Studio medico green: come rendere il proprio ambulatorio ecocompatibile

Cosa fare per rendere il proprio studio medico ecocompatibile? Con l’esperto SIMA Guglielmino esaminiamo le scelte ecologiche da fare. Dall’uso di carta riciclata all’attenzione ai consumi energetici, fino alla scelta da fare in caso di ristrutturazione

Sommario

  1. Studio medico green, il primo step: l’osservazione
  2. La ristrutturazione degli spazi
  3. Il benessere psicologico di chi frequenta gli ambienti

Attenzione ai consumi energetici, utilizzo di carta di riciclata o certificata e raccolta differenziata: ecco le tre mosse necessarie per trasformare il proprio studio medico in un ambulatorio ecosostenibile senza stravolgerne le fondamenta. Per chi avesse la possibilità di ristrutturare gli spazi, invece, la scelta di materiali basso emissivi e di impianti di ventilazione efficienti per filtrazione e consumo, permettere di abbattere ulteriormente l’impatto sull’ambiente.

«La sola sostituzione delle lampade obsolete, come quelle a tubo fluorescente, con led di ultima generazione consentirebbe un risparmio di energia elettrica di oltre 50%», assicura l’architetto Daniele Guglielmino, Ph.D, delegato SIMA (Società Italiana di Medicina Ambientale) per l’ambiente costruito e amministratore delegato di GET.

Studio medico green, il primo step: l’osservazione

Se l’intenzione non è semplicemente quella di abbassare i costi in bolletta, ma di convertire il vostro studio medico in un’area totalmente ecocompatibile allora è arrivato il momento di dotarsi di un bloc-notes e lasciarsi andare ad un’attenta osservazione degli spazi. «La prima cosa da fare – dice Guglielmino – è stilare un inventario di tutto ciò che consuma energia all’interno del proprio studio medico. Il passo numero due è chiedersi se ognuno degli elementi elencati è efficiente (ovvero offre un alto rendimento utilizzando poca energia) e se l’uso di ogni apparecchiatura è responsabilmente utilizzata, evitando eccessi».

Apparecchiature moderne ed efficienti

I macchinari, ad uso medico e no, presenti all’interno di uno studio medico possono variare per numero e dimensione, a seconda della tipologia di prestazioni sanitarie offerte. «A prescindere da quali siano le tecnologie utilizzate è sempre consigliabile controllarne i consumi e la classe energetica e valutare la necessità di sostituire le apparecchiature più obsolete ed energivore con strumentazioni più moderne ed efficienti: un investimento nell’immediato può trasformarsi in un duraturo risparmio futuro», assicura l’esperto.

La ristrutturazione degli spazi

I margini di efficientamento energetico con questi accorgimenti sono notevoli, ma possono essere ulteriormente migliorati se lo studio medico in questione può essere sottoposto ad una vera e propria ristrutturazione. Con un restyling strutturale degli ambienti si può agire su due aspetti: il contenimento degli impatti e la salubrità degli spazi. È fondamentale la scelta dei materiali per pavimentazione, intonaci, finiture e arredi. Ognuno di questi elementi è una potenziale sorgente di sostanze dannose per la salute delle persone, che possono essere inalate dall’uomo. Sono salubri tutti i materiali che non abbiano contenuti organici, dettaglio che può essere garantito da una certificazione ad hoc rilasciata dal venditore. I materiali inorganici non sono emissivi.

Come climatizzare uno studio medico

La qualità dell’aria può essere ulteriormente migliorata con impianti ad hoc. Adottare un sistema di ventilazione meccanica controllata all’interno dello studio medico è senza dubbio la scelta migliore. Si tratta di un’apparecchiatura in grado di filtrare l’aria che arriva dall’esterno e di immetterla all’interno in maniera regolare. In questo modo non solo si garantirà una costante areazione degli ambienti adeguata al numero di persone presenti, ma si eviterà di inquinare l’aria indoor con le sostante tossiche che normalmente circolano nelle trafficate strade cittadine. Ma non è tutto: la ventilazione meccanica può contribuire al riscaldamento ambientale, attraverso un recupero termico sull’aria espulsa, garantendo la massima efficienza energetica.

«Immaginate di dover arieggiare una stanza – spiega l’esperto – in cui è presente un radiatore in ghisa, aprendo la finestra. Durante l’inverno la stanza diventerà rapidamente fredda e il termosifone dovrà essere posizionato sul livello massimo per garantire che l’ambulatorio possa nuovamente riscaldarsi in tempi rapidi. Un impianto di ventilazione meccanica controllata con recuperatore di calore, invece, estraendo l’aria che si trova all’interno dell’ambiente, attraverso il cosiddetto “scambiatore”, è in grado di estrapolarne il calore e trasferirlo nell’aria aria pulita e filtrata in entrata».

Il benessere psicologico di chi frequenta gli ambienti

Con due macro-azioni, dunque, la scelta dei materiali e degli impianti di ventilazione, lo studio medico potrà essere convertito in uno spazio altamente ecocompatibile. Ma non è tutto: è possibile non solo tutelare il benessere dell’ambiente circostante, ma anche quello di chi staziona nell’ambulatorio in questione. «Adornare lo studio medico con piante che generino allergia, donando un adeguato tocco di verde contribuisce ulteriormente al rispetto dell’ambiente, ma anche al benessere psicologico di chi lo frequenta. Un ultimo tocco, che aiuta i pazienti a sentirsi a proprio agio prima di una visita medica, può essere dato dalla scelta dello spazio da adibire a sala d’attesa: una stanza dotata di una finestra che affaccia verso uno spazio aperto rassicura e trasmette la giusta serenità», conclude Guglielmino.

 

Di: Isabella Faggiano, giornalista professionista

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