L'intelligenza artificiale sta assumendo un ruolo sempre più centrale in diversi settori, inclusa la sanità, dove può migliorare l'efficienza e la sicurezza dei dati. Tuttavia, l'adozione di queste tecnologie pone anche nuove sfide in termini di cybersecurity. Ai nostri microfoni, l’avvocato Ciro Galiano, giuslavorista esperto di privacy, analizza i potenziali benefici e i rischi legati all'intelligenza artificiale nelle aziende sanitarie, oltre a suggerire misure per mitigare le minacce informatiche.
AI e sicurezza informatica
Avvocato, l'intelligenza artificiale può aiutare a migliorare la sicurezza informatica nelle aziende sanitarie o rappresenta un nuovo pericolo?
Allora, l'intelligenza artificiale è di fatto un software, e quindi un software applicato alla cybersecurity delle aziende sanitarie. Sicuramente è un'opportunità perché può agevolare i processi di sicurezza aziendale tout court. Di contro, l'utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale applicati alla medicina può rappresentare un rischio se non sono stati preventivamente resi sicuri dal punto di vista cyber.
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Le misure da adottare in materia di cybersecurity
Quali misure dovrebbero adottare le aziende sanitarie per mitigare questi rischi legati all'intelligenza artificiale?
Innanzitutto, proprio per quanto detto prima, ovvero che i sistemi di intelligenza artificiale sono dei software, la cosa principale è il momento della decisione dell'acquisto di tali strumenti. Le gare di appalto devono prevedere capitolati molto stringenti in materia di cybersecurity. Un altro elemento molto importante è la prevenzione: la formazione dei sanitari e degli amministrativi che devono utilizzare questi sistemi è essenziale per prevenire i rischi di sicurezza informatica.