Contributo ENPAM al 4% per gli specialisti esterni: la decisione del Tribunale di Roma

A gennaio il TAR Lazio ha sospeso il pagamento della contribuzione al 4% degli specialisti esterni; pochi giorni fa, invece, il Tribunale di Roma ha dichiarato la legittimità della pretesa. Come andrà a finire la querelle giudiziaria?

Sommario

  1. Il nuovo contributo ENPAM: la scadenza e l’importo massimo
  2. Il ricorso al TAR Lazio e la sospensione del contributo
  3. Contributo ENPAM 4%: la decisione del Tribunale di Roma

Fra gli iscritti a ENPAM rientrano anche i medici specialisti esterni, vale a dire quei medici che svolgono la professione in convenzione con il Servizio Sanitario. Il Regolamento Enpam entrato in vigore il 9 aprile 2024, in particolare, definisce “specialisti esterni” quei medici che hanno un rapporto professionale con gli Istituti del Servizio Sanitario Nazionale operanti negli ambulatori da questi gestiti, nonché i medici e gli odontoiatri specialisti ambulatoriali e gli incaricati della medicina dei servizi che all’atto del passaggio al rapporto di lavoro dipendente hanno optato per il mantenimento della posizione assicurativa già costituita presso l’ENPAM; questi ultimi professionisti vengono definiti come medici transitati alla dipendenza.

Il contributo previdenziale versato dagli specialisti esterni confluisce all’interno di un apposito Fondo ENPAM a loro dedicato, ed è pari al 2% del fatturato annuo attinente a prestazioni specialistiche rese nei confronti del SSN e delle sue strutture operative; il contributo viene materialmente versato dalle strutture accreditate a ENPAM, ma ovviamente le somme contributive vengono inserite nell’estratto contributivo ENPAM del singolo specialista esterno.

ENPAM, con la delibera n. 64/2022, a causa della riduzione progressiva del numero degli specialisti esterni e della conseguente diminuzione delle somme che alimentano il Fondo degli Specialisti esterni, per riequilibrare il bilancio ha aggiunto un ulteriore contributo a carico del medico specialista esterno, pari al 4% del fatturato annuo di cui sopra.

Il nuovo contributo ENPAM: la scadenza e l’importo massimo

Inizialmente ENPAM aveva fissato il termine per il versamento del nuovo contributo del 4% a carico degli specialisti esterni al 31 marzo 2024; tale termine, tuttavia, è stato rinviato al 30 settembre 2024, con introduzione, da parte della Fondazione, di un tetto al contributo, così come deliberato dal Consiglio di Amministrazione con l’approvazione dei Ministeri vigilanti.

Attraverso l’introduzione di questo tetto contributivo, i medici specializzandi potranno limitare il contributo aggiuntivo, in modo tale che l’importo non superi un decimo del compenso ricevuto dalla struttura, oppure un ventesimo nel caso di medici specializzandi esterni pensionati.

Ad oggi ENPAM non ha ancora rese note le modalità che i medici dovranno seguire per richiedere l’applicazione del tetto massimo al versamento del contributo del 4%, ma saranno rese note in tempo utile per la scadenza, salvo ulteriori proroghe.

Il ricorso al TAR Lazio e la sospensione del contributo

Sin dall’entrata in vigore della nuova percentuale contributiva, le strutture hanno cercato di opporsi a questo nuovo versamento.

In particolare, un IRCCS che si occupa di riabilitazione neurologica ha impugnato innanzi al TAR del Lazio tutti gli atti relativi all’introduzione del contributo del 4% per i medici specialisti esterni, compresa la delibera n. 64/2022 e la successiva circolare esplicativa del 23 marzo 2023.

Il TAR Lazio, in sede cautelare, ha sospeso il versamento, da parte della struttura richiedente, del contributo dei medici, che all’epoca della proposizione del ricorso era fissato per marzo 2024 ed è stato poi successivamente rinviato da ENPAM – anche alla luce del contenzioso – al 30 settembre 2024.

Nel motivare le ragioni della sospensione, il TAR del Lazio ritiene che le strutture sanitarie siano dei soggetti terzi estranei al rapporto previdenziale tra ENPAM e i suoi iscritti (i medici) e che il pagamento del contributo avrebbe dovuto essere introdotto tramite un atto di legge e non una semplice delibera del Consiglio di Amministrazione di Enpam.

Ad oggi siamo in attesa della decisione nel merito del suddetto ricorso.

Contributo ENPAM 4%: la decisione del Tribunale di Roma

È di pochi giorni fa la decisione del Tribunale di Roma in funzione di Giudice del Lavoro, che – a differenza del TAR Lazio – ha concluso per la piena legittimità del contributo previdenziale del 4% a carico degli specialisti esterni e del relativo obbligo da parte delle società accreditate con il SSN di versarlo direttamente a ENPAM.

Nella motivazione, il Tribunale precisa che è solo la Fondazione ENPAM, quale ente previdenziale dei medici e degli odontoiatri, ad avere il potere di stabilire e imporre la contribuzione ai propri iscritti, prevedendo altresì le modalità di riscossione delle somme.

Per il giudice romano la nuova percentuale contributiva garantisce l’equilibrio finanziario di lungo termine della gestione previdenziale degli specialisti esterni, poiché a maggiore contribuzione corrisponde un maggiore importo di pensione erogata all’iscritto, che da tale mutamento percentuale avrà, di fatto, un vantaggio previdenziale.

Il Tribunale, infine, conclude ritenendo corretta la scelta dell’ENPAM di prevedere che il contributo previdenziale, pur essendo a carico del medico specialista esterno, venga prelevato dai compensi come una sorta di ritenuta alla fonte per essere versato alla Fondazione direttamente dal soggetto che eroga il pagamento al medico.

In pochi mesi, le decisioni in materia di contribuzione dei medici specialisti esterni adottate dalle diverse autorità giurisdizionali adite sono state differenti, quasi agli antipodi: è probabile che, da qui al 30 settembre – nuova data di scadenza del termine per il versamento contributivo – intervengano ulteriori provvedimenti giurisdizionali o decisioni da parte della Fondazione.

 

Di: Manuela Calautti, avvocato

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