Dopo l’anno di proroga concesso agli operatori sanitari di completare il bisogno formativo del triennio ECM 2020-2022 e qualche mese di “quiete”, dovuto principalmente al cambio di Governo e all’insediamento del nuovo ministro della Salute, negli ultimi mesi c’è gran fermento attorno al tema della formazione continua in medicina. Dapprima l’insediamento della nuova Commissione nazionale (in cui è stata annunciata la volontà di riformare il sistema), poi diverse novità come l’approvazione dei decreti attuativi della legge Gelli-Bianco e due importanti delibere. Roberto Monaco, presidente del Cogeaps (Consorzio gestione anagrafica delle professioni sanitarie)
Il legame tra formazione ECM e assicurazioni
Con l'entrata in vigore dei decreti attuativi della Legge 24/17, nota come Gelli-Bianco, sulla responsabilità professionale degli operatori sanitari, diventa operativa la norma che subordina l'efficacia delle polizze assicurative al completamento di almeno il 70% dei crediti ECM del triennio. Di conseguenza, a partire dal triennio ECM 2023-2025, si formalizza il forte legame tra formazione continua in medicina e copertura assicurativa. In pratica, i professionisti che non raggiungeranno questa percentuale entro il 31 dicembre 2025 non potranno beneficiare della copertura assicurativa, rimanendo scoperti in caso di contenziosi.
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, è stato molto netto, sotto questo punto di vista, in un’intervista rilasciata a Quotidiano Sanità. Per lui si tratta, infatti, di “un atto concreto e un incentivo per tutti i colleghi”. Ha aggiunto che “La formazione ECM continua a rappresentare un elemento di assoluto valore per tutti gli operatori sanitari. Questo decreto rafforza un principio educativo e conferma quanto già annunciato. Chi non sarà in regola con l'assolvimento dei crediti rischia infatti di rimanere scoperto dalla tutela assicurativa in caso di contenzioso”.
Anche Monaco ha sottolineato l'importanza di aggiornarsi correttamente anche in quest’ottica: “Sappiamo che chi non avrà accumulato almeno il 70% dei crediti formativi entro il 2025 avrà difficoltà ad ottenere un’assicurazione nel 2026. Questo rappresenta un forte incentivo a completare la formazione per evitare problemi futuri”.
Le nuove delibere della Commissione ECM
Secondo la delibera 5/24, i professionisti sanitari che acquisiscono crediti formativi sui vaccini e le strategie vaccinali nel triennio 2023-2025 riceveranno un bonus fino a 10 crediti per il triennio 2026-2028. Monaco ha dichiarato: “I vaccini sono fondamentali per la salute pubblica. I corsi dedicati a questo tema offrono crediti aggiuntivi perché trattano un tema di interesse generale, in linea con l'articolo 32 della Costituzione, che tutela la salute individuale e collettiva”.
Passando poi alla delibera 6/24, questa consente ai professionisti di acquisire crediti formativi per il triennio 2020-2022 fino al 31 dicembre 2023 e di spostarli fino al 31 dicembre 2025. Questa delibera sostituisce una precedente che aveva scadenze più ristrette, e permette ora anche di includere corsi con "data fine evento" nel 2024, purché i crediti siano ottenuti entro il 31 dicembre 2023. Il presidente Cogeaps ha spiegato: “Si tratta di una delibera molto importante, in quanto i professionisti che hanno acquisito crediti formativi entro il 31 dicembre 2023, attraverso eventi, soprattutto in Formazione a distanza, che terminavano oltre il 30 giugno 2024, non avrebbero avuto la possibilità di caricare i crediti”.
Tuttavia, con questa nuova disposizione in cui viene concesso tempo fino al 31 dicembre 2025, “tutti possono caricare i crediti che, secondo quanto previsto dalla legge, hanno comunque concluso entro il 31 dicembre 2023. Questo è significativo perché, senza tale delibera, i professionisti che, ad esempio, hanno seguito un corso il 10 dicembre 2023 con termine il 31 ottobre 2024 avrebbero perso i crediti. La delibera, quindi, rappresenta una forma di garanzia per chi desidera formarsi”.
Nessuna novità sui crediti compensativi
Al momento, non ci sono novità riguardo ai crediti compensativi per i professionisti che nei trienni 2014-2016 e 2017-2019 non hanno raggiunto i crediti necessari per soddisfare il loro fabbisogno formativo. "La delibera non è ancora stata emanata – spiega Monaco – e si sta valutando come procedere. È importante che chi ha completato tutti i crediti formativi non sia trattato allo stesso modo di chi non li ha conseguiti. Chi ha rispettato la legge e il codice deontologico deve essere premiato. Ricordo che, secondo i codici deontologici dei medici e delle altre federazioni, la formazione è fondamentale, premiante ed è un pilastro delle nostre professioni sanitarie".
La riforma del sistema ECM
"Stiamo collaborando con le federazioni per riformare il sistema ECM – conferma Monaco – dando particolare importanza alla simulazione, anche attraverso l'uso del metaverso, per aggiornare il sistema formativo. Le FAD sono quintuplicate rispetto a prima del Covid, superando gli eventi residenziali. Questo è un fatto positivo perché consente a tutti di formarsi da casa o sul lavoro".
Monaco spiega che "la legge prevede che una parte delle ore lavorative settimanali sia dedicata alla formazione, ma, purtroppo, in molte situazioni con carenza di professionisti, queste ore vengono impiegate per l’assistenza sanitaria. È necessario cambiare questo paradigma e fare un salto di qualità, offrendo a tutti la possibilità di qualificarsi professionalmente, adottando contemporaneamente un nuovo approccio alla formazione".