovi criteri per il rilascio, con l'obiettivo di ridurre il numero di richieste di documentazione aggiuntiva e velocizzare il processo di valutazione.
Per i minori titolari di indennità di accompagnamento, la transizione all’età adulta avverrà senza la necessità di un nuovo accertamento sanitario, a condizione che il quadro clinico rimanga invariato. Questo rappresenta un notevole passo avanti nella semplificazione amministrativa, riducendo il carico burocratico per le famiglie e garantendo continuità nell’erogazione delle prestazioni.
Un altro importante sviluppo riguarda la revisione delle condizioni di invalidità. Nei casi in cui la documentazione sia ritenuta sufficiente, la valutazione potrà avvenire sugli atti senza la necessità di una visita diretta. Questa misura ridurrà sensibilmente i tempi di attesa e permetterà di concentrare le risorse sanitarie sulle situazioni più complesse. Le commissioni mediche integrate vedranno un maggiore coinvolgimento dei medici INPS, con criteri più stringenti per garantire uniformità e qualità nelle valutazioni medico-legali.
Come funziona la revisione periodica per gli invalidi stabilizzati o ingravescenti?
Un altro pilastro della riforma è l'automatizzazione dei pagamenti, che consentirà l'erogazione delle prestazioni senza la necessità di ulteriori domande da parte del cittadino. Questo sistema ridurrà i tempi di attesa e limiterà il rischio di errori amministrativi, rendendo più snello ed efficiente l’accesso ai benefici previsti dalla normativa.
Per i soggetti affetti da patologie stabilizzate o ingravescenti, la revisione periodica sarà eliminata, evitando inutili iter burocratici e visite superflue. I pazienti oncologici beneficeranno di un sistema di revisione basato esclusivamente sulla documentazione, salvo esplicita richiesta di visita diretta. L'INPS ha inoltre sviluppato strumenti di monitoraggio basati su intelligenza artificiale per individuare anomalie nelle richieste di invalidità, riducendo i casi di frode e garantendo un uso più equo delle risorse pubbliche.
Come fare ricorso in materia in invalidità civile?
Per ridurre il contenzioso in materia di invalidità civile, la nuova disciplina prevede strumenti di conciliazione volti a favorire una risoluzione più rapida delle controversie. L'accertamento tecnico preventivo diventerà uno strumento chiave per evitare lunghi procedimenti giudiziari e garantire ai cittadini risposte tempestive e certe. Questo approccio contribuirà a ridurre il carico sui tribunali e a migliorare l’esperienza degli utenti nel processo di riconoscimento dell’invalidità.
Quando entra in vigore la gestione esclusiva INPS?
Con il decreto Milleproroghe, la fase di sperimentazione della riforma è stata estesa da 12 a 24 mesi e ampliata a nuove province, tra cui Valle d'Aosta, Alessandria, Lecce, Genova, Isernia, Macerata, Matera, Palermo, Teramo, Vicenza e Trento. I nuovi criteri di accertamento saranno applicati anche a patologie come artrite reumatoide, cardiopatie e broncopatie.
L’entrata in vigore della gestione esclusiva da parte dell’INPS è stata posticipata al 1° gennaio 2027, mentre l’aggiornamento delle definizioni e dei criteri di accertamento è previsto entro il 30 novembre 2026. Fino al 31 dicembre 2026, continueranno ad applicarsi i criteri precedenti per revisioni e revoche delle prestazioni già riconosciute, garantendo la continuità dei diritti acquisiti.
Una delle novità più rilevanti riguarda il cosiddetto "Progetto di Vita", che potrà essere richiesto senza la valutazione di base per chi possiede una certificazione ex L. 104/92 rilasciata prima del 1° gennaio 2027. Questo rappresenta un passo significativo nella tutela delle persone con disabilità, permettendo una pianificazione più efficace degli interventi di sostegno.