Telemechron: come funziona il progetto di telemedicina regionale in Lombardia

Sono già in fase conclusiva alcuni dei progetti di telemedicina finanziati grazie al PNRR, tra cui Telemechron, il progetto che ha visto coinvolte tre regioni italiane nella ricerca e sviluppo di nuovi modi per assistere i pazienti cronici grazie alla telemedicina.

Sommario

  1. Telemechron: cos'è e come funziona
  2. Telemechron: gli attori coinvolti e lo svolgimento del progetto
  3. Telemechron: le possibili implicazioni legali

Quando Thomas Bird, negli anni ’70 del 1900, coniò il termine telemedicina (Telemedicine), sicuramente non immaginava che l’Unione Europea avrebbe finanziato tramite il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza una vasta gamma di progetti per erogare servizi sanitari a distanza attraverso la tecnologia dell’informazione e delle comunicazioni, migliorando così la vita dei pazienti e degli operatori del settore.

Eppure, il Covid ha fatto comprendere ai governi l’importanza di poter erogare servizi medici pur nell’impossibilità di avere dei rapporti ravvicinati, specialmente nel caso di pazienti cronici. Per questo motivo il PNRR ha stanziato ben 4 milioni di euro per i servizi di telemedicina, con lo scopo di:

  1. realizzare l’obiettivo di individuare la Casa quale primo luogo di cura del paziente, 
  2. colmare il gap tra le sanità territoriali italiane e offrire una maggiore integrazione tra i servizi sanitari, nei diversi ambiti assistenziali, aumentando il volume delle prestazioni rese in assistenza domiciliare,
  3. favorire l’assistenza e la cura domiciliare degli over 65 e dei malati cronici o non autosufficienti, il cui numero è sempre in crescita, anche a seguito dell’aumento dell’età media della popolazione.

Tra i vari progetti del PNRR, ad esempio, vi è uno specificamente dedicato alla Telemedicina per un migliore supporto ai pazienti cronici, che prevede:

1)la creazione di una piattaforma nazionale per i servizi di telemedicina,

2)il finanziamento di progetti che consentano interazioni medico-paziente a distanza,

3)il finanziamento di iniziative di ricerca specifiche sulle tecnologie digitali in materia di sanità e assistenza.

Attualmente ci troviamo nella fase in cui i progetti relativi al PNRR sono stati già presentati e sono in fase di avvio o addirittura – nella più rosea delle ipotesi – di conclusione: tra questi progetti, merita la nostra attenzione Telemechron.

    Telemechron: cos'è e come funziona

    TELEMECHRON è un progetto di rete finanziato dal Ministero della Salute, iniziato a settembre 2020 e concluso nel settembre 2024, con il cofinanziamento della Regione Toscana, della Regione Lombardia e della Provincia Autonoma di Trento.

    Attraverso il progetto TELEMECHRON è stato possibile definire, sperimentare e analizzare l’adozione di strumenti di telemedicina per gestire tre cronicità diverse in tre distinti territori italiani:

    1. malattia renale cronica in Toscana,
    2. insufficienza cardiaca congestizia in Lombardia,
    3. diabete mellito di tipo 2 in Provincia Autonoma di Trento.

    Il progetto ha focalizzato la sua attenzione sui seguenti aspetti:

    1. identificazione di modelli di assistenza integrata per migliorare l’interazione tra cure primarie e specialistica/ospedaliera a supporto dei pazienti cronici all’interno delle comunità,
    2. prevenzione delle complicanze,
    3. identificazione precoce delle variazioni cliniche dei pazienti attraverso l’ausilio di strumenti di telemedicina.

    Scopo finale del progetto è quello di ridurre l’ospedalizzazione e il ricorso a strutture ambulatoriali ospedaliere per i pazienti cronici.

    Gli obiettivi di TELEMECHRON sono fondamentalmente tre:

    1. Identificare, analizzare e confrontare gli attuali modelli di telemedicina applicati a pazienti con patologie croniche in Lombardia;
    2. Progettare, testare e valutare modelli innovativi per l’applicazione della Telemedicina nella gestione dei pazienti con cronicità e comorbidità;
    3. Progettare il ruolo del Case manager Infermieristico.

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    Telemechron: gli attori coinvolti e lo svolgimento del progetto

    Per la Regione Lombardia il progetto ha interessato:

    • Istituti Clinici Scientifici Maugeri IRCCS di Lumezzane (Brescia), con il ruolo di coordinatore del Work Package 3 (WP3),
    • ASST Bergamo Est,
    • Ospedale Bolognini di Seriate (BG),
    • ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

    I pazienti sono stati arruolati durante la visita ambulatoriale programmata di controllo e visitati nuovamente dopo sei mesi, individuando quali criteri di ammissibilità:

    • La diagnosi documentata di Scompenso cardiaco,
    • La diagnosi di Diabete mellito di tipo II in trattamento con farmaci antidiabetici,
    • La possibilità di deambulare.

