Tech e sanità: tra presente e futuro

Progredisce, seppur più lentamente rispetto agli altri Paesi europei, la digitalizzazione della sanità italiana. Al centro dell’innovazione, dicono gli esperti, deve esserci la formazione del personale sanitario.

Sommario

  1. Digitalizzazione della sanità in Italia: lo stato dell’arte
  2. Ultime novità nell’ambito tecnologia e sanità
  3. Il bisogno della digital literacy in Italia
Da App innovative che permettono il monitoraggio di patologie croniche, all’uso dell’intelligenza artificiale per diagnosi più rapide e accurate, passando per la blockchain e il Metaverso: la sinergia tra tecnologia e salute si fa sempre più ampia e solida. Accanto ai tanti progressi fatti però, vi sono ancora diversi gap da colmare per raggiungere quel tanto desiderato approccio E-Health anche in Italia e rendere il sistema sanitario più efficiente, sostenibile, accessibile ed equo attraverso l’implementazione strategica del digitale. 

Digitalizzazione della sanità in Italia: lo stato dell’arte

A presentare un quadro aggiornato sui cambiamenti che hanno investito la sanità italiana ad oggi e delineare quelli che aspettano questa nel prossimo futuro, due recenti rapporti: il “Digital Health 2030”, elaborato da The European House-Ambrosetti per il Cepfas, e il Digital Economy and Society Index (DESI) 2022. Secondo quest’ultimo, definito dalla Commissione Europea a partire dal 2014 per monitorare il processo di digitalizzazione degli Stati Membri, quest’anno il nostro Paese si posiziona diciottesimo su ventisette Stati per livello di digitalizzazione, in crescita rispetto al 2021 quando occupava la ventunesima posizione ma ancora al di sotto della media Ue.    Ancora secondo l’Indice, un’importante spinta a questa è avvenuta nel corso del 2021 a seguito della pandemia da Covid-19, durante la quale i Paesi hanno fatto importanti passi avanti nella digitalizzazione dei servizi pubblici e privati. “Persistono però - aggiunge il report - difficoltà nel colmare i divari in termini di competenze digitali, nell’implementazione della 5G e nella trasformazione digitale delle piccole e medie imprese”.    “Per quanto riguarda la tecnologia applicata alla sanità, dalla telemedicina, all’implementazione standardizzata del Fascicolo Sanitario Elettronico ma non solo, sappiamo, anche grazie ad esempi virtuosi di Paesi che con la digitalizzazione sono più avanti di noi, che è possibile migliorare le cure riducendo i costi”, riflette Massimo Tortorella, Presidente di Consulcesi, azienda che da anni fa ampio uso della tecnologia per fornire formazione a distanza e multimediale, oltre che servizi di assistenza legale e assicurativa per il personale sanitario.    Raggiungere questo obiettivo, prosegue il Presidente, “è possibile se importanti risorse vengono messe in campo, ma anche dalla capacità di trasformazione e formazione, del singolo professionista come dell’azienda sanitaria nel complesso”.    A poco più di un mese dalla chiusura del triennio formativo 2020-2022, Consulcesi si fa ancora più vicino ai professionisti sanitari che devono acquisire i crediti obbligatori con uno sconto del 50%, compresi 100 ECM, sull’iscrizione al Club. Un pacchetto esclusivo che dà accesso a oltre 250 corsi, news, assistenza legale e molto altro.

Ultime novità nell’ambito tecnologia e sanità

Di quali skills avrà bisogno il medico del futuro se ne è parlato nella seconda edizione dell’evento Tech2Doc, svoltosi venerdì 11 novembre e rivedibile in streaming su evento.tech2doc.it. Durante il corso dell’evento, promosso da Fondazione Enpam per supportare medici e odontoiatri nella transizione verso la digitalizzazione della medicina, sono state presentate ricerche e analisi sulle tendenze tecnologiche (a cura del Lift Lab di Sda Bocconi), sulle competenze (a cura dell’Osservatorio sanità digitale del Politecnico di Milano), sullo scenario del sistema salute e sull’innovazione nell’industria (indagini Enpam-Healthware), anche alla luce del Pnrr, e sulle sfide per la formazione al digitale dei medici. 

