Telemedicina, come strutturare un consulto a distanza

Mastronuzzi (Simg Bari): “La prima regola per una visita a distanza è abbattere le distanze”

Con il termine telemedicina si indica tutto l’insieme di prestazioni sanitarie in cui, grazie all’utilizzo di tecnologie innovative, il professionista della salute e il paziente non si trovano nello stesso luogo. È questa la definizione fornita dal ministero della Salute. Ma come si esprime tutto questo nella pratica quotidiana di medici e professionisti sanitari? Ne parliamo con la Dott.ssa Tecla Mastronuzzi della SIMG di Bari, la Società Italiana di Medicina Generali. “La prima regola per una visita a distanza è proprio abbattere le distanze”, dice la dottoressa Mastronuzzi. Oggi, grazie alla telemedicina è possibile non solo assistere e fare visite di controllo ai pazienti, ma anche monitorare a distanza i parametri vitali di pazienti, far dialogare sanitari per consulti su particolari casi clinici e inviare o ricevere documenti, diagnosi e referti. “Tuttavia, non esistono linee guida in materia ed ogni medico adatta la pratica della telemedicina all’esperienza maturata, non avendo ricevuto una formazione specifica in questo ambito nemmeno all’università. È auspicabile - conclude la dottoressa Mastronuzzi - che questa lacuna venga presto colmata, in virtù della diffusione sempre più ampia della telemedicina”.

Di: Isabella Faggiano, giornalista professionista

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