    Sono stati esclusi i pazienti con ricovero per scompenso nei tre mesi antecedenti la visita, con problemi medici che precludessero la partecipazione al programma e con limitazione dell’attività fisica.

    I pazienti hanno, naturalmente, dovuto sottoscrivere un apposito consenso per partecipare a questo progetto, per il trattamento dei propri dati personali e sanitari per le finalità di studio preposte.

    Dopo la visita i pazienti hanno effettuato un test del cammino per poi essere inseriti nella fase di follow-up domiciliare, durante la quale sono stati seguiti tramite un programma che prevedeva:

    • Supporto dell’infermiere case manager tramite un programma di teleassistenza che garantisce supporto telefonico e/o in videoconferenza almeno una volta a settimana,
    • Teleconsulto diabetologico al bisogno,
    • Supporto di un fisioterapista,
    • Telemonitoraggio dei parametri vitali,
    • Supporto tramite App per la registrazione e il monitoraggio di parametri e gestione di questionari.

    Durante il progetto sono state utilizzate delle tecnologie sviluppate con il supporto di Cefriel, un hub di ricerca, innovazione e sviluppo fondato da imprese e amministrazioni locali, tra cui Regione Lombardia, Politecnico di Milano, Università Bicocca, Fondo Ambrosetti e vari gruppi imprenditoriali operanti nel mondo tech e non solo. Le tecnologie, nello specifico, sono:

    • La piattaforma software HealthPlatform (CGM), un sistema, certificato MD IIa, composto da un portale web per gestire i pazienti e da un’App per smartphone, che acquisisce le misure dei parametri vitali tramite Hi – ECG 3 leads device, un dispositivo ECG monotraccia indossabile, che serve proprio a registrare tracce che hanno una durata variabile da pochi secondi a diverse ore, anche durante l’attività fisica, per poi trasmetterle allo smartphone tramite Bluetooth;
    • TreC Cardio (Fondazione Bruno Kessler), composta da una dashboard per gestire i pazienti e da un’App per smartphone utilizzata dal paziente per raccogliere i dati clinici e per comunicare con medici e infermieri. Attraverso quest’App il paziente può visualizzare la lista dei farmaci così come inserita e modificata dai sanitari, interagire con loro tramite chat, inserire, visualizzare e modificare parametri clinici auto-rilevati e sintomi, ricevere promemoria, effettuare videochiamate o videochat con il personale sanitario;
    • Il tracker FitBit, che registra i dati di fitness per poi trasferirli automaticamente sull’app Fitbit, sul server Fitbit e sul server HealthPlatform, quotidianamente.

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    Telemechron: le possibili implicazioni legali

    L’opuscolo finale di presentazione dei risultati del progetto TELEMECHRON si concentra soprattutto sugli aspetti medici e sui possibili sviluppi futuri per garantire migliori e più performanti cure ai pazienti cronici, ma tace sugli aspetti legati alla tutela della privacy dei dati sanitari costantemente trattati dalla piattaforma Software e dalle App utilizzate per il progetto, per i quali non sono stati messi a disposizione né i modelli di consenso informato né le eventuali condizioni di utilizzo, documenti che il medico deve conoscere per evitare di incorrere in responsabilità legate alla violazione dei dati sanitari dei propri pazienti.

    Nell’impossibilità di consultare la documentazione, si ritiene che il consenso informato che i pazienti partecipanti al progetto hanno sottoscritto, in maniera del tutto libera, specifica e inequivocabile, contenga:

    • le informazioni relative alla finalità per cui i dati sono stati trattati (la partecipazione al progetto), 
    • le modalità e le tempistiche di trattamento, 
    • avvertimenti specifici connessi all’utilizzo di servizi di telemedicina, come quelli legati alla possibilità che il trattamento subisca delle interruzioni non volute dal personale sanitario a causa di un malfunzionamento dei sistemi operativi o della connessione web.

    Grazie a TELEMECHRON e a tutti gli altri progetti finanziati dal PNRR, è altamente probabile che la telemedicina subisca un’impennata nell’utilizzo nei prossimi anni: il professionista sanitario deve sempre tenere a mente, in questi casi, che oltre al rispetto delle norme deontologiche e delle regole legate alla diagnosi e cura del paziente, dovrà preoccuparsi di gestire in maniera adeguata i dati sanitari dei pazienti trattati in telemedicina.

    Di: Manuela Calautti, avvocato

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