I medici italiani devono mettersi in regola con l'obbligo ECM entro il 31 dicembre 2023. La scadenza è stata prorogata di un anno a causa della pandemia di Covid, ma il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha ribadito che non ci saranno ulteriori proroghe. Il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, ha ribadito l'importanza della formazione continua. "È necessario che tutti i medici raggiungano il fabbisogno di crediti formativi entro la scadenza", ha detto. "La linea dettata dal ministro della Salute è chiara: nessuna ulteriore proroga". I medici che non raggiungeranno il fabbisogno di crediti ECM saranno soggetti a sanzioni, che possono includere la sospensione dall'Ordine. Attraverso il decreto Milleproroghe, sono stati inoltre introdotti i crediti compensativi destinati ai professionisti che, nei trienni 2014-2016 e 2017-2019, non sono riusciti a raccogliere i crediti necessari per non risultare inadempienti con l'obbligo. Questa misura offre ai professionisti la possibilità di regolarizzare la propria situazione.
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Presidente Magi, ci stiamo avvicinando alla scadenza della proroga relativa al triennio formativo 2020-2022, prevista per il 31 dicembre. Cosa rischiano coloro che, nonostante l'anno aggiuntivo, non si sono messi in regola?
Le regole sono chiare, quindi innanzitutto invito i colleghi a mettersi in regola, poiché la formazione è di fondamentale importanza. Stanno per essere pubblicati i decreti attuativi [della Legge Gelli-Bianco, nda], pertanto è necessario prestare molta attenzione a ciò che prevederanno tali decreti, i quali sicuramente comporteranno penalizzazioni per chi non ha seguito adeguatamente il percorso formativo. Tuttavia, penso che le regole relative al calcolo del debito formativo dovrebbero essere riviste, poiché la formazione avviene anche sul campo, durante le lezioni e la partecipazione a convegni, e non dovrebbe limitarsi solamente a un conteggio di punti. È fondamentale garantire una formazione di qualità, che sia in grado di fornire un reale beneficio ai cittadini. Quindi, è opportuno apportare alcune modifiche in questo senso. Invito tutti i colleghi a darsi da fare, poiché la legge è chiara. In caso contrario, gli ordini professionali saranno costretti a intervenire. Questa situazione va avanti da tanto e abbiamo tutti avuto il tempo per adeguarci. Oggi, poi, abbiamo anche l'opportunità di formarci tramite la formazione a distanza; quindi, è possibile utilizzare il tempo libero per aggiornarci, il che è benefico sia per noi che per i pazienti.
In merito alle comunicazioni verso coloro che non sono in regola con la formazione continua, come intendete procedere, sia prima che dopo la scadenza?
Attendiamo i nominativi dalla Fnomceo e dal Cogeaps di coloro che risultano non in regola con l'ECM. Successivamente, li contatteremo individualmente per invitarli innanzitutto a regolarizzare la loro situazione. Ci sarà dunque una fase preventiva in cui chiederemo a tutti di aggiornarsi, seguita da un momento in cui chiameremo coloro che non si sono adeguati.
Per cercare di rendere più attrattiva la formazione continua anche per altre professioni sanitarie, ha menzionato la FAD, ma ci sono anche nuovi strumenti come la simulazione e l'intelligenza artificiale. Avete in mente iniziative per supportare i professionisti in questo percorso formativo?
Assolutamente sì. Come ordine ho personalmente visitato numerose aziende che utilizzano simulatori proprio per poter valutare i risultati raggiunti. Il problema non è semplicemente rispondere a domande a quiz, ma verificare se una persona ha effettivamente compreso e si è adeguatamente formato. Quindi tutte le tecnologie, come le simulazioni e il Metaverso, rappresentano un valore aggiunto e dimostrano che una persona si è adeguatamente formata, è al passo con le nuove metodologie e può fornire la migliore assistenza possibile ai pazienti. Sono dunque favorevolissimo all'uso delle nuove tecnologie, come appunto i simulatori, per la formazione professionale.