Raccolta indifferenziata: sanzioni e problematiche condominiali

La responsabilità dei singoli condomini in relazione alla raccolta indifferenziata all’interno del condominio. Le ultime pronunce e la normativa di riferimento.  

Sommario

  1. Le Regole generali per la raccolta indifferenziata in condominio
  2. Problematiche più comuni rispetto alla raccolta indifferenziata in condominio
  3. Il “porta a porta” come metodo più efficace di raccolta indifferenziata

La raccolta indifferenziata in un condominio implica regole specifiche e può comportare alcune problematiche. Le norme e le procedure possono variare a seconda del comune, della regione e del Paese in cui si trova il condominio, ma ci sono alcune linee guida generali da seguire.

Le Regole generali per la raccolta indifferenziata in condominio

Prima di ogni cosa è necessario effettuare una verifica delle norme locali relativamente alla policy dei rifiuti e della loro gestione. Queste regole possono includere giorni e orari specifici per la raccolta, tipi di contenitori da utilizzare e regole sulla separazione dei rifiuti. In secondo luogo, è necessario assicurarsi che ci siano contenitori adeguati alla raccolta dei rifiuti nel condominio. Questi dovrebbero essere posizionati in un luogo facilmente accessibile per tutti i residenti.

Non è scontato, poi, informarsi e formarsi rispetto alle modalità di divisione della raccolta differenziata. Di solito riguarda i rifiuti non riciclabili, ma è comunque importante separare i materiali riciclabili, il vetro e altri rifiuti speciali secondo le normative locali. Tra l’altro, i condomini dovrebbero essere informati sulle regole di raccolta indifferenziata, inclusi giorni e orari, attraverso cartelli informativi o incontri informativi.

È necessario, inoltre, tenere a mente che la raccolta indifferenziata non copre i rifiuti speciali come elettronica, pile, oli esausti, farmaci scaduti e altri materiali pericolosi. È importante istruire i residenti su come smaltire correttamente questi materiali.

Problematiche più comuni rispetto alla raccolta indifferenziata in condominio

Tra le problematiche più comuni della condivisione della raccolta indifferenziata, vi è la gestione dei costi. Spesso, i residenti devono contribuire finanziariamente per coprire questi costi. Le divergenze sulle spese possono causare tensioni tra i condomini. Il tutto diventa insopportabile se non vi è rispetto per le regole. Alcuni residenti potrebbero, cioè, non rispettare le regole di raccolta, ad esempio gettando rifiuti non conformi nella raccolta indifferenziata. Questo può portare a un aumento dei costi e a problemi di gestione e far incorrere tutto il condominio in sanzioni.

Tra le altre problematiche afferenti alla gestione della raccolta indifferenziata in condominio, ci è poi l’individuazione di uno spazio comune per poter tenere alla portata di tutti i contenitori. Avere spazio sufficiente per i contenitori dei rifiuti e garantire un facile accesso può essere una sfida in alcuni condomini. L’organizzazione di spazi per la raccolta e il posizionamento dei contenitori in modo da essere accessibili a tutti è importante, soprattutto perché può portare a rumori e odori sgradevoli. L’obiettivo è, quindi, minimizzare i disagi.

Le differenze di opinione tra i residenti su come gestire la raccolta dei rifiuti possono portare a controversie. È importante, quindi, avere una comunicazione aperta e cercare soluzioni di compromesso quando necessario.

Il “porta a porta” come metodo più efficace di raccolta indifferenziata

La raccolta differenziata dei rifiuti domestici, cosiddetta “porta a porta”, rappresenta per l’Amministrazione cittadina la soluzione migliore al problema dei rifiuti solidi domestici. L’obiettivo dei comuni è sempre stato quello di aumentare la consapevolezza e la responsabilità delle cooperative edilizie fornendo contenitori domestici e abitativi per una selezione più efficiente dei rifiuti. Non è indolito, tuttavia, che qualcuno non abbia la corretta cultura della raccolta differenziata o agisca in maniera distratta o pigra. In tal caso, risulta quasi impossibile pensare di poter identificare il colpevole o l’appartamento da cui proviene quel sacchetto di immondizia non differenziato bene.

Due pronunce a supporto di alcune decisioni La Legge di riforma n.220/2012 non ha affrontato il problema, ma come sottolineato dal Collegio Paritetico della Suprema Corte nella sentenza n. 19663/2014 ha introdotto disposizioni che sembrano confermare la tendenza verso una progressiva configurazione della seppur ridotta personalità giuridica” del condominio. Tuttavia, è vero che la sentenza n. 10934/2019, ha escluso che un condominio possa essere soggetto giuridico autonomo. In questa situazione non è possibile parlare dello stato di garanzia dell’appartamento per violazioni commesse dal singolo proprietario della casa. Inoltre, nessuna legge impone un obbligo generale sul corretto utilizzo dei bidoni della spazzatura o di cosa i singoli proprietari di appartamento mettono nei bidoni della spazzatura per la raccolta differenziata. In ogni caso, una violazione imputata al condominio può essere quella relativa all’errato posizionamento dei contenitori in condominio o relativamente alla mancanza di regolamento nell’utilizzo dei bidoni, o ancora alla mancanza di accessibilità dei mezzi di raccolta. Allo stesso tempo, non sono rari i casi in cui l’ordinanza del Comune sulla raccolta differenziata dei rifiuti per gli utenti condomini preveda accertamenti relativi alle modalità di gestione dei rifiuti che differiscono da quanto previsto dalla legge. Proprio nel caso dei vari condominii, le violazioni che si verificheranno, verranno imputate – se possibile – al trasgressore proprietario dell’appartamento in solido con gli altri condomini, proprietari degli altri appartamenti. Questa disposizione non può comportare una responsabilità solidale del condominio, in quanto quest’ultimo non è obbligato a controllare i bidoni della spazzatura e il loro contenuto, né gli stessi contenitori per la raccolta differenziata. (Trib. Torino 1 marzo 2018, n. 1027).

Il ruolo dell’amministratore del condominio L’amministratore ha il dovere di individuare le aree adatte al posizionamento dei contenitori all’interno dei cortili o degli spazi privati condominiali, rispettando le regole di igiene e civile e convivenza e consentendo al gestore di poter effettuare la raccolta. Nessuna norma, però, impone all’amministratore di controllare se i rifiuti vengono conferiti nei bidoni correttamente, né applicare multe nei confronti dei condomini. Individuare il trasgressore: è possibile? L’art. 3 l. n. 689 del 1981, chiarisce che, ai fini della legittimità e validità di una sanzione, non è sufficiente che siano accertati gli estremi oggettivi, ma occorre che il trasgressore sia compiutamente identificato e che la sua condotta sia colposa o dolosa. Tale norma stabilisce, dunque, il principio generale della responsabilità personale dell’illecito amministrativo ed impone di fondare l’imputabilità della sanzione amministrativa sul principio della responsabilità personale dell’illecito commesso. Per poter procedere all’emissione della sanzione, dunque, il Comune dovrebbe procedere all’individuazione del responsabile della violazione amministrativa, mentre il condominio non può essere assoggettato ad alcuna sanzione di sorta (Trib. Palermo 22 ottobre 2020, n. 3335).

Di: Cristina Saja, avvocato e giornalista

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