Articolo a cura di Muzio Stornelli infermiere, formatore e consulente sanitario legale-forense
Le infezioni correlate alle procedure assistenziali (ICPA) rappresentano ancora oggi una criticità rilevante sia da un punto di vista assistenziale che economico. Ogni anno, 4,1 milioni di pazienti contraggono un’infezione in grado di aggiungere 16 milioni di giornate di degenza aggiuntive. Muoiono circa 37.000 malati l’anno, mentre in 110.000 casi di decesso, l’infezione rappresenta una concausa. In Italia uno studio di Finzi et al. nel 2017 ha rilevato che tra il 5 ed il 15% dei pazienti ricoverati in ospedale sviluppa almeno una ICPA, mentre il report italiano 2016-2017 (HALT3) evidenzia che i microrganismi maggiormente responsabili sono l’Escherichia coli (25,7%) seguito dal Clostridium difficile (13,4%) e dal Proteus mirabilis (13%). Sono definibili infezioni correlate all’assistenza quelle manifestazioni cliniche che insorgono dopo 48 ore dal ricovero in una struttura sanitaria, fino a 30 giorni dopo la dimissione o dopo un intervento chirurgico, dopo un giorno se al paziente è stato posizionato un dispositivo invasivo.
Le infezioni correlate alle procedure assistenziali (ICPA) rappresentano ancora oggi una criticità rilevante sia da un punto di vista assistenziale che economico. Ogni anno, 4,1 milioni di pazienti contraggono un’infezione in grado di aggiungere 16 milioni di giornate di degenza aggiuntive. Muoiono circa 37.000 malati l’anno, mentre in 110.000 casi di decesso, l’infezione rappresenta una concausa. In Italia uno studio di Finzi et al. nel 2017 ha rilevato che tra il 5 ed il 15% dei pazienti ricoverati in ospedale sviluppa almeno una ICPA, mentre il report italiano 2016-2017 (HALT3) evidenzia che i microrganismi maggiormente responsabili sono l’Escherichia coli (25,7%) seguito dal Clostridium difficile (13,4%) e dal Proteus mirabilis (13%). Sono definibili infezioni correlate all’assistenza quelle manifestazioni cliniche che insorgono dopo 48 ore dal ricovero in una struttura sanitaria, fino a 30 giorni dopo la dimissione o dopo un intervento chirurgico, dopo un giorno se al paziente è stato posizionato un dispositivo invasivo.