Casi di obesità dalle “proporzioni epidemiche”, scrive l’OMS a fronte delle ultime ricerche condotte in Europa.
Quello che emerge dai dati pubblicati a maggio 2022 è un quadro allarmante: “il
59% degli adulti europei e quasi
1 bambino su 3 è in
sovrappeso o è affetto dall’
obesità”; tassi in aumento pressoché in tutti i Paesi, che confermano queste tra le principali cause di morte nella Regione europea, con più di 1,2 milioni di decessi l’anno (corrispondenti a oltre il 13% della mortalità totale nella Regione). Tra le aree delineate dall’Organizzazione, quella europea (che comprende, oltre all'intero continente, anche la Russia, Israele, Turchia e Kazakhstan) è seconda solo alle Americhe per prevalenza dell’obesità negli adulti.
Se nessuno dei 53 Stati membri sembra essere “sulla buona strada per perseguire l'obiettivo dell'OMS sulle malattie non trasmissibili e fermare l'aumento dell'obesità entro il 2025”, anche il resto del mondo non è da meno, con i casi della patologia triplicati dal 1975 ad oggi, e ulteriormente peggiorati a seguito della pandemia da Covid-19, a causa di sedentarietà e consumo di cibi poco salutari.
Sovrappeso e obesità in Italia
Merito probabilmente (anche) della
dieta mediterranea che favorisce il consumo di
cereali e
fibre, uno sguardo più da vicino sul nostro Paese mostra una situazione
leggermente migliore. Se infatti in
Europa oltre la metà degli adulti è in
sovrappeso, secondo le ultime rilevazioni 2021 diffuse da Eurostat, l’Italia sarebbe all’ultimo posto di questa classifica (seguita da Francia e Lussemburgo), registrando anche per l’obesità valori tra i più bassi nel continente.
Se il problema incide meno tra la popolazione adulta però, l’
obesità infantile in Italia è invece un problema incombente che ci colloca al
primo posto per la fascia 2-4 anni, insieme a Grecia e Spagna.
Le cause dell’obesità
Sebbene si pensi spesso che a causare l’obesità sia la sola combinazione tra una
dieta scorretta e la mancanza di
attività fisica, questa è in realtà una patologia multifattoriale, derivante dall’interazione nel corso della vita tra altri componenti come la
predisposizione genetica e fattori legati all’ambiente - sia questo familiare, lavorativo e sociale - fino ai
disturbi alimentari, dell’umore e della
personalità.
A contribuire alla “crescente ondata di sovrappeso e obesità”, aggiunge il rapporto OMS, una vita altamente digitalizzata, “il marketing digitale di
prodotti alimentari malsani per i bambini e la proliferazione dei giochi online sedentari”. Accanto a queste nuove cause, inoltre, come anche riporta l’indagine, le più recenti ricerche scientifiche mostrano che “la vulnerabilità a un peso corporeo inadeguato nei primi anni di vita” è in grado di “influenzare la tendenza futura a sviluppare l'obesità”.
Patologie collegate all’obesità: dall’ipertensione al diabete
Considerata una vera e propria malattia in quanto riduce la qualità e l’aspettativa di vita di chi ne è affetto, l’obesità oltre ad essere associata ad un’elevata mortalità, rappresenta un fattore di rischio per l’insorgenza di patologie come quelle
cardiovascolari (in particolar modo infarto e ictus), per l’
ipertensione, il
diabete mellito di tipo 2 e la
sindrome metabolica. Cresce inoltre il rischio di insorgenza per alcuni
tumori, come quello renale, del colon retto, della prostata, della
mammella e di sviluppare
malattie muscolo-scheletriche.
Tra obesità e diabete
Un legame ormai noto è quello tra
obesità e diabete, altra malattia cronico-degenerativa in rapido aumento tra la popolazione italiana, poiché l’eccesso di tessuto adiposo determina una riduzione dell’azione dell’insulina sui livelli di glicemia.
“Nel
paziente diabetico la presenza di
obesità peggiora il controllo glicemico e i parametri metabolici”, spiega
Vicenzo Toscano, Presidente dell’Associazione Medici Endocrinologi (AME) che proprio alla correlazione tra le due patologie dedica il nuovo corso messo a punto con Consulcesi Club:
“Il peso del diabete. L’obesità moderata-severa nel diabetico”.
Controllare i livelli di glucosio nel sangue attraverso uno stile di vita corretto è possibile ma, spiega Toscano, “in particolar modo nel paziente obeso, la definizione della
terapia ipoglicemizzante deve essere personalizzata, tenere conto del
fenotipo di questo, quindi considerare terapie con effetti neutri o di riduzione ponderale”.
“Un legame ancora troppo spesso sottovalutato che rischia di avere conseguenze fatali”, aggiunge lo specialista che nel corso dedicato a tutte le professioni sanitarie approfondirà strumenti e soluzioni esistenti per contrastare e ridurre l’insorgenza delle due patologie, sia attraverso le necessarie modifiche dello
stile di vita, sia attraverso
l’approccio farmacologico e
chirurgico.
Attraverso la presentazione di un caso clinico, la formazione si sviluppa attorno alle competenze necessarie per il corretto
inquadramento del paziente, la definizione dei criteri di prescrivibilità dei
farmaci, non mancando di approfondire la
chirurgia bariatrica indicata per il soggetto obeso diabetico non controllato accanto alla terapia medica.
“Ma a sostegno della lotta contro le due patologie, come della sanità in generale, abbiamo anche un nuovo alleato, le cui potenzialità sono ancora tutte da esplorare”, aggiunge l’endocrinologo.
“La pandemia da Covid-19 ha dimostrato ancora una volta la
necessità di potenziamento dell’assistenza sanitaria
territoriale. Questo non può prescindere e anzi deve partire dall’
innovazione digitale”, conclude Toscano che insieme ad
AME e
Consulcesi Club ha realizzato un corso proprio per affrontare con i professionisti della salute le sfide, presenti e future, nella gestione dell’ecosistema sanitario.
Ripartire dalla
struttura organizzativa e dall’
aggiornamento digitale per giungere ad una
gestione integrata delle reti diabetologiche e metaboliche, questo è il principio alla base della formazione
“La telemedicina nel diabete e nell’obesità: creare valore pubblico oltre la crisi da Covid-19” che diviene allora un’importante occasione per ripensare la cura della persona in uno spirito di collaborazione e interconnettività tra professioni e strutture ospedaliere, facilitate dalla tecnologia e guardando alle nuove e promettenti opportunità delineate nel
Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
I due corsi aggiunti all’ampia
offerta di Consulcesi Club, che può già contare su oltre 250 proposte, saranno disponibili fino al
31 dicembre 2022, data ultima per conseguire i crediti formativi obbligatori per il
triennio 2020-2022.