In questo contesto, è stata avviata un’importante collaborazione tra ENPAM e l’Istituto Superiore di Sanità. Sarà infatti la piattaforma Tech2Doc, realizzata dall’Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri, e che vede anche Consulcesi tra i collaboratori editoriali, ad essere utilizzata dall’Istituto Superiore di Sanità per la formazione dei professionisti sui temi della telemedicina e sanità digitale.    “Uno strumento fruibile da tutti i medici e gli odontoiatri con una funzione di informazione e divulgazione nel campo della frontiera avanzata della conoscenza, della tecnologia e della scienza medica”, è questo Tech2Doc per il Presidente di Fondazione Enpam Alberto Oliveti. “Siamo onorati della scelta da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, che offrirà ai professionisti un’occasione di acquisire competenze validate scientificamente. Del resto, perseguire la qualità dell’esercizio professionale è la nostra missione, perché se c’è buon lavoro ci può essere buona previdenza”, ha dichiarato il Presidente all’indomani dell’accordo.    Oltre alla divulgazione di conoscenze scientifiche relative all’innovazione digitale in sanità, la collaborazione consiste anche “nell’impegno comune per:  
  • definire e diffondere la metodologia di valutazione e classificazione tecnico-scientifica dei servizi in telemedicina, con accurata recensione delle caratteristiche di uso clinico;
  • definire il modello di misurazione che i sanitari potranno utilizzare per valutare gli impatti prodotti con il proprio operato in telemedicina e medicina digitale nella realtà operativa; 
  • realizzare sistemi digitali a supporto dell’analisi e dell’approfondimento di tematiche di natura etica e deontologica relative alla sanità digitale”, scrive l’Istituto Superiore di Sanità.  

Il bisogno della digital literacy in Italia

Sebbene la digitalizzazione sia presente nell’agenda politica del Paese dai primi Duemila quando fu istituito un Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie, è solo negli ultimi anni che abbiamo assistito ad un più significativo investimento nella sanità digitale. Secondo le rilevazioni dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano, infatti, nel 2021 la spesa per questa è cresciuta del +12,5% rispetto all’anno precedente, per un valore di 1,7 miliardi di euro e pari all’1,3% della spesa sanitaria pubblica complessiva.    “In questo contesto, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che, per la digitalizzazione del sistema sanitario stanzia 2 miliardi e 800 milioni di euro, può rappresentare un vero e proprio cambio di paradigma - riflette ancora Tortorella - Ma come anche ribadito nel Documento, oltre che sulle infrastrutture, è necessario investire sulla formazione del personale e mettere al centro del progresso tecnologico le competenze del capitale umano”.    Secondo il Presidente però, l’acquisizione delle competenze digitali del professionista sanitario “dovrebbe avvenire a partire dai percorsi universitari che devono dedicare all’implementazione delle tecnologie come anche ‘all’umanizzazione della relazione a distanza’ più spazio”.   Sebbene infatti, vi siano già alcuni esempi virtuosi di corsi di laurea in Medicina che hanno inserito moduli specifici sull’impiego della tecnologia nei percorsi di cura, come la Bicocca di Milano e la MEDTEC School, il corso di Laurea internazionale in Medicina di Humanitas University e Politecnico di Milano, spiega infine Tortorella, “molto di più si può e si deve fare per fornire ai futuri medici le competenze necessarie per saper utilizzare la tecnologia nei percorsi diagnostici e terapeutici”.    "Ma lo sviluppo delle competenze digitali interessa tutto il Paese, in tutti i settori. Non a caso l’Italia registra tassi di iscritti alle facoltà scientifiche tra i più bassi in Europa. L’auspicio per il prossimo futuro è vedere un sistema educativo che dia maggior peso alle tecnologie, almeno dalle scuole medie e superiori fino ai corsi universitari".   Leggi anche: In Gazzetta Ufficiale le linee guida sulla telemedicina Sanità digitale in Italia, verso una trasformazione strutturale 
Di: Redazione Consulcesi Club

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